2 anni di guerra in Ucraina: le cure sono nelle mani delle organizzazioni umanitarie

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A 2 anni dall’inizio della guerra in Ucraina il Sistema Sanitario del Paese vede una costante e graduale riduzione degli investimenti pubblici destinati alla cura dei pazienti pediatrici, a causa di un calo del PIL del 30% (Fonte: Ministero della Sanità ucraino). La guerra, avendo colpito direttamente anche gli ospedali – come più volte abbiamo denunciato – ha provocato una indisponibilità dei servizi sanitari per la popolazione nel momento di maggior bisogno, oltre a una carenza del personale sanitario e limitazioni nella fornitura di medicinali e corrente elettrica.

La riduzione degli investimenti (e anche l’interruzione di circa 400 studi clinici finanziati da multinazionali per la ricerca sul cancro infantile e altre patologie) si somma alle difficili condizioni di lavoro di quelle strutture sanitarie dove invece è fondamentale garantire continuità e non interruzione delle cure: ad essere più colpiti sono quindi i pazienti oncologici pediatrici (4.500 in tutta l’Ucraina), i feriti gravi (1.284 tra bambini amputati, feriti o operati) e i nati prematuri, di cui si registra un aumento del 10%.Questi i dati che ci arrivano dai 14 ospedali e reparti pediatrici ucraini in cui siamo attivi e dai rapporti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. “In Ucraina la guerra ha un impatto drammatico sul Sistema Sanitario: diminuite le vaccinazioni dei bambini, con alto rischio di malattie infettive ed epidemie di poliomielite, numero di infarti e ictus aumentato in modo catastrofico a causa della guerra che impatta direttamente sulla disponibilità dei farmaci e sul loro prezzo (il livello di inflazione viaggia attorno al 28%).  Il bilancio dello Stato ucraino, costretto dalla guerra, prevede investimenti nella Difesa per 56 miliardi di dollari contro i 5 miliardi per la Sanità. Su 10 dollari, 9 vengono investiti nella guerra e 1 nella cura. (Fonte: Fondo Monetario internazionale).

In un mondo che va sempre più nella direzione della guerra, Soleterre va controcorrente e interviene per impedire che gli effetti della guerra fermino l’assistenza sanitaria e umanitaria. Questo non lo possiamo permettere. Continueremo a portare farmaci salva-vita, a tenere accese le macchine per la respirazione dei pazienti e a offrire supporto psicologico a chi a causa del trauma rischia di perdere interesse per la vita stessa. Fino a che non ci sarà più guerra.” afferma il Presidente Damiano Rizzi.

Lo stress aumenta i parti prematuri

In Ucraina stiamo assistendo a un nuovo problema: i parti prematuri causati dallo stress della guerra. Fondazione Soleterre, presso l’ospedale Saint Nicholas di Lviv, nell’Ucraina occidentale, ha studiato i dati di accettazione del reparto di terapia intensiva neonatale che, in questi 2 anni di guerra, si è preso cura di circa 500 neonati, il 40% di loro nati prematuramente (200 bambini), con una crescita del 10% rispetto al pre-guerra. I dati sono in linea con quanto osservato in altri ospedali pediatrici del Paese. Al Saint Nicholas di Lviv Fondazione Soleterre ha contribuito a realizzare il Centro Unbroken Kids, specializzato nella riabilitazione fisica, psicologica e neuromotoria dei bambini feriti e con forti traumi emotivi legati al conflitto attraverso un team di psicologi, logopedisti, fisioterapisti e terapisti occupazionali. E offre assistenza anche ai bambini che, a causa di un parto prematuro, sviluppano difficoltà motorie o neurologiche.

I bambini nati prematuramente sono più a rischio di disabilità e ritardi nello sviluppo. Possono sviluppare patologie come emorragie intraventricolari, paralisi cerebrali, difficoltà nella vista e nell’udito, oltre a disturbi dello spettro autistico e altri disturbi mentali – afferma Olha Pavlovska, anestesista pediatrica del reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Saint Nicholas di LvivGrazie al contributo di Fondazione Soleterre, che ha anche fornito culle e incubatrici, siamo riusciti a fronteggiare l’aumento dei casi. Ma soprattutto possiamo continuare a garantire assistenza ai bambini nati prematuramente nel lungo periodo: molti di loro avranno bisogno di riabilitazione neuromotoria per diversi anni. La connessione col centro Unbroken Kids è preziosa anche per questo motivo”.

