L’invecchiamento del nostro fedele amico a quattro zampe richiede un approccio attento e premuroso. L’articolo di Paolo Bosatra, educatore cinofilo di Ca’ Zampa, offre preziosi consigli per mantenere il benessere psicofisico del pet over 10, dalla consulenza veterinaria all’alimentazione adeguata, dalle passeggiate calibrate alle attività ludiche stimolanti. Un approccio equilibrato permette di godersi appieno questa fase della vita insieme, rispettando le nuove esigenze del nostro compagno peloso.
Nella vita dei cani, la soglia dei 10 anni rappresenta un importante gradino perché da quel momento è ufficialmente entrato nella sua “terza età”. Anche se anziano, il pet va però continuamente stimolato: se il cane arriva ai fatidici 10 anni godendo di buona salute, perché “pensionarlo” a tempo indeterminato sulla poltrona? Può darci ancora tantissimo, ovviamente tenendo qualche piccola precauzione in più, ma tutto (o quasi) è ancora possibile.
Di seguito alcuni consigli per il suo benessere psicofisico da tenere in considerazione:
1) Consultare il veterinario
Negli ultimi decenni la Medicina Veterinaria ha fatto enormi progressi, aumentando di fatto le possibilità di dare ai nostri amici una vita più lunga e felice. Un consulto con il veterinario potrà aiutare a capire come fare per gestire al meglio questa fase della sua vita.
2) Alimentazione
Molto importante è l’aspetto legato all’alimentazione. Utilizzare solamente prodotti di alta qualità può essere di per sé sufficiente, anche se esistono prodotti specifici per cani anziani, ma è anche possibile passare a prodotti a base di proteine più leggere e facilmente digeribili, come il pesce o l’ovino. Per quei soggetti che manifestano problemi di masticazione, è possibile ammorbidire le crocchette con acqua tiepida, o meglio con brodo caldo (fatto in casa e senza sale), dando anche un sapore più invitante. Attenzione alla quantità; giocoforza, i ritmi non sono più quelli di una volta.
3) Passeggiate
Quelle non devono mai mancare. Magari non saranno più trekking di una intera giornata, ma le vostre piccole soddisfazioni potete ancora togliervele. Da mettere in programma soste frequenti, per lasciargli il tempo di riposare e di prendersi i suoi tempi annusando e curiosando qua e là.
4) Attività e gioco
Anche il cane anziano può annoiarsi o, peggio, intristirsi sentendosi ormai escluso ed inutile. Può ancora fare qualche giretto in un campo di addestramento o di agility, senza ovviamente stressarlo fisicamente né mentalmente. Non dimentichiamoci che è un eterno giocherellone, per cui qualche lancio della pallina ci sta, ma senza esagerare ed intervallandolo con lunghe pause. Da preferire i giochi di attivazione mentale, in cui più che la prestanza fisica conta la capacità di “problem solving”, dovendo capire come fare ad arrivare a prendersi il premio, ad esempio nascondendo un pezzetto di pane e invitandolo alla ricerca.
5) Non più sempre in giardino
Anche se il pet ha sempre vissuto in giardino o comunque all’aperto, arrivato a una certa età sarebbe meglio concedergli di condividere alcuni spazi della casa, almeno per i mesi che contraddistinguono l’inverno e per quelli estivi. Questo non vuol dire che deve mettersi in pianta stabile sul divano, ma fornirgli una sistemazione più confortevole può solo giovargli e metterlo al riparo dalle numerose patologie che la vita all’aperto può far insorgere.
6) Attenzione ai bambini e agli altri cani
Il cane anziano può sviluppare forme di sordità, cecità, e manifestare patologie anche dolorose come artriti e artrosi. In questi casi è necessario fare particolare attenzione ad avvicinarlo a bambini molto espansivi o ad altri cani: spiegandolo loro che il cane, per via della sua età, va approcciato con un po’ di attenzione e rispetto (e sempre con la presenza di un “grande”). Se in casa o a spasso si riceve la visita o le attenzioni di un cane particolarmente vivace e giocherellone, va valutato, dopo un primo approccio di prova, di mettere il pet al riparo da cotanti stimoli, mettendolo in una stanza dove può starsene tranquillo o, nel caso della passeggiata, cambiando semplicemente direzione.
Paolo Bosatra, Educatore Cinofilo, Ca’ Zampa
Foto: IPA
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Ciò che contraddistingue Ca’ Zampa è il suo impegno per la Qualità: è certificato secondo gli standard ISO 9001 e le Buone Pratiche Veterinarie dell’ANMVI, considerati il riferimento d’eccellenza nel settore veterinario. Inoltre, Ca’ Zampaè una Società Benefit, impegnata da sempre nel sensibilizzare i proprietari di animali domestici e la comunità nel loro insieme riguardo alle necessità dei loro compagni a quattro zampe.
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