Non c’è niente di più bello di una vita che rinasce, come quella di Ciro. Ve lo ricordate?
Sopravvissuto bevendo acqua piovana, di lui non rimaneva altro che un mucchietto di pelle e ossa. I volontari dell’OIPA di Termoli l’avevano trovato agonizzante in un pollaio, tra galline morte e malate.
Il suo quadro clinico era talmente grave che nei primi tempi successivi al recupero si è temuto il peggio.
Infestato dai parassiti che ricoprivano ogni centimetro della sua pelle, Ciro era gravemente anemico, affetto da edema polmonare e cardiaco, rogna sarcoptica e demodettica, positivo alla leishmaniosi e affetto da rickettsiosi, un’infezione causata dal morso delle zecche.
C’è voluto un lungo ricovero per scongiurare la sua morte, ma quello che l’ha davvero salvato, aiutandolo a superare l’indicibile orrore di cui è stato vittima, è stato l’amore di Luigina, vice delegata dell’OIPA di Termoli. Fin da quando l’ha soccorso, gli è sempre stata accanto, dedicandosi alle sue cure quotidiane con una dedizione senza pari.
Seppur affetto dal diabete e cieco proprio a causa di questa patologia, oggi Ciro è tornato ad essere un cane, e aspetta fiducioso una famiglia con cui lasciarsi alle spalle il suo passato.