Il CNCA è una delle principali reti italiane per l’accoglienza di richiedenti asilo, adulti e minori ha pubblicato la rilevazione che fa riferimento al febbraio 2023, che ha coinvolto 80 organizzazioni su 240 associate, distribuite in 18 regioni, e ha esaminato criticità, bisogni e proposte per migliorare i servizi di accoglienza in un contesto nazionale ed europeo sempre più avverso ai diritti dei migranti.
Il 2023 è stato il periodo in cui il nuovo governo ha promosso vari testi legislativi in materia di accoglienza e accesso al diritto di asilo.
Le nuove norme tendono, nella loro complessità, a ridefinire il quadro normativo nell’ottica di una riduzione dei diritti delle persone immigrate in materia di accesso alla richiesta d’asilo, e di contrasto all’operato delle Ong che svolgono attività di salvataggio in mare. Gli interventi sul sistema di accoglienza sono indirizzati a sviluppare principalmente la rete dei Centri di accoglienza straordinaria (CAS), a discapito della rete di accoglienza territoriale del Sistema Accoglienza Integrazione (SAI) che fa riferimento ai Comuni, tagliando preziosi servizi per le persone immigrate (scuola di italiano, supporto psicologico, accompagnamento legale, solo per citare quelli più eclatanti).
Nel frattempo, una nuova “ondata” di decreti che riguardano l’ambito dell’immigrazione sono stati convertiti in legge: dall’ampliamento del numero dei “paesi sicuri”, in cui sono stati inseriti paesi evidentemente insicuri, fino al superamento della Legge Zampa in materia di minori stranieri soli. Interventi che rendono ancora più precaria l’accoglienza, spogliata di servizi alla persona, e limitano l’accesso ad alcune misure di asilo.
Nonostante un quadro regressivo il CNCA non ha rinunciato a promuovere accoglienza nei territori, sia con i servizi in convenzione che con numerose attività aggiuntive, frutto di un lavoro non sporadico di cooperazione, collaborazione e condivisione di obiettivi che coinvolge altre organizzazioni locali, cittadini e associazioni.
Nella rilevazione si evidenziano alcuni temi/problematiche che emergono dall’esperienza quotidiana degli operatori che lavorano nei servizi di accoglienza per migranti:
- Vulnerabilità psichica e disagio abitativo, aggravato dal depotenziamento dei servizi sanitari e la mancanza di mediatori culturali aggravano il supporto alle persone vulnerabili e dall’assenza di una politica abitativa nazionale rende l’accesso alla casa estremamente difficile per i migranti.
- Sfruttamento lavorativo e sessuale, pratiche di contrasto insufficienti, frammentate in progetti temporanei, lasciano pericolose lacune territoriali.
- Abuso di sostanze e disturbi da gioco d’azzardo, con interventi insufficienti e mancanza di risposte strutturate.
- Vittime di prassi illegittime come discriminazioni nell’accesso al credito, alla cittadinanza e ai servizi sanitari.
La rilevazione ci restituisce un’ampia diffusione territoriale dei servizi di accoglienza del CNCA, che ne accresce la responsabilità nel provare a rispondere concretamente alle diverse questioni che si aprono nel percorso migratorio delle persone, le quali spesso non trovano soluzioni nel sistema istituzionale di welfare del nostro paese. Questa mancanza così evidente è di stimolo a continuare un lavoro di advocacy, che attraverso l’impegno nelle reti sociali territoriali e nelle campagne nazionali, promuova una diversa visione del fenomeno migrazioni fra la popolazione, e sia in grado di proporre soluzioni concrete rivolte alla politica e al governo anche in materia di accoglienza.
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