Welcome back Voluntas: anche a Milano l’Aeronautica Militare celebra il ritorno del colonnello Walter Villadei

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Mercoledì 21 febbraio, presso la sala della Vittoria Atlantica del Comando della 1^ Regione Aerea, l’Aeronautica Militare ha organizzato un secondo evento per salutare il Colonnello Walter Villadei, da poco rientrato sulla Terra, questa volta coinvolgendo le realtà commerciali coinvolte nella missione Ax-3 Voluntas, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

Hanno preso parte all’incontro, oltre al Col. Walter Villadei, il Generale Squadra Aerea Aurelio Colagrande, Sottocapo di Stato Maggiore Aeronautica, il Generale Squadra Aerea Francesco Vestito, Comandante della 1^ Regione Aerea, e i rappresentanti delle aziende partner della missione, tra cui Spaceware, Rea Spazio, Dallara, GVM Assistance, Mental Economy e Barilla.

Nel suo intervento di apertura, il Gen. SA Francesco Vestito ha ricordato che “la 1^ Regione Aerea ha la competenza amministrativa, logistica e funzionale su un’area che va dalle Marche in su, un territorio in cui è forte la collaborazione del tessuto industriale ed economico con le istituzioni che fanno la differenza nella sicurezza dello Stato. Avere qui oggi questo evento è un orgoglio perché si consolidano gli impegni del nostro comando e del suo meraviglioso staff, fatto di sole poche centinaia di persone, quale contributo alla politica spaziale del Paese e dell’Aeronautica Militare”.

Milano è una tappa fondamentale del post flight tour del Colonnello Villadei” ha sottolineato nel suo intervento il Gen. SA Aurelio Colagrande, “perché qui a Milano ci sono tantissime eccellenze e imprese. L’Aeronautica Militare ha svolto un ruolo fondamentale per la riuscita di questa missione. Siamo stati coordinatori e facilitatori, mettendo insieme importanti realtà nel campo della ricerca, delle istituzioni e dei privati. Le nostre competenze vengono da lontano, con il sessantesimo anniversario del lancio del satellite San Marco-1 che si celebrerà quest’anno. Abbiamo accumulato tantissima competenza e oggi il nostro ruolo è quello di far sì che questa competenza possa essere utilizzata da quelli che sono i nuovi attori che si affacciano in questo settore, ovvero le imprese. Dobbiamo fare in modo che l’Italia, come Sistema Paese, possa giocare nello Spazio un ruolo rilevante non soltanto in Europa, ma nel mondo”.

Il Colonnello Walter Villadei, che ha trascorso circa tre settimane in orbita, ha raccontato il percorso che gli ha permesso di raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale, dopo un lungo addestramento:“Voglio ringraziare l’Aeronautica Militare e tutte le realtà qui presenti, a testimonianza delle molte attività che abbiamo svolto insieme. Dagli inizi degli anni 2000, l’Aeronautica Militare, con grande intuizione, ha ripreso a guardare con rinnovato interesse allo Spazio, con lo stesso spirito di innovazione e di intuizioni che accompagnò la Forza Armata 60 anni fa nell’impresa straordinaria del programma San Marco”. Ha voluto poi evidenziare come “oggi quei propositi hanno portato all’architettura di una missione completamente nuova, attraverso la collaborazione tra le istituzioni governative, il Ministero della Difesa, l’Aeronautica Militare ma anche il mondo scientifico e accademico, l’Agenzia Spaziale Italiana e l’industria, che rappresentano uno spaccato delle nostre eccellenze e del nostro Made in Italy. Questo schema innovativo permetterà di promuovere, in un’ottica di innovazione e di ricerca scientifica e tecnologica, la presenza dell’Italia nello Spazio”. Villadei ha anche spiegato: ”In questo contesto, l’Aeronautica Militare mette a disposizione la figura dell’astronauta, che necessita di un lungo addestramento che parte sin dall’Accademia, dove nel mio caso ho intrapreso un percorso nuovo per diventare Ingegnere Spaziale. L’addestramento è un percorso impegnativo e può svilupparsi con strade differenti, e non consiste solo nel seguire le procedure ma soprattutto insegna a ragionare in termini operativi, cosa che permette di svolgere con successo le attività e gli esperimenti assegnati”.

La missione Ax-3 è decollata il 18 gennaio scorso dal Kennedy Space Center della Nasa, a Cape Canaveral, in Florida, ed è rientrata a largo di Daytona, sempre in Florida, lo scorso 9 febbraio. La missione ha rappresentato un’occasione strategica per l’Italia per continuare a promuovere l’impegno verso un accesso sicuro ed efficace allo Spazio offrendo altresì, al Sistema Paese, la possibilità di incrementare competenze scientifiche, tecnologiche e operative legate alle attività umane nello spazio, attraverso lo svolgimento di esperimenti in microgravità, promossi dal Ministero della Difesa, tramite l’Aeronautica Militare, e dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in coordinamento con centri di ricerca, università e industria.

Il legame tra Milano e lo spazio è molto stretto, soprattutto per quanto riguarda le sperimentazioni scientifiche di carattere medico/sanitario che coinvolgono la Forza Armata e le istituzioni accademiche e sanitarie della città, riguardanti gli effetti generati sull’uomo dalla microgravità e dalle altre condizioni presenti nello spazio come le radiazioni cosmiche, raggi UV e stress ossidativi al fine di individuare e testare contromisure sui processi di invecchiamento accelerato cellulare. Il prosieguo di queste ricerche nello spazio, in parte avviate nella scorsa missione sub orbitale VIRTUTE-1 o altri studi come il progetto TORNADO (Tecniche Omiche e Reti NeurAli per lo sviluppo di modelli preDittivi di rischiO), potranno fornire – oltre alla scoperta di elementi per lo studio dell’aumento delle performance degli esseri umani nel volo atmosferico e spaziale -, l’opportunità di sviluppare nuove terapie di cura destinate a rallentare le condizioni che danno origine alle malattie degenerative oncologiche particolarmente diffuse nella società moderna.


La sfida che l’Aeronautica Militare sta affrontando in questo campo, attraverso i suoi Istituti Sanitari tra cui l’Istituto Medicina AeroSpaziale di Milano Linate, è la realizzazione di una piattaforma tecnologica di ricerca stabile e sicura, dove i ricercatori e scienziati provenienti da più estrazioni possano lavorare in sinergia allo sviluppo di progetti ambiziosi. Questo innovativo ambiente di ricerca sarà il CeMATA Centro Medico Aerospaziale Terapia Avanzata che vedrà prossimamente la luce qui proprio in questa sede.

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simone.antonetti