Con la risposta n. 192 del 22 luglio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito alla disciplina fiscale applicabile ai veicoli aziendali concessi in uso promiscuo ai dipendenti. In particolare, l’Amministrazione precisa che, per i veicoli che i datori di lavoro ordinano e per i quali stipulano contratti entro il 31 dicembre 2024, ma consegnano ai dipendenti dopo il 30 giugno 2025, si applica il regime ordinario di tassazione dei fringe benefit, basato sul valore normale determinato secondo l’articolo 9 del TUIR, limitatamente all’utilizzo privato.
Il quadro normativo è stato modificato dalla legge di Bilancio 2025, che nell’articolo 1, comma 48, ha riscritto l’articolo 51, comma 4, lettera a) del TUIR. La nuova disciplina si applica ai veicoli immatricolati e concessi in uso promiscuo con contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2025. Per questi veicoli, dunque, il benefit imponibile è calcolato in misura forfetaria, assumendo il 50% dell’importo corrispondente a una percorrenza convenzionale di 15.000 km annui, sulla base dei costi ACI. Tale percentuale è ridotta al 20% per veicoli ibridi plug-in e al 10% per quelli a trazione elettrica esclusiva.
La disciplina transitoria, contenuta nel comma 48-bis dello stesso articolo e chiarita nella circolare n. 10 del 3 luglio 2025, stabilisce che i soggetti devono continuare ad applicare il vecchio regime ai veicoli concessi in uso promiscuo tra il 1° luglio 2020 e il 30 giugno 2025, purché il contratto risulti stipulato e l’immatricolazione avvenga entro il 31 dicembre 2024. In questi casi, la data in cui il datore di lavoro consegna il veicolo al dipendente determina il regime fiscale applicabile.
Infine, per i veicoli che non rientrano nelle suddette casistiche, si applica la regola generale dell’art. 51, comma 3, del TUIR, con tassazione basata sul valore normale riferito esclusivamente all’utilizzo personale del veicolo.
Redazione redigo.info
