Alberto Vignati racconta Hedonia, un thriller mozzafiato | Libri Mondadori

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Nel mondo di Hedonia: sicuri di voler entrare?

Se non volete essere risucchiati da una storia che non vi lascerà dormire, non aprite questo libro. Se, invece, quello che cercate è proprio un thriller vertiginoso, il mondo di Hedonia fa per voi.

La storia scritta da Alberto Vignati racconta con inquietante vividezza il mondo dei social, del cyber-bullismo, del body-shaming e della pressione quotidiana a cui sono sottoposti gli adolescenti di oggi.ƒ

Al centro Nora, insegnante precaria che, alla sua prima supplenza in un fittizio liceo milanese, si troverà coinvolta in eventi a dir poco singolari, causati da un'app segreta usata dai suoi studenti...

Vignati, al suo esordio come romanziere per adulti, ha riversato sulla pagine tutta la sua esperienza di sceneggiatore televisivo, riuscendo a regalarci una narrazione dal ritmo serrato, con colpi di scena che ci catturano senza versare una sola goccia di sangue.

Ma lasciamo che a raccontarcelo sia proprio l'autore.

Hedonia è intorno a tutti noi: Alberto Vignati racconta come è nato il suo thriller


Una macchina che va a fuoco. La costante sensazione di essere seguita. Strane scritte rosso sangue sulle pareti della palestra. Animali uccisi. Quando Nora, la nostra protagonista, trent’anni e alla prima supplenza, arriva al Liceo Ariosto nel centro di Milano, non sa cosa l’aspetta.

Il suo incubo si materializza nella III B, la classe che le viene assegnata. Classe a cui nessuno vuole insegnare, e in cui un gruppetto di studenti sembra unito come una setta. Presto Cloe, una ragazzina di quella classe, scompare. E inizia per Nora una vera discesa negli inferi. Perché, scoprirà Nora, quei dieci ragazzini usano HEDONIA, un’app segreta. E Cloe potrebbe essere finita vittima di quel gruppo.

Ho voluto affrontare il genere thriller con una storia che mettesse al centro dinamiche presenti sui social media di oggi, dall’invidia come motore delle relazioni tra persone, fino alla violenza contro un capro espiatorio che è l’unica soluzione apparente che può produrre una pace temporanea.

Leggendo l’opera di Renè Girard, che a queste dinamiche ha dedicato la sua vita e i suoi studi, mi sono domandato se le sue teorie potessero fare da sfondo ad un racconto di finzione. Il suo pensiero sul desiderio mimetico, il fatto che non desideriamo autonomamente ma imitiamo il desiderio di un modello, è a tutti gli effetti alla base di qualsiasi social media.

Ma cosa succede quando il nostro desiderio si esaspera, e quel modello diventa un ostacolo da eliminare? Ho cercato così di tenere insieme le esigenze del genere thriller, con le sue svolte di trama, la suspence e la facilità di lettura, con domande radicali e potenti.

Alla base di Hedonia c’è la domanda su cosa sia la violenza, sulla sua necessità, e quale posto occupi nella nostra vita. Ancor di più, in che modo i social media sfruttino questo bisogno, per potersi rigenerare in un gioco al ribasso infinito, nel quale siamo trasformati in semplici immagini.

I ragazzi che usano Hedonia rimangono catturati da dinamiche tribali, e fermarsi può davvero non essere più possibile. Ma in fondo, noi tutti siamo quei ragazzi. Hedonia è tutto intorno a noi.

Alberto Vignati


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