GEOPOLITICA E TRANSIZIONE DIGITALE, LE NUOVE "SFIDE" PER LOGISTICA E TRASPORTI - Conftrasporto - Format Research

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14 novembre 2024

Si è tenuto a Roma il nono Forum Internazionale di Conftrasporto. La logistica cresce e vale l’8,9% del Pil ma il settore dei trasporti ha risentito pesantemente di fattori esterni, tra cui l’aumento dei costi logistici e una crescente incertezza. Sangalli: “Trasporti e logistica temi strategici della geopolitica”Salvini: “Impalcatura Green Deal ideologica e suicidio economico”.

L’intervento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha dato il via alla prima giornata del Forum Internazionale di Conftrasporto che si tiene a Roma fino a giovedì nella sede nazionale di Confcommercio di Piazza Belli. Successivamente c’è stato l’intervento del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e il giornalista Nicola Porro ha intervistato il ministro della Difesa Guido Crosetto e Fabrizio Palenzona, presidente della Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture.

Nella stessa giornata ci sono state due tavole rotonde con Giampiero Massolo, presidente Mundys, Michele Acciaro, Copenaghen Business School, Antonio Gozzi, presidente Federacciai, Roberto Magnani, vice presidente Logistic di Barilla, Ugo Salerno, presidente esecutivo di Rina, Gilles Peterhans, segretario generale Uip  (International Union of Wagon Keepers), Umberto De Pretto, segretario generale Iru (International Road Transport Union), Pierluigi Di Palma, presidente Enac e Flavio Facioni, consigliere politico gruppo PfE Parlamento Europeo.

Sangalli: “Trasporti e logistica temi strategici della geopolitica”

Il presidente di Confcommercio ha iniziato il suo intervento ringraziando il Ministro Matteo Salvini, “per essere qui oggi con noi e per come interpreta, ogni giorno, le politiche infrastrutturali e dei trasporti, realtà abilitanti per la competitività del Paese, con capacità di visione strategica e di fare sistema, insieme alla concreta cultura del fare”. “Appuntamenti come il Forum di oggi – ha detto Sangalli – ci aiutano a declinare le esigenze e le aspirazioni delle nostre imprese nel quadro ampio del contesto globale.
Parlare di trasporti e di logistica significa affrontare i temi strategici della geopolitica, dei nuovi equilibri nel commercio internazionale, delle transizioni gemelle, e non senza costi, del digitale e della sostenibilità. E’ questa la responsabilità di chi interpreta l’essere e il fare rappresentanza, con l’instancabile scelta per il confronto e per le proposte, come fanno da sempre Confcommercio e Confrasporto.
Consentitemi, quindi, di proporre qualche breve riflessione, che articolo su tre concetti riassumibili in 3 C: le C di Commercio, Cambiamento e Capacità. Parto dalla C di Commercio, una scelta che potrebbe sembrare forse insolita in un Forum come questo, ma che è del tutto normale perché nella storia dell’uomo Commercio e Trasporti sono sempre state due facce della stessa medaglia.
Lo ha richiamato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la nostra Assemblea Generale lo scorso giugno. Quella che oggi chiamiamo internazionalizzazione trova proprio nei “mercanti” la sua origine. Da loro, infatti, sono nati i primi servizi postali, i primi sistemi di trasporto, quella che oggi chiamiamo la logistica.

Trovare un percorso di rappresentanza unitario nel sistema del terziario di mercato

