Osteoporosi - seconda parte - A.I.D.O.

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Riprendiamo il tema affrontato nell’articolo “Più vitamine e meno veleni per le ossa” curato dal dottor Franco Berrino, grande epidemiologo internazionale, che con i suoi preziosi consigli contribuisce a diffondere una maggiore consapevolezza sul fenomeno e, soprattutto, su come evitare rischi futuri.

Eliminiamo i Metalli a tavola!

Cadmio e piombo in particolare possono essere presenti nella nostra alimentazione a causa di inquinamento e uso di sostanze chimiche nell’agricoltura. Ecco come ridurre la loro presenza

Un tempo l’avvelenamento da metalli pesanti era limitato a chi ne era esposto professionalmente, ma oggi l’inquinamento è talmente diffuso che tutti ne siamo un po’ intossicati, in particolare le nostre ossa e i nostri denti.
Nel 1968 in Giappone ci si accorse che il cadmio danneggia le ossa da un’epidemia di calcoli renali e di fratture ossee nella popolazione che si alimentava di riso coltivato in acque inquinate da una miniera di cadmio. In questo caso la concentrazione di cadmio nell’urina era altissima. Ma nel 2011, in Svezia, uno studio sulla popolazione generale ha mostrato che anche concentrazioni mediamente basse sono pericolose: il terzo della popolazione con livelli più alti aveva un rischio circa doppio di osteoporosi e di fratture8.
Come agisce il cadmio sull’osso? La vitamina D viene attivata nel rene, ma il cadmio, tossico per il rene, ne impedisce l’attivazione. Abbiamo visto che l’osso è continuamente rimodellato da cellule che producono sostanza ossea (gli osteoblasti) e da cellule che la riassorbono (gli osteoclasti). Il cadmio inibisce l’azione delle prime e attiva le seconde. Da dove prendiamo il cadmio? Dal tabacco e dalla dieta, perché il cadmio è presente in piccole quantità nella crosta terrestre, ma molto di più nei terreni trattati con fertilizzanti fosforici.

Piombo

Un altro metallo che si accumula nelle ossa e le danneggia è il piombo. Il piombo è stato proibito nella benzina, nelle vernici e nelle tubature per l’acqua potabile, ma si è accumulato nel nostro corpo per anni ed è ancora drammaticamente presente nell’ambiente. Causa osteoporosi e ipertensione e si stima che possa essere responsabile di un terzo della mortalità cardiovascolare. Agisce come il cadmio riducendo l’attivazione della vitamina D. In più attiva la produzione della sclerostina, una proteina che inibisce la deposizione di tessuto osseo.

Regole d’oro per difenderci dalla loro invasione
  • Non fumare, perché il cadmio inalato nei polmoni è facilmente assorbito.
  • Mangiare cibi biologici, o comunque non trattati con fertilizzanti fosforici. Molti pesticidi hanno una tossicità renale, quindi compromettono da un lato l’attivazione della vitamina D e dall’altro l’eliminazione di sostanze acide con l’urina, due fattori che danneggiano l’osso.
  • Evitare chincaglieria a basso costo importata da Paesi dove si usa cadmio perché resistente, malleabile, facilmente lavorabile a basse temperature e molto più economico di altri metalli.
  • Evitare ceramiche, gioielli, cibi (es. il tè) provenienti da Paesi con scarsi controlli sul piombo.
Plastica

Un altro problema è la plastica. Sia gli ftalati, i plastificanti che rendono la plastica soffice, sia il bisfenolo A (BPA), che rende la plastica dura, diminuiscono il livello plasmatico di vitamina D. Le donne con più alti livelli urinari di ftalati hanno ridotta densità ossea e maggior rischio di osteoporosi10. La relazione del BPA plasmatico con l’osteoporosi è controversa, ma si sa che inibisce la produzione della calcitonina, un ormone prodotto dalla tiroide che contrasta l’azione del paratormone (che toglie calcio dalle ossa per aumentarne la concentrazione nel sangue).

Come difenderci
  • Evitare il contatto del cibo con le pellicole di plastica.
  • Non riporre cibi caldi in contenitori di plastica.
  • Non bere bevande in lattina e cibi in scatola (le lattine sono trattate internamente con Bpa).
Recapiti
alessandra@romboliassociati.com