Libri per capire il presente: la parte dei romanzi
Molti dei romanzi che leggiamo hanno origine nell'osservazione della realtà: possono raccontare eventi a cui il narratore ha assistito, fatti a lungo studiati, momenti che hanno segnato la sua vita, o quella delle persone a lui care.
Che siano ambientati nella contemporaneità, o in un tempo remoto, oltre a stimolare la nostra immaginazione sono spesso utilissimi libri per capire il presente.
Viviamo immersi nelle storie, e l'empatia che una storia e i suoi personaggi, se ben narrati, riescono a creare con il lettore non è paragonabile a nessun'altra forma di comunicazione. Lo spiega bene Jennifer Egan nel suo ultimo romanzo, La casa di marzapane:
senza una storia, non c'è che informazione.
Ecco dunque 8 romanzi perfetti per conoscere altrettanti momenti della nostra storia recente. Libri per capire il presente che spaziano dall'attualità allo sport, dalla storia italiana a quella internazionale. Ci hanno colpito, affascinato e fatto riflettere. Ci auguriamo che piacciano anche a te.
1. L’orizzonte degli eventi di Vittorio Giacopini
Ne L'orizzonete degli eventi di Vittorio Giacopini il personaggio che dice “io” quasi non ha il tempo di presentarsi: lo Zingaro appare subito in scena (e non importa se la scena è onirica o meno) e, salvo rare assenze, la tiene occupata sempre. Stabilisce con l’autore un dialogo serrato, uno scambio sbilanciatissimo di opinioni.
I due si scontrano e si incontrano, viaggiano lungo le rotte del presente, attraversando la pandemia, la crisi climatica, le migrazioni, lo stimolo costante dell’informazione e il progresso scientifico. Sorta di nano nietzschiano, che porta alla luce la voce degli ultimi, lo Zingaro conduce alla verità negletta, al passato obliterato, alla fine del tempo.
DA LEGGERE PERCHÉ si tratta di un pamphlet che ruota intorno alla consapevolezza della Storia e del tempo. Ricchissimo di suggestioni e motivazioni, una delle opere più autenticamente provocatorie della remissiva cultura italiana. Parla a chi vuole intendere, e per una volta questa limitazione deve essere interpretata come una sfida vera, come coraggio intellettuale.
2. Quello che serve di notte di Laurent Petitmangin
Un padre - socialista da sempre - cresce da solo due figli adolescenti nella Francia di oggi. Di fronte al suo spaesamento e alla sua impotenza il maggiore, Fus, si unisce a un gruppo di coetanei appartenenti al Front National, iniziando a militare nelle file dell'estrema destra.
Il giovane passa da un guaio all’altro, da una piccola catastrofe a una più grande, per poi finire in prigione con l’accusa di aver ucciso un ragazzo di opposte idee politiche. Una storia straziante narrata magnificamente in prima persona dal padre, nella quale è impossibile non sentirsi coinvolti.
DA LEGGERE PERCHÉ il romanzo è ambientato nella Lorena dei nostri giorni, ma potrebbe svolgersi in Italia, o in qualsiasi altra parte dell'Europa o dell'America in cui i populismi di destra stanno prendendo sempre più piede.
3. Un paese felice di Carmine Abate
Ci sono storie italiane che nessuno conosce. Come quella di Eranova, ridente paesino calabro raso al suolo nei primi Anni Settanta per far posto al quinto polo siderurgico italiano.Una storia che oggi ha la consistenza di poche righe sul sito istituzionale del Comune di Gioia Tauro e di una voce di Wikipedia dedicata alla stazione ferroviaria che serviva il piccolo centro.
DA LEGGERE PERCHÉ con la scrittura empatica, potente ed evocativa che caratterizza i suoi romanzi, Carmine Abate ricostruisce un pezzo dimenticato della nostra storia collettiva, raccontandoci attraverso i destini individuali la “violenza delle memorie” a cui troppo spesso la storia ci ha abituato.
