1. AI Slop - Cronache del Sottosopra Digitale · Dave Slane | Studio

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Tempo di Lettura: 9 minuti

Benvenuti, ribelli digitali. Se state leggendo questo articolo, è perché avete notato qualcosa di strano: un’increspatura nella realtà digitale che una volta chiamavamo World Wide Web. Forse stavate cercando una ricetta per la carbonara e vi siete imbattuti in un articolo di 4.000 parole sulla “storia emozionale del guanciale nell’era post-industriale”. O forse, scorrendo Facebook, avete visto l’immagine di un gambero gigante con la faccia di Gesù che benedice soldati americani, mentre hostess con tre gambe servono cocktail sullo sfondo. E sotto quell’immagine, migliaia di commenti: “Amen”, “Bellissimo”, “Dio benedica l’America”. Non siete impazziti. Siete semplicemente entrati nella zona di “Slop”.

Benvenuti nel Livello Fognario di Internet

E come non diventarne parte…

Nell’ultimo decennio ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: ho visto l’era d’oro dei blog, e influencer balenare all’improvviso dal buio, il dominio dei video brevi e la tirannia della SEO. Ma quello che stiamo vivendo oggi non è una semplice evoluzione tecnologica. È un’inondazione di contenuti sintetici, di bassa qualità, generati automaticamente e riversati nel web con la grazia di una betoniera che scarica cemento su un giardino.

Questo articolo non è il solito white paper asettico pieno di “sinergie” e “trasformazioni digitali”. Consideratelo una guida di sopravvivenza per il 2026. Analizzeremo il fenomeno dell’“AI Slop”parola dell’anno 2025 secondo il Macquarie Dictionary — come una minaccia esistenziale e, paradossalmente, un’opportunità strategica per le vostre aziende.

Parleremo di gamberi messianici, di libri falsi su Amazon, della “Teoria dell’Internet Morto” e di come Google stia cercando disperatamente di non soffocare nel suo stesso vomito algoritmico.

Pronti? Se proseguite scegliete la pillola rossa e vi mostro quanto profonda sia la tana del bianconiglio.

ATTO I: IL MONDO ORDINARIO

Capitolo 1: L’Etimologia del Disgusto

Prima di combattere il nemico, dobbiamo guardarlo negli occhi e dargli un nome. “Slop”. Provate a dirlo ad alta voce. Il suono stesso è onomatopeico: evoca qualcosa di umido, informe, che scivola via dalle mani.

Dalle Porcilaie ai Server Farm

La parola non nasce con l’intelligenza artificiale. Nel XIV secolo, “sloppe” indicava acqua fangosa, spesso associata agli escrementi animali. Nel XIX secolo si è evoluto per descrivere il cibo di scarto dato ai maiali: un mix indistinto di avanzi e bucce. Nutriente per un suino, ma privo di struttura o dignità culinaria.

Il salto semantico verso il digitale è avvenuto nei forum di internet. Oggi, nel 2025, “AI Slop” è ufficialmente canonizzato: contenuto digitale di bassa qualità prodotto in quantità per mezzo dell’intelligenza artificiale. È il “pig slop” del XXI secolo, ma invece di nutrire i maiali, nutre gli algoritmi.

La Tassonomia della Spazzatura: Slop vs. Spam

Lo Slop non è sinonimo di Spam. Confonderli sarebbe come confondere un virus influenzale con una malattia autoimmune.

Caratteristica Spam Slop
Obiettivo Transazionale: vendere qualcosa Attenzionale: catturare tempo e processamento cognitivo
Natura Intrusivo: arriva dove non lo vuoi Ambientale: intasa i canali legittimi
Contenuto Promozionale, con un fine chiaro Riempitivo, spesso privo di senso
Reazione Rabbia, fastidio, cancellazione Confusione, apatia, doomscrolling
Esempio “Hai vinto un iPhone! Clicca qui.” 2000 parole su “Come respirare aria”

Lo spam vuole i vostri soldi. Lo slop vuole la vostra realtà. Vuole diluire il segnale umano fino a renderlo indistinguibile dal rumore sintetico.

