Qualità dell’aria interna (IAQ – Indoor Air Quality) : la UNI 11976:2025 è il nuovo riferimento per progettisti, imprese e scuole

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Dopo anni di buone pratiche da noi applicate oggi si riconosce questa importanza del monitoraggio ambientale.

Indoor Air Quality: la UNI 11976:2025 è il nuovo riferimento per progettisti, imprese e scuole

La norma UNI 11976:2025 introduce un approccio integrato alla qualità dell’aria indoor, con implicazioni per progettisti, impiantisti e facility manager. Stabilisce criteri tecnici per il monitoraggio degli inquinanti e integra comfort, salubrità e building automation.

I progettisti dovranno considerare i fattori ambientali fin dalle fasi iniziali, includendo la qualità dell’aria indoor (IAQ) tra i parametri di progetto. L’obiettivo principale è migliorare la salubrità, la sicurezza, il comfort e l’usabilità. Questo approccio considera le esigenze fisiche, psicologiche e cognitive degli utenti. Prestare attenzione a questi fattori diminuisce le malattie e abbassa i costi della sanità pubblica.

Le imprese di costruzione e le società di gestione dovranno implementare protocolli di manutenzione che includano controlli regolari della qualità dell’aria.

La norma recentemente introdotta da UNI, è rivolta proprio a loro, con l’obiettivo di fornire strumenti pratici e chiari per valutare e monitorare la qualità dell’aria indoor, nell’ambito dell’ergonomia dell’ambiente fisico.

La norma fornisce:

– indicazioni per la scelta degli inquinanti da monitorare;

– criteri per la pianificazione dei rilievi;

– metodi di misurazione chimica, fisica e biologica;

– una check list dettagliata per la raccolta delle informazioni tecniche e ambientali;

– riferimenti ai valori guida di esposizione per diversi contaminanti.

La UNI 11976 prende in esame tre principali categorie di contaminanti:

– Inquinanti chimici: composti organici volatili (VOC), semi-volatili (SVOC), molto volatili (VVOC), formaldeide, benzene, metalli, particolato (PM10 e PM2.5).

– Inquinanti fisici: in primis il gas Radon.

– Inquinanti biologici: virus, batteri, muffee allergeni.

Il monitoraggio deve durare almeno cinque giorni consecutivi, deve essere ripetuto in stagioni differenti (calde/fredde), e deve sempre tener conto delle reali condizioni d’uso dell’ambiente da parte dei fruitori (occupazione, ventilazione, orari).

Per pianificare un piano di misurazione o di monitoraggio della qualità dell’aria negli ambienti interni secondo le indicazioni di UNI 11976 è necessario disporre almeno delle informazioni riguardanti

Si segnala per le P.A. anche l’avviso C.S.E. 2025 – Comuni per la sostenibilita’ e l’efficienza energetica, finalizzato ad avviare una procedura ad evidenza pubblica per il finanziamento di iniziative riguardanti la realizzazione di interventi di efficientamento energetico, anche tramite interventi per la produzione di energia da fonti di energia rinnovabili per autoconsumo, negli edifici delle amministrazioni comunali dell’intero territorio nazionale attraverso l’acquisto e l’approvvigionamento di beni e servizi tramite il MePA, finanziato con risorse del Programma operativo complementare «Energia e sviluppo dei territori» 2014-2020. (25A02145) (GU Serie Generale n.81 del 07-04-2025)

https://www.gazzettaufficiale.it/…/04/07/25A02145/sg…

https://www.ingenio-web.it/…/indoor-air-quality-la-uni…

https://www.ingenio-web.it/articoli/indoor-air-quality-la-uni-11976-2025-e-il-nuovo-riferimento-per-progettisti-imprese-e-scuole/?fbclid=IwY2xjawJsUP9leHRuA2FlbQIxMQABHgXpuaP4fHZC-dO1dOWCdawpDb26fvSqf6Wt8o2y01TTvFegdva0jswPjJXS_aem_lN_FeIxJdIYF1IYIMkOSxg

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Istituto Nazionale di Bioarchitettura

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Ultimo aggiornamento

16 Aprile 2025 11:08
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