La cura del trauma causato dalla guerra è il denominatore comune del nostro interventi in Ucraina, che oggi conta un team di 14 persone sul campo, tra operatori esperti in progetti sanitari e di emergenza a cui si è aggiunta nel tempo una rete nazionale di 40 psicologi e psichiatri. In questi 2 anni di guerra sono state aiutate dal punto di vista psicologico 3.979 persone (per un totale di 10.615 sessioni erogate), di cui 898 bambini feriti e malati di cancro e loro genitori (attraverso 4.818 sessioni). Solo nel centro Unbroken Kids, aperto nel giugno 2023 come punto di riferimento nazionale per le cure riabilitative, sono stati presi in carico 339 minori, che hanno potuto contare su 4.039 sedute di riabilitazione fisica e psicologica.

Sul fronte per portare assistenza psicologica

Da giugno 2023 collaboriamo con Frontline Medics, organizzazione di medici volontari, con la quale offre cure mediche e assistenza psicologica ai civili costretti a vivere nelle zone più vicine al fronte (Dnipro) dove avvengono attacchi continui e mancano completamente i servizi base. Due psicologhe di Soleterre si sono unite al team dell’unità mobile e finora hanno assistito 210 persone. “Le persone che incontriamo sono incredibilmente forti. I suoni continui delle sirene, dei bombardamenti, dei razzi non lasciano tranquillo nessuno e la maggior parte delle persone soffre di ansia.  Quando chiedo loro se mai lasceranno la loro casa mi rispondono di no, neanche per un momento vacillano, perché è proprio dalle mura della loro casa e dai ricordi d’infanzia legati al luogo che traggono la forza per andare avanti. Qui quasi tutti hanno perso un familiare nei combattimenti, tutti sono legati da un sentimento di incertezza, paura, ma anche speranza” racconta Lena Shambirova, psicologa di Fondazione Soleterre.

La nostra risposta all’emergenza: assistenza psicologica e case d’accoglienza

Per quanto concerne la risposta all’emergenza, abbiamo dato sostegno in 20 tra shelter e centri di distribuzione agli sfollati (Poltava, Cherkasy, Kyiv) e abbiamo raggiunto finora 7.859 persone fornendo loro beni di prima necessità (cibo, kit igienico-sanitari, denaro, stufe per l’inverno) e assistenza psicologica. Abbiamo anche costruito a Neslukhiv, vicino Lviv, una struttura d’accoglienza per 30 famiglie di sfollati provenienti dalle regioni dell’Ucraina orientale.

Non si è mai interrotta l’assistenza ai bambini malati di cancro in cura nei 5 ospedali con cui collaboriamo: sono stati 1.373 i bambini aiutati in 2 anni attraverso la fornitura di farmaci, endoprotesi, operazioni chirurgiche e accoglienza gratuita, 10 i trapianti di midollo effettuati con successo. Nonostante le difficoltà causate dalla guerra, è stata inaugurata la Dacha (casa d’accoglienza) a Kyiv, che ha ospitato 46 bambini con le rispettive famiglie (genitori, fratelli e sorelle), e realizzata una palestra presso l’Istituto del Cancro di Kyiv, che ha erogato 1.256 sessioni di fisioterapia per 124 bambini. La lontananza da casa (e l’incertezza sul possibile ritorno) e la difficoltà economica (causata da spese impreviste in una nuova città; l’impossibilità, spesso, di accedere al proprio conto corrente ucraino; la mancanza del supporto della famiglia d’origine) sono due fattori che aggravano il benessere psicologico dei bambini malati di cancro e dei loro genitori arrivati in Italia per curarsi: abbiamo ospitato 49 nuclei in una struttura d’accoglienza erogando per loro aiuti economici per le spese quotidiane, oltre al supporto psicologico e alla mediazione linguistica.

Le attività di Fondazione Soleterre nell’ambito dell’oncologia pediatrica e dell’assistenza ai bambini feriti sono realizzate grazie al partner locale Fondazione Zaporuka  e con il prezioso supporto, fin dall’inizio della guerra, della Fondazione Rosa Pristina.

Recapiti
PaolaDottor