Approfondimenti | Co-progettare per valorizzare il patrimonio

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Verso il Laboratorio sulla storia della psichiatria imolese

Un processo partecipativo ben strutturato è in grado di affrontare tematiche complesse e particolarmente sentite da una comunità, permettendo di coinvolgerla attivamente nei processi di valorizzazione del patrimonio collettivo e della memoria storica del territorio.

È il caso del progetto La Città dei Matti, un percorso promosso dal Nuovo Circondario Imolese in accordo con il Comune di Imola, Con.Ami e AUSL Imola per riportare alla luce la memoria storica e il patrimonio collettivo dell’ex manicomio provinciale, il Complesso dell’Osservanza, con l’obiettivo di restituire alla comunità un luogo simbolo per la storia della psichiatria imolese.

Noi di BAM! abbiamo affiancato il Nuovo Circondario Imolese nell’ideazione e nella gestione del percorso, a cui hanno preso parte i principali portatori d’interesse strategici del progetto. L’organizzazione e la facilitazione di quattro incontri hanno portato alla definizione delle basi per la creazione del Laboratorio sulla storia della psichiatria imolese che troverà spazio all’interno dei Padiglioni 10-12 del Parco dell’Osservanza.

Il progetto si è concluso il 15 ottobre 2024 con un evento pubblico organizzato in occasione delle iniziative dedicate alla Giornata Mondiale della Salute Mentale (10 ottobre), durante il quale sono stati presentati i risultati e illustrate le fasi future.

Ma quali sono i punti chiave per creare un percorso di co-progettazione efficace?

La roadmap

Aprile 2024

Mappatura stakeholder, progettazione del percorso e dell’identità grafica

Maggio - Settembre 2024

Workshop

Ottobre 2024

Presentazione pubblica dei risultati

Individuare gli stakeholder

Il primo passo per costruire un percorso di partecipazione di successo è l’identificazione di stakeholder che possano contribuire al progetto con prospettive e competenze diverse, mantenendo allo stesso tempo attive le relazioni all’interno della comunità.
Un insieme di aspetti fondamentali per arricchire il progetto.

Insieme al Nuovo Circondario Imolese abbiamo realizzato una mappatura delle principali istituzioni e associazioni attive a Imola nel campo dell’arte, della cultura e soprattutto della salute mentale, con un occhio di riguardo verso gli enti direttamente correlati alla storia dell’Osservanza.

Ascoltare per co-progettare

Abbiamo organizzato e facilitato quattro workshop, ognuno dedicato a un tema specifico: laboratori dinamici per individuare tutti quegli aspetti fondamentali all’ideazione e gestione del Laboratorio.

Il tema della psichiatria a Imola è complesso e profondamente radicato nella storia locale. Tuttavia, come spesso accade con temi così importanti, con il tempo si è creata una frattura: le nuove generazioni vivono il Complesso dell’Osservanza passivamente, come un luogo distante e slegato da ciò che ha significato per la città. L’ascolto di stakeholder e cittadinə, invitatə e intervistatə all’ultimo incontro del percorso, è stato fondamentale per far emergere questa tematica.

L’approccio collaborativo adottato ha favorito lo sviluppo di idee innovative per pensare al Laboratorio come uno spazio dinamico e inclusivo, capace anche di ospitare eventi, incontri e momenti di confronto aperto.

I risultati: un Laboratorio per abbattere lo stigma

Uno dei risultati più importanti emersi dal percorso è la consapevolezza di quanto sia importante affrontare lo stigma ancora presente intorno alla salute mentale per superare pregiudizi e tabù. Dal percorso è emersa un’esigenza chiara: il Laboratorio non si deve limitare a raccontare la storia dei manicomi a Imola, ma dovrà diventare uno spazio attivo di riflessione e sensibilizzazione sui temi della psichiatria e della salute mentale, accessibile a pubblici diversi: scuole, famiglie, ricercatori e chi opera nel settore sociale.

La volontà condivisa è quella di creare un luogo non solo espositivo, ma esperienziale, in cui la comunità possa partecipare attivamente e non solo come spettatrice. Gli eventi, i workshop e le testimonianze saranno il cuore pulsante del Laboratorio, permettendo di costruire una fruizione partecipata e interattiva, in cui la memoria storica diventa strumento di educazione e consapevolezza collettiva.

Il Laboratorio che nascerà da questo progetto avrà quindi il compito di mantenere viva la memoria storica dell’Osservanza, ma anche di promuovere la consapevolezza e l’educazione sui temi della salute mentale. Aspira a diventare un punto di riferimento per la comunità imolese, che continuerà a essere coinvolta in questo percorso di crescita e consapevolezza.

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Recapiti
Matilde