Il 17 settembre 2025, il CNDCEC e la FNC hanno pubblicato il documento “Le aggregazioni di società a partecipazione pubblica”, curato da Stefano Pozzoli e Roberto Camporesi. Il testo analizza i processi di aggregazione che si stanno diffondendo sempre più, poiché permettono di superare la frammentazione nella gestione dei servizi pubblici locali, come previsto dal Decreto di riordino dei servizi pubblici locali (d.lgs. 201/2022).
Inoltre, questi processi favoriscono la razionalizzazione delle società pubbliche, come richiede il Testo unico sulle società a partecipazione pubblica (D.lgs. 175/2016 e s.m.i.). Dopo una rassegna normativa che definisce il quadro di riferimento, il documento individua criticità e propone interventi sia normativi sia interpretativi per facilitare il superamento della frammentazione e la riduzione del numero delle società pubbliche
Criticità e proposte per le aggregazioni
I processi aggregativi si realizzano tramite operazioni societarie straordinarie, disciplinate principalmente dal Codice civile, ma mancano riferimenti specifici nel Testo unico e nel decreto di riordino. Questa assenza normativa genera interpretazioni amministrative complesse e ritardi, poiché la normativa vigente impone vincoli pensati per altri ambiti.
Per questo, i commercialisti chiedono una disciplina più puntuale e coordinata che consideri l’aggregazione come un processo unitario, anche se si svolge attraverso più operazioni straordinarie. Così, il procedimento istruttorio risulterebbe più snello e orientato a scelte strategiche di medio-lungo termine.
Il documento suggerisce anche di distinguere chiaramente quali procedure richiedono evidenza pubblica e quali no, ad esempio nel caso di economie di scala o prossimità territoriale. Inoltre, propone di concentrare l’interlocuzione con la Sezione di controllo in un unico soggetto (l’EGATO) per evitare duplicazioni e ritardi dovuti a più Comuni coinvolti.
Infine, invita a valutare procedure semplificate per i processi aggregativi di società che gestiscono servizi a rete, favorendo l’integrazione tra gestori in house e società miste. In questo modo, si possono valorizzare i vantaggi derivanti dall’integrazione verticale e orizzontale per migliorare la produzione dei servizi pubblici.
Redazione redigo.info