Antonella Lattanzi e Una storia nera: dal libro al film | Libri Mondadori

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Una storia nera di Antonella Lattanzi arriva al cinema

Amore, possesso, ossessione, libertà: i temi al centro del romanzo Una storia nera di Antonella Lattanzi arrivano al cinema nel film omonimo. Si tratta di un progetto particolarmente caro all'autrice, che ne ha scritto la sceneggiatura insieme a Leonardo D'Agostini, che lo ha anche diretto, e Ludovica Rampoldi.

Il libro racconta una storia particolarmente tesa, che tocca tanti temi: la famiglia, la violenza domestica, il femminicidio, raccontati all'interno dei contorni del noir.

Al centro alcune domande a cui è impossibile rispondere in modo netto: esiste un confine esatto tra il bene e il male? Esiste una sola, chiara, inconfutabile verità?

Come far diventare Una storia nera un film senza tradire le parole di carta: la parola a Antonella Lattanzi


La prima volta in cui ho pensato a Una storia nera è stato nel 2012. Si parlava – come si parla ancora oggi – tantissimo di violenza sulle donne, ma mi sembrava che fosse sempre un resoconto monodimensionale, in cui la donna appariva debole, priva di volontà, priva di risorse, sempre innamorata di uomini sbagliati, incapace di scegliere.

Per me la questione era un’altra: raccontare che tutte le donne possono cadere nella trappola di una relazione violenta. Che la maggior parte di loro chiede aiuto alle istituzioni e non viene soccorsa, né ascoltata. Che però le donne non sono deboli, prive di volontà: le donne possono ribellarsi a un destino già scritto di morte e combattere per rimanere vive.

Nella scrittura del romanzo, era importante per me raccontare i chiaroscuri di tutti i personaggi. Carla, Vito, i loro figli. Era importante raccontare, attraverso una sorta di noir, il mondo di violenza in cui troppi di noi sono incastrati. Era importante che il libro si chiudesse con una domanda, con tante domande: sulla legittima difesa, sull’ineluttabilità della morte, sul giusto e sullo sbagliato.

Ho lavorato al romanzo per molti anni. Mi sembrava di aver percorso tutte le strade possibili per questa storia. Di averne esplorato tutte le angolazioni. Quindi, quando mi sono apprestata a vederlo diventare un film e a scriverne la sceneggiatura insieme a Leonardo D’Agostini, che l’avrebbe anche diretto, e Ludovica Rampoldi, ero un po’ spaventata.

Sapevo che il mezzo letterario e quello cinematografico sono diversi: saremmo riusciti a conservare lo spirito che aveva animato il libro, il senso più profondo dei personaggi?

Lavorare con Ludovica e Leonardo è stato per me bellissimo. Ragionare con loro sui personaggi, sulla trama, sui dialoghi, sul ritmo, sul cuore di Una storia nera. Conservare la maggior parte del romanzo e operare anche piccoli cambiamenti che avrebbero fatto risplendere il film. Parlarne con loro per trovare le soluzioni migliori, senza tradire le parole di carta. E poi assistere e partecipare al momento in cui una storia – che per la prima volta un giorno del 2012 avevo visto nella mia testa sotto forma di qualche immagine ancora confusa – diventava un mondo vero, fatto di persone vere.

Posso dire con tutta sincerità che Una storia nera che spero vedrete sullo schermo non è più soltanto mio, ma è nostro, di tutti quelli che ci hanno lavorato per renderlo il film che è adesso. E ora, dal 16 maggio, nei cinema, spero tanto che sia vostro.

Antonella Lattanzi


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Redazione Libri Mondadori