Premio “Vittorio Bachelet” per Tesi di Laurea - Azione Cattolica Italiana

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

L’Istituto “Vittorio Bachelet” ha bandito l’Edizione 2024 del Premio “Vittorio Bachelet” per Tesi di Laurea.

Possono presentare domanda di partecipazione i laureati in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Sociologia, Filosofia, Storia e affini, la cui Tesi abbia attinenza con i temi che sono oggetto dell’attività di ricerca dell’Istituto: lo sviluppo e la riforma delle istituzioni democratiche, la partecipazione e la cittadinanza attiva, con l’intento di favorire e sostenere la ricerca in ambito socio-politico.

Sono ammesse tesi discusse nel periodo compreso tra il 1° dicembre 2023 e il 30 novembre 2024.
Le domande di partecipazione al Premio, redatte in carta semplice (Facsimile domanda) dovranno essere inviate tramite PEC all’indirizzo istitutobachelet@pec.it entro sabato 28 dicembre 2024.

I requisiti e le modalità di partecipazione sono indicati nell’apposito Bando

Il premio vuole essere un riconoscimento per il lavoro di ricerca svolto. Farlo conoscere e mettere a disposizione. La tesi vincitrice sarà infatti “esposta” in occasione dell’annuale Convegno dell’Istituto “Vittorio Bachelet” giunto alla XLV edizione e in programma a Roma il 7-8 febbraio 2025.

Il premio è anche l’occasione per l’Istituto dedicato all’insigne giurista e amato presidente dell’Azione cattolica italiana, ucciso dalle Brigate rosse il 12 febbraio 1980, mentre svolgeva l’alto magistero di vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, di verificare “lo stato di salute” della ricerca in Italia sullo sviluppo e la riforma delle istituzioni democratiche, la partecipazione e la cittadinanza attiva, e al tempo stesso poterla promuovere, mettendosi in collegamento e stringendo relazioni con giovani ricercatori. Convinti come Vittorio Bachelet che «nonostante tutte le difficoltà c’è la possibilità di un futuro migliore per la vita del nostro Paese e per la vita delle nostre Istituzioni».

Premio “Vittorio Bachelet” e Settimana sociale dei cattolici

Gli interessanti e intesi lavori che hanno caratterizzato la 50a edizione della Settimana sociale dei cattolici in Italia, svoltasi a Trieste lo scorso luglio, hanno evidenziato quanto felicemente riassunto in una frase dell’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Al cuore della democrazia ci sono le persone, le relazioni e le comunità a cui esse danno vita, espressioni civili, sociali, economiche che sono frutto della loro libertà, delle loro aspirazioni, della loro umanità: questo è il cardine della nostra Costituzione”. Per aggiungere: “La democrazia non è mai conquistata per sempre. Vive nelle diverse condizioni storiche solo se è partecipata, rispettata, compresa e condivisa nelle sue norme formali e in quelle sostanziali”.

Il tema della partecipazione è stato anche al centro dell’Omelia di Francesco, in occasione della Celebrazione eucaristica che ha di fatto chiuso i lavori della Settimana: «Possiamo immaginare la crisi della democrazia come un cuore ferito. Ciò che limita la partecipazione è sotto i nostri occhi. Se la corruzione e l’illegalità mostrano un cuore “infartuato”, devono preoccupare anche le diverse forme di esclusione sociale. Ogni volta che qualcuno è emarginato, tutto il corpo sociale soffre. La cultura dello scarto disegna una città dove non c’è posto per i poveri, i nascituri, le persone fragili, i malati, i bambini, le donne, i giovani. Il potere diventa autoreferenziale, incapace di ascolto e di servizio alle persone».

Recapiti
Redazione