Ed è quindi naturale che il mondo dei trasporti e del commercio riescano a trovare un percorso di rappresentanza unitario nel sistema del terziario di mercato. Un grande corpo intermedio, qual è la Confcommercio, ha il dovere di lavorare in squadra in modo inclusivo e integrato. Pensiamo a Conftrasporto, che è cresciuta negli anni, acquisendo un’identità forte e rappresentativa, che si è progressivamente espansa, fino a considerare tutti gli operatori del trasporto: stradale, marittimo, ferroviario, dalla piccola impresa di autotrasporto ai grandi operatori globali. E in modo inclusivo e integrato abbiamo lavorato insieme, Conftrasporto e Confcommercio, su tanti tavoli, su tante iniziative condivise. A partire proprio da questo Forum.
Penso, poi, ad esempio, alla stessa Fondazione Centro Studi Economia Logistica e Infrastrutture, che è nata per mettere assieme i principali protagonisti della logistica e dei trasporti. Credo, caro Ministro che questa può essere una esperienza di conoscenza e proposta, a disposizione di chi come il tuo Ministero presidia le politiche per i trasporti, per la logistica e per le infrastrutture.
Oggi si affronteranno le ragioni concrete dei nostri imprenditori del settore, insieme ai grandi temi come quelli delle reti,  dei corridoi e dell’accessibilità. A questo proposito, dopo la C di commercio, arrivo quindi alla seconda C del mio ragionamento: quella di Cambiamento. Lo ricordavo prima, lo scenario globale politico ed economico per decenni ci è sembrato stabile, ora si sta ridefinendo. Penso alla recente “crisi del Mar Rosso”, che ha messo a dura prova la tenuta del sistema logistico globale, con deviazioni, ritardi e costi più alti.
Oggi e in futuro dovremo sempre più fare i conti con le “strozzature delle reti” – come ha ribadito proprio oggi il Presidente Pasquale Russo su un importante quotidiano economico -, strozzature dicevo, dai canali di Suez e Panama allo stretto di Malacca, attraverso cui passa un quarto del commercio marittimo.  Lo ha richiamato anche il Vice Presidente di Conftrasporto Gian Enzo Duci: c’è un “cambio di rotta” delle dinamiche internazionali.  Basti pensare all’aggressività della Cina: dalla “Nuova Via della Seta”, ai significativi investimenti sul Mediterraneo, sul “Mare Nostrum” (in realtà, purtroppo, sempre meno nostro), con progetti che vanno dal porto del Pireo fino al Nord Africa.
E qui arriviamo, dopo Commercio e Cambiamento, alla terza C del ragionamento, che è quella di Capacità.   Capacità perché, in questo contesto di continui cambiamenti, dobbiamo essere capaci, cioè in grado di trovare soluzioni condivise e sicure per restare integrati nei commerci internazionali. Soluzioni condivise e sicure ma anche soluzioni giuste, sulla questione dei valichi alpini, dal Brennero al tunnel del Monte Bianco, per cui si potrebbe riconsiderare l’idea di una seconda galleria, per proteggere la tenuta del sistema economico, a partire da quello di quest’area cruciale.
Certo, soluzioni giuste, ma anche soluzioni sostenibili.
Sostenibilità che deve essere sia ambientale che economica e sociale, altrimenti non è: non è perché non ha un impatto di lungo periodo e non si trasforma in una reale opportunità per le nostre imprese. Serve la capacità di trovare soluzioni condivise, sicure, giuste, sostenibili, quindi, che ci consentano di rispondere a tutto quello che, magari non possiamo prevedere fino in fondo, ma che certamente dobbiamo, poi, comunque affrontare”. “Questo significa capacità di diversificare i mercati, ma anche puntare sull’accessibilità delle diverse aree del Paese, che per una Confcommercio che è la rappresentanza economica nelle città e delle città, non può che essere un tema centrale.
L’accessibilità è un tema di “democrazia sostanziale” e che certamente dipende dalla qualità del sistema dei trasporti, della logistica e delle infrastrutture dell’ultimo miglio”.
Ma anche qui occorre lo sguardo presbite, occorre inserirlo nel contesto più ampio e con una batteria di dati vasta e affidabile.
In risposta anche a questa esigenza abbiamo avviato con l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) un’iniziativa informativa che è utile per continuare a collegare i trasporti alla geopolitica. E solo rimanendo “collegati” possiamo costruire assieme un futuro migliore per il settore dei trasporti, per l’economia, per il nostro Paese, per tutti. Confcommercio c’è, Conftrasporto c’è, anzi, si muove”! …

