Sri Lanka: il ciclone Ditwah e la risposta di Caritas - Caritas Italiana

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

Il ciclone Ditwah, che il 28 novembre 2025 ha colpito la costa orientale dello Sri Lanka, ha provocato una delle peggiori emergenze umanitarie degli ultimi anni. Piogge senza precedenti, inondazioni diffuse e frane devastanti hanno interessato 22 dei 25 distretti del Paese, lasciando intere comunità in condizioni di estrema vulnerabilità.

Secondo gli ultimi dati diffusi dalle Nazioni Unite e dal Disaster Management Centre (DMC), oltre 2.078.000 persone – pari a circa 583.000 famiglie – sono state direttamente colpite dal ciclone. Il bilancio delle vittime è salito a 638 morti, mentre 191 persone risultano ancora disperse. Le inondazioni hanno sommerso più di 1,1 milioni di ettari di terre agricole, esponendo milioni di persone a gravi rischi sanitari, alimentari ed economici.

Le aree più colpite e l’impatto sulle comunità

L’impatto del ciclone è stato particolarmente severo nelle province del Nord-Ovest e dell’Ovest, comprese le aree di Puttalam, Gampaha e Colombo, così come nei distretti montani centrali di Kandy, Nuwara Eliya e Badulla, dove frane e smottamenti hanno distrutto strade e infrastrutture, isolando interi villaggi e rendendo difficoltoso l’accesso ai soccorsi.

La risposta di Caritas Sri Lanka

Caritas Sri Lanka (CSL), in collaborazione con i suoi 13 centri diocesani e le autorità locali, ha effettuato una valutazione dei bisogni. I risultati indicano che è fondamentale un intervento immediato e multisettoriale. Le famiglie necessitano di

  • cibo e beni non alimentari,
  • acqua potabile sicura,
  • materiali per l’igiene,
  • supporto per rifugi temporanei,
  • accesso ai servizi sanitari,
  • consulenza psicosociale e supporto per i mezzi di sussistenza.

I gruppi vulnerabili – tra cui bambini, donne in età fertile, donne incinte e in allattamento, anziani, persone con disabilità e famiglie a capo femminile – sono quelli maggiormente colpiti e necessitano di interventi mirati. Senza un’assistenza tempestiva, le famiglie rischiano uno spostamento prolungato, un deterioramento delle condizioni sanitarie, un aggravamento dell’insicurezza alimentare e un impoverimento a lungo termine.

Caritas Sri Lanka ha lanciato attraverso la rete di Caritas Internationalis, un Appello di Emergenza (EA 22/2025) per il primo soccorso e riabilitazione delle vittime. Si tratta di un intervento di circa 665,000 euro per una durata progettuale di 12 mesi.
I bisogni, in ogni caso, superano di molto questa stima.

L’impegno di Caritas Italiana

Caritas Italiana, da molti anni partner di Caritas Sri Lanka, è in contatto con la Caritas ma anche direttamente con i vescovi di alcune delle zone colpite cosi come con altri soggetti presenti sul terreno, congregazioni religiose e organizzazioni.

In questo quadro, Caritas Italiana ha recentemente approvato un primo finanziamento di 100.000 euro, destinando 50.000 euro a Caritas Sri Lanka e 50.000 euro alle Suore del Buon Pastore, impegnate nell’assistenza alle comunità più fragili.

Oltre l’emergenza: la sfida della ricostruzione

La riabilitazione richiederà interventi di medio e lungo periodo vista la distruzione non solo di abitazioni e infrastrutture ma anche di attività produttive, terreni agricoli e possibilità educative per i minori.

Caritas continuerà ad accompagnare le comunità colpite, con uno sguardo che va oltre l’emergenza, per sostenere la ripresa, rafforzare la resilienza e ricostruire condizioni di vita dignitose. È possibile sostenere questi interventi, contribuendo alle azioni di emergenza, riabilitazione e ricostruzione promosse dalla rete Caritas a fianco della popolazione dello Sri Lanka.

Aggiornato il 15 Dicembre 2025

Recapiti
rpezzullo