Nazionale A maschile Stories
20 Dicembre 2025
“La Nazionale può essere potenzialmente un’opportunità per le squadre per avere giocatori motivati e pieni di energia. In qualche caso la Nazionale può avere un ruolo importante nello sviluppo di un giocatore”. Partiamo dalle parole del neo CT azzurro Luca Banchi per comprendere l’importanza e il significato degli esordi assoluti vissuti a novembre nel passare in rassegna il 2025 della nostra pallacanestro. La prima finestra internazionale nella corsa al Mondiale 2027 in Qatar non è stata rilevante soltanto per l’esordio del sopracitato Banchi, ma anche per un roster fortemente rinnovato anche pensando alle precedenti finestre infrastagionali, quelle che ci avevano condotto a EuroBasket 2025.
Luigi Suigo, Francesco Ferrari, Matteo Librizzi, Luca Vincini. Dei dodici giocatori a referto contro l’Islanda a Tortona un terzo era alla prima presenza assoluta con la nazionale maggiore. Il primo nome urlato dallo speaker, il primo inno, il primo ingresso in campo e – nel caso di Ferrari e Suigo, tra Tortona e Klaipeda – il primo canestro. Quattro prime volte diverse e indimenticabili tra loro, senza dimenticare due ragazzi come Elisée Assui e Diego Garavaglia che hanno fatto parte del gruppo di Banchi, con un esordio ufficiale in campo che per loro (c’è da giurarci) è soltanto rimandato al 2026.
Differenti sono le storie di come questi quattro ragazzi siano arrivati a dare il loro contributo in campo nella lunga strada che si spera ci porti a Doha nell’estate 2027. Quella del torinese Vincini è una strada di tanta gavetta, partita dalle minors – tra Torino e Biella – ed emersa ad alti livelli prima in A2 con la JuVi Cremona e poi, nelle ultime due stagioni, a Sassari. Prima di Tortona e Klaipeda per Luca c’erano state le esperienze con le Under: la 15 (con un Torneo dell’Amicizia nel 2018), la 16 e la 20, con la partecipazione anche a due Europei di categoria. Un cammino costante che si è accompagnato ai progressi sul campo, per una ribalta internazionale da mantenere e non lasciare andare.
Diverso è stato l’avvicinamento all’esordio in nazionale maggiore di Matteo Librizzi, che a parte l’azzurro della maglia della nazionale ha sempre e soltanto vestito i colori della sua natia Varese. Minibasket alla Robur et Fides, poi l’intera trafila dalle giovanili nella Pallacanestro Varese. Dalle Under a guidare la squadra maggiore da capitano, ruolo che ricopre dalla stagione 2023/24. Un’ascesa continua, costante, che l’ha visto giocare in azzurro per la prima volta all’Europeo Under 20 del 2022, estate in cui è stato capitano di quella rappresentativa. Tra quell’esperienza e l’esordio di Tortona, due partite in Spagna con la Nazionale Sperimentale nel 2023, occasione in cui ha fatto squadra con un altro ragazzo del gruppo azzurro di novembre 2025 (Sasha Grant) e con altri tre ragazzi che negli ultimi mesi hanno vestito la maglia dell’Italbasket: Momo Diouf, Dame Sarr e Grant Basile.
Della provincia varesina – di Tradate, per la precisione – è originario anche Luigi Suigo, uno dei prospetti più interessanti nella storia recente del nostro basket. L’oggi giocatore del Mega Belgrado ha una storia lunga con l’azzurro a livello di giovanili, partita dall’Under 15 e con l’apice – a oggi – dello storico argento Mondiale vinto con l’Under 17 nel 2024. Nel 2025 il destino (sotto forma di un infortunio) gli ha tolto la possibilità di contribuire a un Europeo di bronzo, con buona parte dei ragazzi che furono suoi compagni di squadra a Istanbul, parte di questa splendida generazione del 2007 da cui tanto ci aspettiamo nei prossimi anni. Ma l’esordio assoluto con la nazionale maggiore (bagnato da una tripla a Klaipeda) è il riconoscimento a un presente luminoso, che vede Suigo protagonista in una lega alquanto competitiva come l’ABA League.
Ultimo – ma certamente non per importanza – in questa retrospettiva è uno dei grandissimi protagonisti azzurri del 2025. Perché i primi minuti in nazionale maggiore di Francesco Ferrari sono arrivati al termine di un anno solare che l’ha visto assurgere al livello di un MVP, di un migliore giocatore di un Europeo vinto dall’Italia. Quello dello splendido oro Under 20 conquistato a Heraklion, da un gruppo capace di trionfare oltre le avversità incontrate nel corso del torneo. Anche grazie al rendimento di un ragazzo dal talento cristallino, che fa parlare di sé da anni e che in questa stagione si sta confermando a livelli altissimi in A2 a Cividale.
Le storie di Francesco, Luigi, Matteo e Luca – come quelle di Elisée e Diego, e degli altri che vivranno le loro opportunità nel 2026 – non sono solo l’esempio di un ricambio generazionale in pieno svolgimento, ma stanno a evidenziare dei percorsi che giungono a compimento. Nati dalle giovanili (e non necessariamente sin dall’Under 15) e emersi passo dopo passo, sfruttando l’opportunità data dalle finestre internazionali che sin dalla loro istituzione quasi 10 anni fa si sono rivelate un non indifferente acceleratore di crescita tecnica e cestistica per tanti giocatori, anche italiani. In un’intervista con l’Ultimo Uomo, a giugno Gigi Datome affermava come “nelle giovanili il nostro obiettivo non è necessariamente vincere le competizioni, sarebbe un po’ riduttivo. È far sì che il maggior numero possibile di giocatori arrivi dalle giovanili alla Nazionale A”. Nel 2025 per Ferrari, Suigo, Librizzi e Vincini è stato così, e questo è qualcosa che possiamo accostare a una semina per un raccolto che verrà fatto nel futuro. Sposando in pieno le parole di coach Banchi, sull’opportunità che la Nazionale può rappresentare.
Ennio Terrasi Borghesan
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