Si è conclusa la terza conferenza nazionale sullo Sviluppo Sostenibile (Roma, 2-4 dicembre 2025). Sono stati tre giorni densi di incontri, di momenti formativi e di laboratori, che hanno rappresentato un momento di sintesi e di rilancio sul tema della sostenibilità.
Negli scorsi mesi abbiamo partecipato come Equipe Young Caritas alla stesura del Position Paper all’interno del gruppo Giovani per la Sostenibilità, e nel secondo giorno di lavori, la conferenza si è focalizzata proprio sul tema della partecipazione, giovanile e non solo.
Quello che emerge da questo momento di condivisione e d’incontro è che esiste un mondo giovanile che sulle tematiche della transizione ecologica, della giustizia sociale e della partecipazione ha le idee chiare, ma che ha bisogno di ascolto e di spazio.
In un momento di continui cambiamenti, come quello che ormai stiamo vivendo da anni, nell’era della rivoluzione digitale, dobbiamo impegnarci affinché l’apporto giovanile sia paritario. Passato e futuro devono necessariamente incontrarsi per trovare il modo di costruire una società più equa, più sostenibile, più giusta.
Il tema dell’intersezionalità e l’impatto intergenerazionale
L’agenda 2030 e la sua declinazione nazionale incontrano a pieno titolo una delle questioni che come giovani maggiormente tocca e smuove il nostro agire, ovvero quello dell’intersezionalità. È ormai evidente che dobbiamo necessariamente guardare alla povertà tenendo conto di un mondo che sta cambiando a ritmi vertiginosi e che altrettanto velocemente modifica cause e conseguenze delle ingiustizie sociali che vogliamo contrastare.
Ed è importante e necessario che Caritas Italiana e Young Caritas siano partecipi e protagoniste di questi processi perché il contributo che possiamo dare, grazie all’esperienza nei centri di ascolto, nelle parrocchie, nelle mense, negli empori, nei dormitori, è un qualcosa di unico. Il nostro lavoro trova una reale declinazione nella consapevolezza che questi percorsi devono necessariamente trovare una traduzione non ingenua ma integrata.
Contrastare le disuguaglianze
Il mandato di Caritas, sin dalla sua fondazione, è quello di contrastare nel modo più efficace possibile la disuguaglianza e le fragilità socioeconomiche, viste come impossibilità per un individuo di realizzarsi pienamente, di esprimere appieno il proprio sé. Ormai lo sappiamo, le storture che fanno parte del nostro mondo non possono più essere ricondotte a una sola causa. È necessario un approccio integrato, che parli con un linguaggio semplice alle persone e alle comunità e che abbia la capacità di interloquire con cognizione di causa alle istituzioni.
L’evidenza dell’interconnessione delle azioni umane ci porta inoltre a riflettere sulla narrazione del domani poggiato sulle spalle e sulle azioni dei e delle giovani. Questo rischia di portare a uno scollamento sociale tra il mondo adulto e quello giovanile, deresponsabilizzando il mondo adulto e caricando il mondo giovanile di aspettative di cambiamento. È importante che non siano solo i giovani, soprattutto i più fragili, a dover portare il carico del domani, è di fondamentale importanza che ci sia un’inversione di rotta su ciò che è stato fatto nel passato e che ci sia un’attenzione all’impatto intergenerazionale attraverso il coinvolgimento partecipativo di tutte le realtà territoriali, giovanili e non.
Aggiornato il 19/12/25 alle ore 15:52