Perché si chiamano “French Fries” se non sono francesi?

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“French Fries” non sono francesi: ecco perché il nome persiste

Le origini del tubero che cambiò tutto

La storia inizia con la patata, arrivata in Europa nel XVI secolo grazie agli esploratori spagnoli. Proveniente dal Sud America (Perù, Bolivia), questo tubero fu inizialmente visto con forte diffidenza: apparteneva alla famiglia delle Solanacee, già nota per piante velenose.

Solo nel XVIII secolo, grazie a personaggi come Antoine‑Augustin Parmentier in Francia, la patata cominciò ad essere valorizzata come alimento serio. Parmentier, farmacista militare, fece della patata una missione patriottica: convinse re Luigi XVI e la popolazione a consumarla,

promuovendola come “cibo di Stato”.

Eppure, anche se in Francia la patata cominciava a fare parte dell’alimentazione, non è chiaro che le bastoncini fritte siano nate lì.

La contesa tra Belgio e Francia: chi ha davvero inventato le patatine fritte?

La versione belga

In Vallonia, regione francofona del Belgio, si racconta che già nel tardo XVII–XVIII secolo i contadini della valle della Mosa friggevano bastoncini di patate come sostituti del pesce durante l’inverno, quando il fiume ghiacciava.
Secondo un manoscritto del 1781 citato dagli storici belgi, si suggerisce che questa tradizione fosse consolidata.

Oggi in Belgio la patatina fritta è un simbolo culturale: esiste perfino il museo della patata fritta («Frietmuseum») a Bruges e il chiosco “fritkot” è riconosciuto come eredità immateriale locale.

La versione francese

In Francia si sostiene invece che la prima vendita di patate fritte bastoncino avvenne a Parigi — ad esempio su ponti come il Pont Neuf all’alba della Rivoluzione francese, intorno al 1789.

E nel 1775 è citata l’espressione “pommes de terre frites” in un manoscritto francese.

Tuttavia, la forma e la diffusione della “patatina bastoncino” come la conosciamo oggi sembra essere meno documentata in Francia rispetto al Belgio.

Una verità mista

Gli storici concordano che non esiste una prova incontrovertibile che assegni la paternità delle “patatine fritte” esclusivamente a un Paese. Secondo la fonte dell’Encyclopædia Britannica «l’origine delle french fries è incerta».

In altre parole: ci sono tradizioni parallele, evoluzioni indipendenti e più di un luogo che rivendica il titolo.

Come e perché si chiama “French Fries” negli Stati Uniti

Il nome “French fries” è parte della storia. Ecco i punti principali:

  • Etimologicamente, il termine appare in inglese americano come French fried potatoes già nel XIX secolo.

  • Su etymonline si legge che “French” in “French fries” significa “in stile francese” (potatoes fried in the French style”).

  • Un’altra teoria – molto citata – è che durante la Prima Guerra Mondiale gli americani, di stanza in Belgio, assaggiarono le patate fritte servite da soldati belgi di lingua francese: pensando che fossero “francesi”, chiamarono il piatto “French fries”.

  • Anche se alcuni segnali mostrano che il termine fosse già in uso prima della guerra, la combinazione di fattori linguistici e storici ne ha cementato la diffusione.

In sintesi: il nome non indica forzatamente che le patatine provengano dalla Francia, ma che furono riferite in inglese come “alla francese” o “francofone”.

Perché il termine è diventato globale

Il mondo anglosassone ha contribuito a rendere “French fries” uno standard lessicale: l’immigrazione, la diffusione della cucina americana, il fast food e i media hanno fatto il resto.

Il termine “french fries” è prevalentemente americano; nel Regno Unito si dice “chips”, in Belgio e Francia “frites” o “pommes frites”.

Il termine ha resistito perché semplice, riconoscibile e legato all’immagine americana della patatina.

Qual è la lezione gastronomica?

Questa storia insegna che la cucina non è solo ricetta: è linguaggio, confine, identità. Un piatto può viaggiare, trasformarsi, assumere nuovi nomi.

Le “patatine fritte” sono nate dal tubero sudamericano, sono diventate simbolo belga (o francese), sono state ribattezzate dagli americani e oggi girano il mondo.

Non serve trovare un unico “inventore”: è la somma delle tradizioni che ha fatto la “French fries”.

Conclusione

Chiamarle “French fries” è un anacronismo linguistico più che una prova di origine.

  • Se pensiamo alla paternità: Belgio e Francia si contendono il titolo.

  • Se analizziamo il nome: è probabilmente nato dagli americani che videro il piatto servito da francofoni.

  • Se assaggiamo: non importa da dove vengano, l’importante è che croccano e sanno di casa.

Per riassumere: le “French fries” non sono necessariamente francesi — e questo si riflette sia nella storia che nel nome.

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