La bozza di Legge di Bilancio riporta il Bonus Ristrutturazioni 2025 al 50% per le prime case, con un massimale di 96mila euro e con detrazione diretta dell’agevolazione.
L’aiuto rientra nel campo degli interventi generali di recupero del patrimonio edilizio nazionale.
Per gli altri immobili e per le seconde case, dal 1 gennaio 2025 e fino al 2027, si scenderà al 36% con un massimale di 48 mila euro. Per poter fruire del Bonus c’è la soglia reddito: non si possono superare, in tali casi, i 120mila euro annui.
Dal 2028 e fino al 2033, l’aliquota dovrebbe attestarsi sul 30% con un limite di spesa di 48mila euro.
Gli interventi che possono beneficiare dell’agevolazione rientrano nelle tre macro categorie: ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, manutenzione straordinaria.
Quanto agli immobili oggetto di ristrutturazione, questi possono rientrare in qualsiasi categoria catastale (es. anche rurali).
Nell’agevolazione rientrano diversi interventi, tra cui quelli finalizzati al risparmio energetico.
Tema quello dell’efficientamento energetico caro anche all’Europa (oltre che al Pianeta), che con la direttiva “Case Green” ha ormai sancito il percorso per la riqualificazione del patrimonio immobiliare dei Paesi membri.
Quanto approvato dal Consiglio dei Ministri è una base di partenza della Manovra. Il testo – che va dalle misure in ambito sanitario al Bonus bebè, dalle pensioni ai contributi richiesti a banche e assicurazione, per citarne alcune – nelle prossime settimane dovrà essere discusso ed emendato in Parlamento. Approvazione entro Natale.