Capitolo 2: La Teoria dell’Internet Morto

Se lo Slop è il proiettile che ha colpito il web, la “Dead Internet Theory” è l’autopsia del cadavere. L’idea è terrificante: internet non è più popolato prevalentemente da esseri umani.

La Profezia si Avvera

Nel 2025, questa non è più una teoria stravagante. Secondo Galaxy Digital, potremmo trovarci di fronte a un web composto al 99,9% da contenuti generati dall’AI. Immaginate una sala conferenze affollata: vi avvicinate a qualcuno per chiedere l’ora e vi accorgete che è un manichino con un altoparlante. Vi girate: sono tutti manichini che parlano tra loro di argomenti che non comprendono.

Questo è lo “Zombie Internet”: non morto nel senso di spento, ma nel senso di non-morto.

Il Loop Chiuso e l’Asimmetria Esponenziale

Il meccanismo che alimenta questo scenario si basa su due pilastri:

  1. L’Asimmetria Esponenziale: Un umano ha limiti biologici. Un agente AI ha costo marginale tendente a zero e opera 24 ore su 24 su milioni di thread. È una guerra asimmetrica già persa in termini di volume.
  2. Il Loop Chiuso: Bot che creano articoli fake, letti da altri bot che lasciano commenti fake, indicizzati da motori che usano bot per scansionarli. Un’economia circolare del nulla dove la verità viene seppellita sotto milioni di tonnellate di plausibilità statistica.

ATTO II: LE PROVE E I MOSTRI

Capitolo 3: Il Fenomeno “Jesus Shrimp”

Niente incarna la follia dello Slop come il fenomeno del “Jesus Shrimp”. Tra il 2024 e il 2025, Facebook è stato invaso da immagini AI raffiguranti ibridi crostaceo-divini: Gesù con il corpo fatto di gamberi crudi, statue ricoperte di crostacei fluo, accompagnate da didascalie come “Perché le immagini come questa non fanno mai tendenza? Amen!”

L’anatomia di un gambero virale:

  1. L’esca visiva: Immagine grottesca, colorata, ad alto contrasto.
  2. La preda demografica: Utenti anziani o con scarsa alfabetizzazione digitale. Vedono una figura religiosa, leggono “Amen”, commentano e condividono.
  3. L’amplificatore bot: Reti di bot programmate per interagire con contenuti religiosi amplificano il segnale.
  4. Il risultato: Milioni di visualizzazioni e monetizzazione attraverso i programmi di bonus per creator.

Queste immagini sono “puri significanti senza significato”: un vuoto pneumatico travestito da contenuto.

Capitolo 4: La Biblioteca Fantasma di Amazon

Su Amazon KDP lo Slop assume una forma più insidiosa: la frode intellettuale. Il comico britannico Rhys James, mentre preparava la sua autobiografia, ha scoperto dozzine di biografie su di lui già in vendita — scritte dall’AI e pubblicate prima del suo libro ufficiale.

Titoli come “Rhys James: A Comprehensive Biography” sono “word salads” generate da LLM: scraping di Wikipedia, frasi rimescolate, fatti inventati, impaginati in PDF a 12,99 sterline. Il consumatore compra spazzatura, l’autore perde reputazione, e per ogni testa dell’Idra tagliata ne spuntano altre dieci generate automaticamente.

Capitolo 5: YouTube e i Canali Zombie

Esistono canali YouTube con milioni di iscritti che non hanno mai visto un essere umano. Canali come “Super Cat League” (4 milioni di iscritti) seguono una ricetta industrializzata: script da ChatGPT, voce sintetizzata da ElevenLabs, video da clip stock o Midjourney, montaggio automatico.

Il risultato? Video zombie spesso inesatti o completamente allucinati — come il documentario “true crime” su un omicidio mai avvenuto che ha generato milioni di visualizzazioni. Secondo Jim Louderback, entro fine decennio il 30% delle visualizzazioni YouTube potrebbe essere su contenuti AI.