La logistica cresce e vale l’8,9% del Pil

La nona edizione del Forum internazionale di Conftrasporto, è stata aperta dalla conferenza stampa di presentazione dell’Osservatorio Freight Insights (link al documento in pdf, realizzato in collaborazione tra il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) e la Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture (CSELI). L’Osservatorio, al suo debutto, ha detto il presidente di Most, Ferruccio Resta, “nasce come strumento strategico per la pianificazione del sistema logistico e di trasporto nazionale“.
Uno strumento per supportare l’intera filiera attraverso la diffusione di dati e informazioni chiave, utili a orientare strategie e investimenti. Così da dare alla politica il massimo degli elementi possibili per decidere, per consentire delle scelte efficaci“, ha evidenziato il presidente del Centro studi Cseli, Fabrizio Palenzona, rimarcando che “il futuro è nella logistica e nell’intermodalità“.
L’indagine “Deep uncertainty e cambiamenti strutturali di sistema: analisi della trasformazione delle supply chains e del trasporto merci” ha offerto un’analisi approfondita delle sfide e delle trasformazioni in atto nel settore del trasporto merci e ha messo in evidenza l’impatto delle “disruption” globali e nazionali sul settore, analizzando in particolare gli effetti economici e le dinamiche che modellano la filiera dei trasporti. Il settore dei trasporti ha risentito pesantemente di fattori esterni, tra cui l’aumento dei costi logistici e una crescente incertezza.
La combinazione tra un aumento delle scorte di sicurezza e il costante incremento dei costi energetici (+31%) e dei canoni di locazione (+26%) ha messo a dura prova la sostenibilità economica delle imprese. Negli ultimi anni, anche il costo del denaro è aumentato notevolmente (+163% nel 2023 rispetto al 2022), influenzando negativamente gli investimenti nel settore.
Il valore della logistica in Italia è aumentato dal 7,2% del PIL nel 2019 all’8,9% nel 2023,confermando la crescente rilevanza strategica del settore. Un dato interessante è che, a livello globale, le startup logistiche hanno raccolto 10,3 miliardi di dollari in finanziamenti negli ultimi cinque anni, segnando un incremento del 7,5% rispetto al 2020. Il settore sta assistendo a un forte consolidamento, con una riduzione di circa 35.000 aziende nel periodo dal 2009 al 2023. Gli autotrasportatori hanno registrato la perdita più significativa (-31.400 aziende).
Le fusioni e acquisizioni (M&A) stanno diventando sempre più frequenti, con 214 operazioni mappate dal 2015, indicando una spinta verso il consolidamento delle reti logistiche e lo sviluppo dei terminal portuali.
Le aziende sono sempre più consapevoli dell’importanza di implementare strategie green, focalizzandosi su quattro aree principali: trasporto, magazzino, network design e packaging. In particolare, c’è un forte impegno nel rinnovamento delle flotte e nell’adozione di modalità di trasporto più sostenibili.
Il trasporto ferroviario in Italia ha registrato un calo nel 2024, con un decremento significativo del traffico merci (-8,6%) rispetto al 2021. L’incremento delle percorrenze medie necessarie per alcune direttrici, in parte dovuto a cantieri e interruzioni della rete, ha impattato negativamente sull’efficienza del sistema, rendendo l’infrastruttura meno competitiva.
Gli impianti di Roma Termini e Milano Centrale sono giunti a saturazione tecnica, con un aumento della saturazione nelle principali tratte merci. Il traffico pesante è cresciuto, con i mezzi pesanti che costituiscono oltre il 30% dei veicoli su metà della rete autostradale italiana.
I traffici intermodali (container, casse mobili, e rimorchi) sono aumentati del 5% dal 2018, con un’incremento particolarmente forte per i traffici RO-RO (unità carrabili solo merci). I traffici container per il Sud Italia e le Isole sono cresciuti, soprattutto grazie alla performance positiva del porto di Gioia Tauro. L’Italia importa la maggior parte delle merci via mare (54,7% del totale), ma la gomma rappresenta il principale vettore per il valore (34,1%). Per le esportazioni, mare e gomma sono i mezzi di trasporto principali, ma la gomma domina anche per i valori, con una quota del 41,1%. Le importazioni dall’Asia sono aumentate notevolmente (+58,3% per l’Asia Centrale tra il 2019 e il 2023), mentre gli scambi con i Paesi europei non UE sono diminuiti drasticamente a causa degli effetti geopolitici.Russo: “La logistica non è ancora una priorità della politica italiana”

