Lavoro, Cei: “L’economia e le leggi di mercato non devono passare sopra le nostre teste”
19 Marzo 2025 – “La tutela, la difesa e l’impegno per la creazione di un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, costituisce uno dei segni tangibili di speranza per i nostri fratelli, come papa Francesco ci ha indicato nella Bolla di indizione dell’Anno giubilare (cf. Francesco, Spes non confundit, 12)”.
La Conferenza episcopale italiana ha reso noto il Messaggio dei Vescovi italiani per la Festa dei Lavoratori (1° maggio 2025) dal titolo: “Il lavoro, un’alleanza sociale generatrice di speranza”.
Dopo aver evidenziato criticità ed elementi di speranza, e sottolineato che “la «mano invisibile» del mercato non è sufficiente a risolvere i gravi problemi oggi sul tappeto”, i vescovi offrono una riflessione sui meccanismi che insistono sulla qualità e la dignità del lavoro e delle persone che lavorano: “L’economia e le leggi di mercato non devono passare sopra le nostre teste lasciandoci impotenti. Il mercato siamo noi: sia quando siamo imprenditori e lavoratori, sia quando promuoviamo e viviamo un consumo critico”.
Infine, un passaggio che riguarda anche chi, arrivato dall’estero, lavora o vorrebbe lavorare nel nostro Paese: “Un effetto strutturale e fondamentale lo sta esercitando la grave crisi demografica, per la quale vedremo nei prossimi anni uscire dal mercato del lavoro la generazione più consistente, sostituita progressivamente da un numero sempre più ridotto di giovani. Allo stesso tempo, accade qualcosa di paradossale, ossia lo sfruttamento di fratelli immigrati, dimenticando che la loro presenza può costituire un motivo di speranza per la nostra economia, ma solo se verranno integrati secondo parametri di giustizia”.