Desertificazione bancaria in Campania: tavola rotonda con FISAC CGIL

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La tavola rotonda promossa dal FISAC CGIL Campania e dal Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi matematici dell’Università degli Studi del Sannio (DEMM), che si svolgerà il 28 marzo 2024 ore 14.00 presso la Sala convegni del Rettorato a Palazzo San Domenico, propone un confronto tra gli attori istituzionali del settore bancario e assicurativo per indagare le connessioni tra desertificazione bancaria e spopolamento nei territori in ritardo di sviluppo e per delineare possibili scenari evolutivi costruttivi.

Dopo i saluti del rettore Gerardo Canfora, della segretaria Provinciale della FISAC CGIL, Chiara Beatrice e del segretario della Camera del lavoro CGIL Benevento, Luciano Valle, interverranno gli autori e i promotori dello studio sulla desertificazione bancaria, Vincenzo Di Vita e Michele Cervone, rispettivamente responsabile dell’Ufficio Studi e Ricerche e Segretario Regionale della FISAC CGIL Campania. A seguire Vincenza Esposito, docente di Organizzazione aziendale dell’Università del Sannio, modererà il confronto sullo studio e sulle proposte formulate dal sindacato tra i professori del Dipartimento DEMM esperti nello studio dei fenomeni organizzativi nel settore bancario (Vittoria Ferrandino e Mario Cerbone), il presidente dell’Associazione Sannio Smart Land e referente SNAI Tammaro-Titerno, Antonio Di Maria, il direttore generale della Banca Popolare delle Province Molisane, Pompeo Fanelli e Giovanna d’Elia, HR Director della Focus Consulting, società specializzata nella fornitura di servizi di consulenza e di formazione del personale nel settore bancario. Chiuderà gli interventi il pro rettore e professore di Economia agraria dell’Università del Sannio, Giuseppe Marotta con una riflessione sulle prospettive delle aree interne alla luce della loro centralità nell’ambito della transizione ecologica.

A fronte di numerose e persistenti contraddizioni che caratterizzano il sistema economico italiano, alcune politiche pubbliche appaiono tracciare una direzione esplicita e costruttiva verso il contrasto alle disuguaglianze e ai ritardi di sviluppo di specifici contesti locali. È il caso della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) che dal 2013 persegue costantemente l'obiettivo di contrastare il declino demografico di circa 70 aree in ritardo di sviluppo e a rischio di spopolamento. La SNAI finanzia iniziative progettuali volte ad assicurare a tutti il pieno accesso ai diritti essenziali di cittadinanza (trasporto pubblico locale, istruzione e servizi sociosanitari), a favorire lo sviluppo economico e a migliorare la manutenzione del territorio.

Tra i fattori che influiscono maggiormente sul fenomeno dell’abbandono dei territori distanti dai centri urbani maggiori c’è la percezione del calo di qualità dei servizi resi alle persone e alle aziende. Una recente analisi dell’Ufficio Studi e Ricerche della Federazione Italiana Sindacato del settore Assicurazioni e Credito (FISCA-CGIL- Campania) denuncia come dal 2008 sia costante la contrazione del numero degli sportelli bancari sul territorio regionale e che tale fenomeno interessi in modo preoccupante le aree interne delle province di Avellino e di Benevento.
La chiusura di agenzie e istituti di credito sul territorio locale risponde ad una logica economica evidente e legittima; la ricerca di efficienza e di contenimento delle spese di funzionamento. Ad essa corrispondono formule organizzative orientate all’abbattimento dei costi di struttura, alla standardizzazione e all’automazione dei sistemi di attività.

I contratti nazionali di lavoro spesso recepiscono queste legittime istanze aziendali, enfatizzando il ruolo di meccanismi contrattuali coerenti, come il telelavoro, il lavoro agile, il lavoro a tempo parziale.
Lo studio della FISAC CGIL Campania evidenzia come nel settore bancario, soprattutto in alcune aree interne della Regione, le tendenze verso strutture organizzative più snelle, con un numero di presidi sul territorio per l’erogazione dei servizi sempre più ridotto, e con un livello di automazione dei processi di lavoro sempre più alto, sembrano consolidarsi.
Lo studio della FISAC CGIL Campania consente di quantificare i trend descritti, ma anche di riflettere sui rischi di non porre degli argini a tali scelte aziendali. Mentre alcune politiche pubbliche tentano di intervenire per trattenere giovani talenti e spingerli a costruire iniziative imprenditoriali e sociali che animino i territori a rischio di spopolamento, i comportamenti aziendali non interpretano in modo autentico le aspirazioni di responsabilità sociale spesso dichiarate nei documenti strategici di più ampio respiro da imprese e amministrazioni locali.

LOCANDINA

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Angela Del Grosso