ATTO III: LA MACCHINA

Capitolo 6: Il Business Model “High Volume, Low Quality”

Perché sprecare potenza di calcolo per creare un Gesù-Gambero? La risposta è triviale: arbitraggio.

L’Equazione del Profitto Slop

  • Costo di produzione: Praticamente zero. Un articolo umano costa 50-500 dollari, un articolo AI costa $0.001.
  • Scalabilità: Infinita. Un umano scrive 2-3 articoli al giorno, un bot ne genera 000.
  • Revenue: Anche con CTR basso, su volumi di milioni di impressioni i guadagni sono reali.

Questo modello è l’incarnazione della “Enshittification” (parola dell’anno 2024): il processo per cui le piattaforme peggiorano deliberatamente la qualità per massimizzare l’estrazione di valore.

La Complicità dell’Ad-Tech

Gran parte dello Slop esiste grazie al Programmatic Advertising. Le aziende allocano budget milionari per display ads piazzati “ovunque ci sia un utente”. Se l’utente è su un sito Slop, il vostro banner appare lì. Le vostre inserzioni per auto di lusso finiscono accanto ad articoli generati dall’AI su “I 10 migliori modi per mangiare la zuppa”.

ATTO IV: LA BATTAGLIA FINALE

Capitolo 7: L’Apocalisse SEO del 2025

Google si è trovata di fronte a una minaccia esistenziale: se i risultati di ricerca diventano spazzatura AI, gli utenti smettono di cercare. La risposta è stata violenta e, per molti versi, tragica.

August 2025 Spam Update

Google ha rilasciato un aggiornamento mirato allo spam e ai contenuti di bassa qualità. L’obiettivo erano le content farm AI. L’effetto: un massacro indiscriminato. Molti siti Slop sono stati colpiti, ma nel fuoco incrociato sono finiti migliaia di piccoli siti legittimi.

December 2025 Core Update

A dicembre Google ha lanciato un altro Core Update massiccio. Nonostante gli sforzi, molti esperti segnalano che lo Slop vince ancora: siti con domini rianimati e riempiti di contenuti AI si posizionano in cima, drenano traffico e vengono bannati — mentre siti storici vedono il traffico azzerato. La vecchia SEO è morente; sta nascendo la GEO (Generative Engine Optimization), un terreno minato dove le regole cambiano ogni settimana.

Capitolo 8: Vibe Coding vs. Slop

Attenzione: non tutto l’uso dell’AI è Slop. Nel mondo dello sviluppo software è emerso il “Vibe Coding”: l’uso dell’AI per scrivere codice basandosi sull’intuito, lasciando che l’LLM gestisca la sintassi.

La differenza tra Vibe Coding e Slop è la stessa che passa tra un architetto che usa il CAD per disegnare un palazzo e uno che chiede a un generatore casuale di impilare mattoni. Nel Vibe Coding un umano dirige l’orchestra AI (human-in-the-loop). Nello Slop l’AI suona da sola in una stanza vuota mentre l’umano conta i soldi delle ads.

ATTO V: LA RISALITA

Capitolo 9: Il Crollo della Fiducia

L’Edelman Trust Barometer 2025 dipinge un quadro desolante: fiducia nelle piattaforme tecnologiche in caduta libera, 59% dei dipendenti teme che l’AI rubi il lavoro, paura della disinformazione ai massimi storici. Il pubblico sta sviluppando un “cinismo difensivo”: se un contenuto sembra generato dall’AI, viene scartato immediatamente.

Se la vostra azienda usa “AI Slop” per il blog aziendale o i post social, non state facendo “efficienza”. State dicendo al cliente: “Non mi importa abbastanza di te da scrivere questo messaggio personalmente.” In un mondo di falsi abbondanti, l’autenticità diventa la risorsa più preziosa.

Capitolo 10: La Strategia Anti-Slop in 4 Livelli

Non potete combattere lo Slop producendo più Slop. Dovete cambiare gioco.

