Commercialisti, riforma ai nastri parlamentari. Il Legislatore: spazio alle altre professioni - redigo.info

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Il Legislatore indicherà le attività riservate ai dottori commercialisti, ferme restando le competenze concorrenti di altre professioni ordinistiche e delle associative di cui alla Legge n. 4/2013

Inizia il suo percorso legislativo tra i due rami del Parlamento la Legge delega per la riforma della legge ordinamentale dei commercialisti. L’iter di approvazione origina dal testo licenziato dal Consiglio dei Ministri n. 141 (11 settembre 2025), appena trasmesso alla Camera (A.C. 2628).

Sarà, poi, assegnato verosimilmente alla Commissione Giustizia.

E’ una riforma che i commercialisti attendevano da anni, per giungere a rafforzare le competenze, tutelare la categoria e confermare il loro ruolo strategico nella vita economica del Paese. Sarà decisivo “per dare nuove basi a una professione chiave per imprese, famiglie e pubblica amministrazione”.

La bozza circolata a ridosso dell’approvazione in CdM differisce dal testo bollinato. Una modifica su tutte è contenuta nell’art. 2, comma 1, lettera s) del provvedimento relativo alla nuova disciplina elettorale e alla sua entrata in vigore:

– la prima versione stabiliva che la nuova disciplina si applicasse dalle elezioni successive alla scadenza della consiliatura in corso alla data di entrata in vigore del decreto legislativo delegato, riferendosi alle elezioni nazionali;

– l’ultima versione parla di “procedimenti elettorali”, includendo anche le elezioni locali.

La novità: saranno indicate le attività riservate ai commercialisti e le competenze di altre professioni o delle non regolamentate (L. 4/2013)

Sempre il comma 1 dell’art. 2, lettera a), prevede la novità sulla riorganizzazione delle attività oggetto della professione. La Legge delega vuole indicate le attività riservate distinguendole da quelle che connotano tipicamente la professione, ferme restando le competenze concorrenti di altre professioni ordinistiche e delle professioni non regolamentate di cui alla L. 4/2013, tra le quali quella di tributarista, con probabile intenzione di legittimare l’attività svolta dai tributaristi negli ambiti che i commercialisti vorrebbero riservati.

Opposti i sentimenti e le reazioni riguardo questa previsione. Posizioni e ragionamenti delle categorie professionali, ordinistiche od associative, sono per il Legislatore evidentemente in egual misura legittime.

Redazione redigo.info

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