Al via il primo modulo della Riforma del Fisco - redigo.info

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Pubblicate le istruzioni operative sul “primo modulo” Riforma fiscale. Prevede la riduzione delle aliquote a 3:

– del 23% per i redditi fino a 28mila euro;

– del 35% per i redditi superiori a 28 e fino a 50mila;

– del 43% sopra questa ultima soglia.

Nulla più della vecchia aliquota del 25%, dunque. Si applicava da 15 mila a 28mila euro di reddito.

Con una fitta circolare (n. 2/E del 6 febbraio 2024) l’Amministrazione finanziaria fornisce così, ai propri uffici, le indicazioni per applicare correttamente le norme contenute nel dlgs n. 216/2023.

Le novità sono però anche altre, nel 2024. Riguardano:

– la detrazione da lavoro dipendente con un aumento di 75 euro (da 1.880 a 1.955 euro) e per taluni redditi assimilati, a condizione che il reddito complessivo non superi 15.000 euro. In altri termini, per l’anno in corso, la no-tax area sale a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti;

– la riduzione dell’ammontare delle detrazioni spettanti per alcuni oneri, in relazione ai redditi sopra i 50 mila euro;

– l’abrogazione dell’agevolazione per la capitalizzazione delle imprese (ACE).

Primo modulo della Riforma: nuova articolazione di scaglioni e aliquote

Addizionali regionale e comunale

I Comuni, le Regioni e le Province autonome hanno tempo fino al 15 aprile 2024 per adeguare la disciplina delle addizionali regionale e comunale alla nuova articolazione degli scaglioni e delle aliquote dell’IRPEF.

Sopra i 50mila taglio delle detrazioni di 260 euro

Per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, l’ammontare della detrazione dall’imposta lorda spettante in relazione agli oneri la cui detraibilità è fissata nella misura del 19% è ridotto di un importo pari a 260 euro. Il taglio interessa anche le erogazioni liberali a favore dei partiti politici e i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi.

Sono invece escluse le spese sanitarie.

Per i titolari di reddito complessivo superiore a 120.000 euro, la decurtazione di 260 euro sarà applicata alla detrazione dall’imposta lorda che risulta già ridotta per effetto della riduzione progressiva delle detrazioni del 19% introdotta dalla manovra per il 2020.

Lo stop per Ace

Il decreto legislativo sul primo modulo di riforma dell’Irpef ha, infine, disposto l’abrogazione, dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, dell’agevolazione alla capitalizzazione delle imprese (Ace), finalizzata a favorire la crescita economica delle aziende riequilibrando il trattamento fiscale tra le società che si finanziano con debito e quelle che si finanziano con capitale proprio.

Al riguardo, precisa la circolare, il decreto stabilisce la cancellazione dell’Ace fino ad esaurimento dei relativi effetti. Sono, quindi, da intendersi salve le deduzioni pregresse non utilizzate per carenza di imponibile, che quindi potranno comunque essere utilizzate nelle dichiarazioni dei redditi successive.

Sitografia

www.agenziaentrate.gov.it

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