4. R4 di Piero Trellini
La storia dell'auto più iconica del Novecento, la Renault 4, dà la possibilità a Piero Trellini di scarrozzarci lungo tutto il Novecento, fino al 9 maggio 1978. Quando, dopo 253.839 chilometri di vita, smise di respirare insieme al corpo che trasportava, quello di Aldo Moro. Lui era l’uomo più importante d’Italia. Lei l’auto più venduta di Francia.
Lungo le pagine di questo torrenziale racconto si rincorrono i pensieri di Henry Ford, Adolf Hitler, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Clare Boothe Luce, George Marshall, Eduardo De Filippo, George Patton, Jean-Paul Sartre, Le Corbusier, Giangiacomo e Inge Feltrinelli, Sandro Pertini, Renato Curcio, Pier Paolo Pasolini, Henry Kissinger, Paolo VI, Aldo Moro e molti altri.
DA LEGGERE PERCHÉ non si tratta solo di un libro per appassionati di auto: attraverso la sua narrazione, Trellini ci racconta con uno stile inconfondibile e coinvolgente un secolo intero, i suoi interpreti e i suoi sogni.
5. Era un bravo ragazzo di Simonetta Agnello Hornby
È la prima volta che, con un romanzo, Simonetta Agnello Hornby entra in maniera così decisa nel mondo della mafia. Oltre a riprendere nella storia i temi a lei più congeniali - la Sicilia, la famiglia, i rapporti politici e sociali, la giustizia e il potere - in Era un bravo ragazzo racconta come la volontà di affermazione di tanti giovani abbia finito per intrecciarsi con la dipendenza da Cosa nostra.
DA LEGGERE PERCHÉ questa storia ci svela come a volte sia facile prendere una strada sbagliata e lasciare che i nostri desideri vengano governati e sopraffatti dalle aspirazioni di qualcun altro.
6. Eravamo immortali di Marco Cassardo
Stefano e Nando, i due amici “immortali” nati dalla penna di Marco Cassardo, vengono da lontano. Attraversano sessant’anni della nostra storia e come eroi omerici si muovono sotto le mura di Troia che sono di volta in volta la drammatica ritirata di Russia del 1943, le lotte operaie alla Fiat, la battaglia per un nuovo benessere, la rivolta delle generazioni più giovani, finché i due amici si trovano davanti a responsabilità sempre più nette, compresa l’ultima, enorme, che concerne il senso della loro amicizia.
DA LEGGERE PERCHÉ partendo dal nostro passato questa storia corre veloce lungo un secolo ci racconta chi siamo.
7. Centoventisei di Enzo Abbate e Claudio Fava
Claudio Fava, sceneggiatore, ed Ezio Abbate, giornalista, hanno scritto una storia che ricostruisce il furto e la preparazione della Fiat 126 che esploderà in Via D’Amelio il 19 luglio del 1992, uccidendo il giudice Paolo Borsellino e 5 uomini della scorta.
Gli autori prendono distanza dalla cronaca e mettono a fuoco il mondo “dietro le quinte”, dove chi è nato sotto la Mafia è abituato a ragionare e ad agire secondo lo schema “ubbidisco o muoio, uccido o vengo ucciso”.
DA LEGGERE PERCHÉ a trent’anni dalla strage di via D’Amelio questo romanzo ci riporta a uno dei momenti più bui della nostra storia recente.
8. Luci di luglio di Gian Mauro Costa
Palermo, 8 luglio 1960. La città brucia per gli scontri sanguinosi di piazza contro il governo Tambroni. Negli stessi giorni, mentre i suoi abitanti sono concentrati a seguire la popolarissima trasmissione televisiva Campanile sera, due ragazzi decidono di compiere un atto balordo che cambierà il loro destino.
Attraverso la ripresa di un evento oggi quasi dimenticato, Gian Mauro Costa ci mostra l'Italia del boom economico, degli scontri sociali e dei partiti popolari in formazione, restituendo attraverso una storia "piccola" le immagini della storia dell'Italia.
DA LEGGERE PERCHÉ in quello che succede ai protagonisti del romanzo si intravede l'Italia di oggi, con le sue storture e le sue derive.