Domenica 14 dicembre 2025 la pianista, cantante e compositrice tedesca si è esibita per Musikè a Padova nell’unica data veneta del tour di presentazione del suo nuovo album Like Water.
Domenica pomeriggio la Sala dei Giganti di Palazzo Liviano si è trasformata in un salotto sonoro, intimo e raccolto. Fasci di luce calda ridisegnavano le pareti affrescate, mentre il resto della Sala restava in penombra e gli illustri Giganti sembravano sedersi tra il pubblico. In questa speciale atmosfera Olivia Trummer ha presentato per Musikè, la rassegna di musica, teatro, danza della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, l’unica data veneta del suo tour e il suo ultimo concerto del 2025 con la formula piano e voce.
Fulcro della serata è stato Like Water, il primo album che Olivia Trummer dedica interamente al dialogo tra il pianoforte e la voce, registrato a New York sotto la guida del produttore americano Russ Titelman e pubblicato da Warner Music Italy. La metafora dell’acqua racconta una musica in costante movimento, capace di adattarsi a forme diverse senza rimanervi imprigionata: non una semplice somma di influenze, ma una sintesi personale in cui classica, jazz e pop scorrono in un unico flusso.
Like Water: piano e voce in un unico flusso
L’idea di attraversare diversi mondi ha guidato anche il programma del concerto, iniziato con You Are the Sunshine of My Life di Stevie Wonder, in una rilettura che ha ammorbidito il ritmo per fare spazio alla dolcezza della melodia, e proseguito con I’m Glad There is You, standard jazz proposto come benvenuto al pubblico. Su pagine classiche si sono poi innestate linee vocali nuove, come in Watching the Moon, brano originale ispirato alla celebre Sonata “Al chiaro di luna” di Beethoven.
Nel corso del concerto Olivia Trummer è tornata più volte sul tema della fragilità della nostra condizione umana. Dopo aver eseguito la sua splendida versione di Fragile di Sting, l’ha definita una canzone molto attuale in tempi in cui tra i Grandi della Terra “ci sono Giganti che fanno la guerra e Giganti che portano la pace”, aggiungendo che la musica di Johann Sebastian Bach è un luogo di pace e una fonte di conforto. Da questa suggestione è nato uno dei momenti più intensi del concerto: un preludio del Clavicembalo ben temperato scelto come base per un arrangiamento di I’m Old Fashioned, con il preludio di Bach come tela su cui far scorrere la melodia dello standard.
Ovazioni e due bis: il finale per Musikè tra spiritual e Beethoven
Olivia Trummer ha proposto i brani che abitano il suo immaginario, da Nina Simone a Brenda Russell, rileggendoli con tocco garbato e leggero, classicamente pulito, più incline al lirismo che allo swing. Anche il passaggio da una lingua all’altra è diventato parte del racconto, dal momento che Like Water riunisce per la prima volta inglese, tedesco e italiano. Con Tu, io e domani, brano composto da Joe Barbieri durante la pandemia, Olivia ha raccontato la sua prima esperienza con il canto in italiano, lingua che percepisce come particolarmente musicale e capace di far emergere un colore diverso della sua voce. Allo stesso tempo, con Wie die Zeit vergeht, sua composizione originale, ha riportato al centro la madrelingua tedesca in un brano che riflette sul tempo che passa, cuore del suo modo di tenere insieme rigore, scrittura personale e attenzione per chi ascolta. Nella Sala dei Giganti questo sguardo si è tradotto in un concerto in cui la formula piano e voce è diventata un flusso musicale che, come l’acqua, ha tenuto insieme storie, stili e sensibilità diverse, trovando nel contesto di Musikè un luogo naturale di risonanza.
Ovazioni e due bis, tra cui Sweet Love, una rilettura del celebre spiritual ricombinato con l’Arietta dell’ultima Sonata per pianoforte di Beethoven, l’op. 111,con cui Olivia Trummerha dato vita a un dialogo tra la meditazione beethoveniana e la tradizione afroamericana: una preghiera laica e insieme un omaggio al Natale imminente, accolto con un applauso commosso dal pubblico numeroso e partecipe.
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