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50 anni della Fundació a Barcellona e le sue opere in tutta la Catalunya
Joan Miro @destinobarcellona.com
Colori brillanti e forti contrasti, linee sottili e soggetti onirici, forme libere e simboli primordiali: l’arte di Joan Miró emoziona. E per farlo si è sempre nutrita della bellezza del paesaggio catalano e della città di Barcellona con cui l’artista mantenne un forte legame affettivo e artistico pur trascorrendo lunghi periodi in Francia e a Maiorca. Proprio nella capitale catalana, sulla collina del Montjuïc, l’artista decise di costruire una fondazione per conservare le sue opere con l’aiuto dell’amico e architetto Josep Lluís Sert. Quest’anno la Fundació Joan Miró festeggia il cinquantesimo anniversario con eventi e mostre.
Gli imperdibili della Fundació Joan Miró
Quando negli anni Settanta l’artista scelse Montjuïc per costruire il museo, la zona versava in una condizione di totale abbandono. Oggi tutta l’area è stata rivalutata da un’ampia offerta culturale che comprende l’ex Fàbrica Casaramona, il Palau Sant Jordi, il Museu Nacional d’Art de Catalunya, il Teatre Grec. L’edificio bianco ottico squadrato della Fondazione, perfetto esempio di Razionalismo mediterraneo, si staglia nel verde intenso dei boschi della collina. Al suo interno la collezione è incredibile: include oltre 14.000 pezzi tra dipinti, disegni, sculture, opere tessili (magnifici arazzi multicolore) e ceramiche. Le opere che fanno parte della sezione La Col·lecció parlano dell’identificazione del maestro con la terra e la cultura catalana e della necessità di rinnovarsi continuamente. Tra le opere da non perdere ci sono L’Étoile matinale (La stella del mattino), ode visiva alla notte, Personnage devant le soleil (Personaggio di fronte al sole), ottima sintesi dello stile maturo di Miró, Oiseau solaire (Uccello solare), una scultura-fusione tra animale e astro.
Museu Nacional d'Art de Catalunya @Agencia Catalana de Turisme
Le mostre dei 50 anni della Fundació
Aperta nel 1975, la Fondazione festeggia i 50 anni con temporanee che raccontano la storia del museo (fino al 6/4 2026), indagano il rapporto di Miró con i colleghi americani, da Pollock a Rothko (fino al 22/2 2026), omaggiano gli artisti che sono entrati in contatto con il maestro, come Joan Prats (fino al 2/11 2025). Il museo ha anche un ricco cartellone di attività per le famiglie con incontri sull’uso del colore e sulle tecniche di stampa, laboratori di disegno a mano libera, giochi e laboratori per conoscere meglio la storia dell’artista e visite guidate per grandi e piccini.
Le opere di Miró a Barcellona
Oltre alla Fondazione, Miró ha lasciato altre tracce in tutta la città di Barcellona. Già atterrando al Terminal 2 dell’aeroporto di El Prat si vede il grande mosaico realizzato dall’artista in collaborazione con l’amico ceramista Josep Llorens Artigas. Fedele al suo stile meticoloso e meditativo, Miró dedicò molte ore a creare quest’opera composta da 4.865 tessere in ceramica dai colori intensi e animata dai suoi simboli ricorrenti: stelle, uccelli, ruote di carro, sole e luna.
Nel Parc de l’Escorxador la scultura Dona i Ocell (Donna e uccello), alta 21 metri, rappresenta una figura femminile stilizzata sormontata da un uccello, simbolo ricorrente nell’opera di Miró. Il corpo centrale, in cemento, è rivestito da un mosaico in ceramica trencadís realizzato sempre dal ceramista Joan Gardy Artigas. I colori vivaci, giallo, rosso, verde e blu attirano subito l’attenzione e sono tipici dell’opera dell’artista. Dona i Ocell fu l’ultima scultura pubblica realizzata da Miró: il parco che la ospita fu intitolato all’artista pochi mesi prima della sua morte, consolidando il legame con la città.
Nel Vestíbulo della Casa de la Ciutat di Barcellona nel cuore del centro storico, in plaça de Sant Jaume 1, si trova la scultura in bronzo Femme, realizzata nel 1981 con la tecnica della cera persa.
Mosaico El Prat @economiadigital.es
Il mosaico del Pla de l’Os sulla Rambla che collega plaça de Catalunya con il Porto Vecchio, di fronte all’antica porta della Boqueria, viene calpestato ogni giorno da centinaia di persone. Ha una forma circolare, evocativa del cosmo, e un motivo centrale che comprende una freccia rivolta verso l’alto e vari cerchi. Miró non partecipò all’inaugurazione e vide l’opera solo il 14 gennaio 1977. Si dice che, fermandosi ad ascoltare le reazioni dei passanti, rispose così a un operaio che trovava che le tessere fossero state posate male: “Non sa quanto mi è costato convincere gli operai a posarle in modo irregolare!”. Il mosaico non ha alcuna protezione proprio per volontà dell’artista che lo voleva vissuto, attraversato e calpestato come un normale pavimento.
Carrer la Rambla - Mosaico di Miró @Agencia Catalana de Turisme
Altre due tappe in Catalunya
Il Museu d’Art Modern de Tarragona conserva il famoso Tapís de Tarragona. Realizzato a partire da un dipinto originale di Miró, questo tappeto monumentale misura 2,80 per 4,20 metri e combina perfettamente plasticità, texture e colore. Si tratta del primo arazzo realizzato con la tecnica sperimentale che l’artista sviluppò insieme al tessitore Josep Royo nella quale lane di diverso spessore e nodi “a criniera” danno vita a un’opera che fonde forme rette e curve, colori intensi e i segni grafici tipici dell’ultimo Miró.
Museo d'arte a Tarragona @tripadvisor.it
A Mont‑roig del Camp, un borgo nel sud della Catalunya a nord di Cambrils, c’è un centro intitolato al maestro che ospita le riproduzioni di alcune sue opere e materiale didattico su Mont‑roig come ambientazione delle sue prime creazioni (masmiro.com). Mas Miró è composta da un insieme di edifici risalenti a epoche diverse, che vanno dal Settecento al Novecento. Qui si può visitare lo studio di Miró che conserva ancora attrezzi utensili, bozzetti e materiali. Sulle pareti sono rimasti i graffiti che l’artista dipinse utilizzando il muro come supporto per rappresentare le sue idee. Miró ritrasse la facciata della propria casa di campagna nel dipinto La Masia che segnò la conclusione della sua fase figurativa e la nascita del suo linguaggio unico e universale, lo stile pittorico unico e originale che l’ha reso famoso nel Mondo.
Mas Miró @Agencia Catalana de Turisme
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