Voliamo sulla nostra carrozzina: l’appello di Giovanni - Parent Project aps

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Fin da bambino ho sempre viaggiato, visitando nel tempo circa 20 stati europei, adattandomi ogni volta ai nuovi limiti imposti dalla mia malattia degenerativa.

Esperienze rese possibili grazie alla mia famiglia, che superando di volta in volta le difficoltà oggettive, mi hanno fatto vivere un Erasmus anticipato.

Ovviamente queste esperienze le ho vissute grazie ai viaggi fatti in auto, poiché quelle poche volte che sono stato costretto a prendere l’aereo è stato un calvario.

Si iniziava dal percorso non sempre agevole per l’imbarco, per continuare al trasferimento in aereo (a volte su mezzi adattati, a volte in braccio a qualcuno) dipendeva dalla compagnia e dalla nazione in cui mi trovavo.

Una volta trasferito in aereo dovevo necessariamente essere seduto ai normali sedili rinunciando alle comodità della mia sedia e sopportando diversi dolori di adattamento.

Oltre a questo, andavo in ansia per lo stoccaggio in stiva della sedia, in quanto dei conoscenti mi avevano raccontato di loro esperienze che allo sbarco la sedia risultava danneggiata.

Di conseguenza, decisi di impegnarmi a cambiare questo stato di fatto con un progetto di tesi di laurea su un sedile idoneo per le esigenze delle persone con gravi difficoltà motorie.

Compresi così, che per collocare una sedia a rotelle elettronica nella cabina passeggeri, serviva tempo e impegno sinergico da parte di istituzioni ed operatori del settore.

Recapiti
Sara Massimi