Dal miele alla propoli, c’è tutto un mondo di benessere da sperimentare. Ecco tutte le proprietà indicate soprattutto nel periodo invernale
di Vita e Salute
Nel nostro Paese ci sono più di 50 varietà di miele, a seconda del tipo di “pascolo” – i fiori – delle api. I prodotti Made in Italy sono indicati in etichetta; nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ce”; se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ce”; se invece si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ce”.
Miele, a queste condizioni
È un prodotto in cui sono presenti sostanze ricche di aminoacidi, vitamine (B, C, K, acido folico e pantotenico), sali minerali (calcio, fosforo, ferro, zolfo, potassio, manganese e altri in quantità oligodinamiche), zuccheri, enzimi, sostanze ad azione antibiotica e ancora biostimoline, acetilcolina, pigmenti che ne fanno alimento-rimedio doc, alleato della buona salute.
Considerando la ricca varietà di miele, l’ideale è averne in dispensa almeno cinque: acacia, castagno, millefiori, eucalipto, arancio… come valida alternativa allo zucchero per yogurt, tisane, bevande e dolci o spalmandolo su fette biscottate e tartine. È indicato in tutte le età della vita, non fa ingrassare e non presenta controindicazioni, se non in persone predisposte.
Il glucosio e il fruttosio (zuccheri presenti nel miele), per portare un esempio, non assorbiti sono fermentati dalla nostra flora batterica intestinale e così si attiva la formazione di sostanze prebiotiche, che hanno la capacità, dimostrata su basi scientifiche, di determinare un miglioramento nello stato di salute o una prevenzione nei confronti di condizioni patologiche. Dunque, non si deve guardare al miele solo come sostanza dolcificante. Il miele ha tante proprietà serie dovute a quei composti di origine vegetale che l’ape mescola.
“Il miele è fatto per il 95% da glucosio e fruttosio liberi, non attaccati come nello zucchero. Dobbiamo comunque considerare che sia il glucosio sia il fruttosio hanno degli effetti nocivi per la salute. Il glucosio fa alzare molto la glicemia quindi anche il miele la fa alzare. Il fruttosio ha un’azione negativa perché ostacola il funzionamento dell’insulina, è la causa principale della gotta perché fa aumentare l’acido urico e questo impedisce il buon funzionamento dell’insulina. Però nel miele e nella frutta c’è anche il contravveleno del fruttosio: la vitamina C e una quantità di polifenoli che moderano l’azione negativa del fruttosio”, afferma il dottor Franco Berrino, epidemiologo, già direttore del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano. Quanto mangiarne e che miele scegliere? “Un cucchiaio al giorno”, continua Berrino. “Per quanto mi riguarda consiglio di non prenderlo a colazione, ma a merenda. Per i bambini e gli adolescenti, sarebbe meglio consumarlo dopo aver fatto sport. E ne spiego la ragione. Se la glicemia sale rapidamente quando non c’è più traccia di zucchero nei nostri muscoli allora non farà danni. L’assunzione di miele a colazione, invece, dopo che nella notte i muscoli hanno messo da parte tutto il glicogeno, provoca un innalzamento repentino della glicemia. Ma con qualche piccolo trucco possiamo utilizzarlo anche la mattina. Mettiamolo insieme a un grasso di buona qualità: ottimi il tahini e il burro di sesamo. Si procede così: si mescola il burro di sesamo al miele e, dopo aver ottenuto una crema, la si spalma sul pane integrale. La ragione? Il grasso rallenta la velocità di assorbimento del glucosio. E ancora, va bene insieme alle cecine: piccole tortine di farina di ceci, acqua e sale”.
Polline, fonte di minerali
Innanzitutto, c’è da sottolineare che il polline trasportato dal vento in primavera, responsabile delle fastidiose manifestazioni allergiche, ha ben poco in comune con quello raccolto dalle api. È una fonte di sali minerali, oligoelementi e vitamine e poi ancora enzimi e aminoacidi essenziali. Di grande interesse la presenza del superossido dismutasi (Sod), un enzima in grado di contrastare i radicali liberi, combattendo l’invecchiamento cellulare. Dunque si tratta di un riequilibratore organico, fattore di longevità, disintossicante e tonificante. Come sceglierlo? Meglio italiano e consumato entro l’anno dalla raccolta. I granuli devono presentarsi duri e secchi al tatto e se formano grumi, una volta compressi nel palmo della mano, ciò sta a indicare una cattiva essiccazione. La dose è di un cucchiaio al giorno per almeno 2 mesi (da sciogliere in acqua, nello yogurt, in tisane non calde o direttamente nella bocca). È bene non acquistarne in grandi quantità (mai più di 2 etti) e nei mesi più caldi tenerlo in frigo dentro un vasettino di vetro chiuso. Esiste in commercio anche quello fresco surgelato che non presenta quasi mai problemi di indigeribilità. Per il polline vale quanto detto per il miele: controllare attentamente l’etichetta e, se possibile, preferire quello italiano e biologico.
Pappa reale
Tra le tante proprietà, ha quella antinfluenzale e una cura fatta durante i mesi freddi permette di affrontare meglio le forche caudine di bronchiti e raffreddori o, nel peggiore dei casi, di superare la malattia in tempi più brevi. Come regola va presa la mattina a digiuno, con l’apposito dosatore, lasciandola sciogliere sotto la lingua. I principi attivi possono così essere assorbiti in modo ottimale, senza l’intervento dei succhi gastrici. Si trova in commercio fresca, in flaconcini, liofilizzata, in pillole, capsule, lozioni, creme, unguenti, shampoo, emulsioni e miscelata con il miele. La pappa reale è un composto gelatinoso dal color giallognolo e dal sapore acidulo, prodotto dalle ghiandole salivari delle api, per nutrire sia le larve, sia l’ape regina. Da sempre, come ogni altro prodotto dell’alveare, ha fatto parte della farmacopea popolare. “Tornando alla pappa, c’è da precisare che è meglio quella fresca e italiana, assumendone 1 g al dì, adulti e adolescenti, e mezzo g i bambini, consultando sempre il medico di fiducia”, ricorda il dottor Aristide Colonna, medico e presidente dell’Associazione italiana di apiterapia.
Propoli, antibiotico naturale
Contro i mali di stagione è un’arma in più: funziona da vero e proprio antiossidante e antibiotico naturale. E non basta. L’elevata presenza di bioflavonoidi la rende efficace per fortificare ed elasticizzare la pelle, preparandola meglio anche all’appuntamento con il sole. La sua azione? Combatte i radicali liberi, molecole molto instabili che si formano normalmente nelle cellule e aumentano in presenza di una dieta ricca di grassi e dolci come quella invernale, responsabili di fiaccare il sistema immunitario. Come usarla? È possibile trovarla in granuli, tintura, compresse, unguento e persino in caramelle.