Il presidente di Conftrasporto-Confcommercio e vicepresidente confederale, Pasquale Russo, ha commentato i dati dell’indagine del Most. “Lo studio che presentiamo in occasione del Forum evidenzia come trasporti e logistica siano settori sempre più globalizzati, sui quali diventa fondamentale intervenire tanto in ambito nazionale quanto con una strategia ad ampio respiro che garantisca la libera circolazione delle merci e la competitività degli operatori. Impatto della geopolitica, transizioni gemelle, accessibilità dei valichi alpini e della rete nazionale, a cui si unisce l’importanza di un sistema portuale che sostenga i nostri traffici: questi temi non riguardano solo le imprese di trasporto ma l’intero sistema economico nazionale”.
L`innovazione tecnologica – ha concluso Russo – è necessaria e fondamentale, ma i processi che la regoleranno devono essere gestiti tenendo conto delle imprese che fino ad ora hanno garantito servizi efficienti , investimenti e sviluppo per il paese, evitando di creare sconquassi. Noi siamo a disposizione per dialogare e raggiungere soluzioni, condizione fondamentale per garantire servizi efficienti e investimenti anche in futuro”.

Le priorità di Conftrasporto-Confcommercio

  • Potenziamento infrastrutturale: la saturazione di alcuni tratti della rete ferroviaria e della rete stradale impatta direttamente sull’efficienza dei trasporti e della logistica. Conftrasporto-Confcommercio auspica che venga data continuità alla politica di potenziamento infrastrutturale del Paese- da rendere imprenscindibile e invariante per la competitività delle imprese e la qualità della vita dei cittadini. Un maggior grado di accessibilità dei territori passa per interventi sia nei collegamenti a lungo raggio, a partire dalla sezione nazionale del disegno di rete TEN T europeo, che a corto raggio, ultimo miglio portuale e mobilità urbana in primis.
  • Arco alpino: il nostro sistema economico europeo considera quale pre-requisito la libera circolazione di beni e persone. Le strozzature e le limitazioni alla circolazione lungo i valichi dell’arco alpino hanno già costi ingenti per tutte le imprese, che aumenteranno in manera esponenziale nei prossimi anni con le chiusure del Monte Bianco, le limitazioni al Frejus e i divieti settoriali unilateralmente adottati dall’Austria. Conftrasporto-Confcommercio invita il Governo ad agire in ogni sede sia con i partner europei che con le istituzioni europee per superare i blocchi attuali e introdurre una gestione realmente europea di un asset così strategico per il mercato unico. In particolare, occorre un forte intervento per la pianificazione di lavori infrastrutturali che possano garantire la resilienza del trasporto, intervenendo sia per superare le saturazioni di rete che le limitazioni al traffico.
  • Riforma portuale: la governance portuale e la pianificazione strategica dell’azione degli scali richiede una modifica all’impianto attuale, che sappia superare le criticità e possa mettere le Autorità di Sistema Portuale nelle condizioni di operare e investire. È necessario un coordinamento e una strategia centrale che dia una visione e una linearità all’azione dei porti nell’interesse del Paese, accelerando la predisposizione e l’approvazione dei piani regolatori portuali di sistema.
  • ETS/ETS2 (Emission Trading Scheme): l’entrata in vigore della misura, a tutti gli effetti una tassa di scopo per la decarbonizzazione del trasporto, ha già impatti diretti sul trasporto marittimo, riducendo la competitività dei porti europei, soprattutto nei traffici internazionali, penalizzando i nostri scali, già in difficoltà per il contesto geopolitico internazionale. Analogo rischio si rileva per il trasporto aereo e per il suo sviluppo, con impatti su interi comparti economici.  L’aumento dei costi riguarderà a cascata l’intera filiera logistica ed è fondamentale che il Governo monitori l’andamento della misura per prevedere necessari correttivi. Nel trasporto vanno prioritariamente esclusi dal sistema ETS i porti di transhipment e i collegamenti con le isole maggiori. Con riferimento all’ETS2, l’impatto sulla competitività degli operatori del trasporto stradale rischia di essere devastante ed è necessario ragionare fin da ora su misure che limitino gli effetti della tassa. Il trasporto stradale, che verrà inserito nell’ETS2 in maniera indiscriminata, già oggi internalizza i costi ambientali prodotti oltre ad essere, sul fronte energetico, il settore maggiormente tassato di tutto il sistema economico. Pertanto, è priorità per Conftrasporto-Confcommercio lavorare con il Governo per identificare modifiche alla disposizione che assicurino la competitività degli operatori di settore e, di conseguenza, di tutta la filiera.
  • Transizione energetica: sostenibilità, per realizzarsi, deve essere sostenibilità economica e sociale (people, planet, profit), altrimenti non si realizza in nessun modo. Conftrasport
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