Il coraggio di Elia - Azione Cattolica Italiana

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Il coraggio del Profeta Elia. La cura delle motivazioni nel ministero presbiterale, è il titolo del corso di esercizi spirituali guidati da P. Gaetano Piccolo SJ, a cui da domenica 3 a venerdì 8 novembre presso la casa di spiritualità Domus Aurea hanno preso parte 51 presbiteri provenienti da tutta Italia. Questa iniziativa è un’attenzione che la Presidenza nazione di Azione cattolica e il Collegio Assistenti riservano ai sacerdoti, che con la loro presenza e servizio contribuiscono alla crescita spirituale delle associazioni diocesane e parrocchiali.

Un tempo di kairos per lasciarsi incontrare da Dio

Gli esercizi spirituali, per un presbitero, sono un importante tempo di grazia da vivere ogni anno, occasione di crescita spirituale. Il clima di riflessione consente di dedicarsi ad una preghiera più prolungata, lontani dalle fatiche e preoccupazioni della quotidianità: questo permette di immergersi nella propria spiritualità e cercare, nel silenzio, di tornare alle radici della propria vocazione e ritrovare entusiasmo e slancio sempre nuovi nel servizio pastorale. Sono un lavoro interiore, a volte una lotta, da cui si esce più liberi, veri e vivi in Cristo. Vero protagonista è lo Spirito Santo, che rende questi giorni un tempo di kairos per lasciarsi incontrare da Dio. Gli esercizi aiutano a fare un punto della situazione della propria vita, rileggendo la propria vocazione sacerdotale con uno sguardo nuovo, quello di Dio. Sono giorni da vivere con generosità, fiducia e disponibilità nell’accogliere quanto lo Spirito saprà insegnare.

La responsabilità della missione e il coraggio di dire la verità

Nelle sue riflessioni P. Gaetano Piccolo ha invitato a meditare sui racconti del ciclo di Elia che si estende dal c. 17 di 1 Re fino al c. 2 di 2 Re, richiamando i partecipanti ad un processo di identificazione e attualizzazione del racconto biblico.
Il profeta Elia, il cui nome significa “Dio è Signore”, ha avuto il coraggio di dire la verità non venendo mai meno alla responsabilità della sua missione. La sua vicenda si svolge nel IX sec. sotto il re Acab, indicato come il peggiore della storia di Israele; è un tempo difficile a causa del sincretismo religioso e il Dio vivente è messo in secondo piano a favore della divinità pagana, Baal. Il re è una figura debole e a detenere veramente il potere è sua moglie Gezabele, donna crudele di origine fenicia, che permette l’ingresso in Israele dei culti idolatrici. Questi racconti vogliono aiutare a fare verità sulla fede e infondere speranza nel popolo. Per ritrovare questa virtù, è necessario riscoprire le motivazioni che guidano l’agire dell’uomo che crede in Dio.  

Fototeca Ac – Un gruppo di assistenti di Ac ai recenti esercizi spirituali

La vicenda di Elia parabola della vita del presbitero

La vicenda di Elia è stata presentata come parabola della vita del presbitero e così ciascuno ha avuto la possibilità di riconoscersi nelle sue vicende e, come il profeta, provare a ritrovare le motivazioni profonde del proprio essere guida di comunità.

Elia, estremo difensore della fede del popolo di Israele, viene proposto come punto di riferimento per riscoprire il significato pieno dell’identità sacerdotale, da incarnare in maniera credibile e radicale. Egli sa che la sua vita è guidata dalla Parola che non finisce mai di parlargli e lo conduce per strade che non aveva previsto di percorrere, lo nutre e lo disseta. L’obbedienza incondizionata alla Parola è il primo insegnamento di questo racconto: il profeta la vive, ponendosi come coscienza critica di un popolo che con facilità aveva abbandonato la via stretta della fedeltà all’alleanza e della giustizia per seguire quella comodo del compromesso con gli idoli. In questo contesto diventa una voce isolata e scomoda. In questo senso, soprattutto nei momenti di preghiera personale e comunitaria, c’è stata la possibilità di rileggere la propria vita di presbiteri, chiamati a vivere contemporaneamente davanti a Dio e agli uomini.

Elia il profeta di fuoco che libera dalla pigrizia del cuore

Con le sue riflessioni P. Gaetano Piccolo ha guidato i partecipanti a percorrere lo stesso cammino di Elia, nel riscoprire nelle prove le motivazioni che muovono la vita di un uomo e di un presbitero per giungere alla meta del senso più profondo della vita che è la felicità. Riflettere sulla vicenda del Profeta di fuoco è stata un’occasione per accogliere una Parola che consola e incoraggia, cambia la destinazione del cammino e indica verso dove andare, libera dalla pigrizia del cuore e da un atteggiamento rassegnato e impaurito per assumere uno sguardo che veda la bellezza della vita e far ardere il cuore della passione necessaria per un amore rinnovato.

Recapiti
Luigi Caravella