Livello 1: Riscoprire l’Umano

Se l’AI è perfetta, l’imperfezione è umana. Video reali girati con il telefono, non prodotti con avatar AI. Audio dove si sente il respiro, le pause. Copywriting con emozioni reali. Bandite parole come “delve”, “tapestry”, “game-changer” — i marcatori tipici di ChatGPT.

Livello 2: Esperienze IRL

Il digitale è saturo? Tornate all’analogico. Brand tecnologici come Duolingo e Zoom stanno investendo massicciamente in eventi dal vivo ed experiential marketing. Un bot non può partecipare a un evento di networking o stringervi la mano. Lo spazio fisico è l’unico firewall sicuro al 100% contro l’AI.

Livello 3: Il “Reverse Turing Test” per i Fornitori

Quando assumete un’agenzia o un copywriter, fategli il test: chiedete opinioni soggettive, aneddoti personali, giudizi morali complessi. Chiedete: “Raccontami un fallimento recente e cosa hai imparato”. Se la risposta sembra generata da un LLM, diffidate. Esigete la clausola “No-Slop” nei contratti.

Livello 4: Community Blindate

Spostate la vostra audience dai social aperti a comunità chiuse: newsletter proprietarie, gruppi Slack privati, server Discord, eventi su invito. Costruite un “Walled Garden” dove la qualità è garantita e i bot sono banditi alla porta.

Capitolo 11: Tutorial — Riconoscere lo Slop

Ecco il vostro HUD per la sopravvivenza.

Segnale Descrizione Pericolo
Lucentezza Sintetica Immagini troppo levigate, luci irreali, pelle di plastica 🟠 Medio
Linguaggio ChatGPT-ese Uso eccessivo di “tapestry”, “delve”, “paramount” 🔴 Alto
Allucinazione Logica Elementi senza senso fisico (mani a 6 dita, testo alieno) 🔴 Alto
Loop di Conferma Stesso concetto ripetuto 5 volte con parole diverse 🟡 Basso
URL Sospetto Domini con numeri, trattini, estensioni esotiche ☠️ Critico

Esistono giochi online come “Real or AI” per allenare l’occhio. I tassi di successo sono spesso bassi (intorno al 34% per gli utenti troppo sicuri di sé).

L’Elisir di Lunga Vita Digitale

Siamo alla fine del viaggio. Il boss “AI Slop” è ancora lì. Non lo sconfiggeremo oggi. Diventerà il rumore di fondo della nostra esistenza digitale.

Ma ora avete la mappa. Sapete che nel 2025 la scarsità non è l’informazione. La scarsità è la verità. Il valore economico non sta più nel creare contenuto, ma nel verificarlo, curarlo e renderlo umano.

Se volete che il vostro brand sopravviva:

  1. Non siate generatori di Slop. Resistete alla tentazione del “tasto magico”. Il costo reputazionale è superiore al risparmio operativo.
  2. Non finanziate lo Slop. Controllate dove finiscono i budget pubblicitari. Usate whitelist, non blacklist.
  3. Siate l’antidoto. Siate radicalmente umani, strategicamente imperfetti, innegabilmente reali.

Il futuro appartiene a chi saprà distinguersi dalla melma. A chi saprà guardare un’immagine su uno schermo e vedere… solo un gambero.

Per strategie di marketing che usano l’AI come un telescopio per guardare le stelle e non come una stampella per camminare nel fango, visitate il blog Era Digitale.

Nota: Ogni riferimento a fatti, persone o crostacei messianici è basato su dati reali e tendenze documentate al 2025.

Bibliografia

  1. Comunicazione – Dave Slane | Studio: https://daveslanestudio.com/comunicazione/
  2. Advertising & Affiliate Marketing – Dave Slane | Studio: https://daveslanestudio.com/marketing/advertising-affiliate-marketing/
  3. “AI Slop” | Macquarie Dictionary’s Word of the Year – YouTube
Recapiti
Davide Schiano