Intelligenza artificiale e divario regionale nei paesi OCSE - Format Research

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 28 novembre 2024

L’intelligenza artificiale generativa è destinata ad aggravare il divario regionale nei paesi OCSE, afferma la prima analisi regionale sul suo impatto sui mercati del lavoro locali

L’intelligenza artificiale generativa (IA) avrà un impatto diverso sui mercati del lavoro locali regionali nei paesi OCSE, esacerbando gli attuali divari di reddito e produttività tra aree urbane e rurali, nonché i divari digitali tra regioni, secondo un nuovo rapporto OCSE.
Job Creation and Local Economic Development 2024 rileva che, dopo un decennio di crescita dell’occupazione, oltre la metà delle regioni OCSE ha raggiunto tassi di occupazione superiori al 70% entro il 2023, con un numero maggiore di donne che si sono unite alla forza lavoro, riducendo il divario di genere nella partecipazione alla forza lavoro nell’84% delle regioni OCSE.
Il boom dell’occupazione ha anche portato a carenze e lacune di manodopera regionali, in particolare nelle regioni urbane densamente popolate come Lombardia (Italia) e Amburgo (Germania), nonché nelle regioni che lottano contro il calo demografico e l’invecchiamento.
In questo contesto, l’intelligenza artificiale generativa ha il potenziale per aiutare ad affrontare le carenze di manodopera e aumentare la produttività. Tuttavia, il rapporto evidenzia significative disparità regionali nella misura in cui i lavori sono interessati dall’IA generativa, con una quota di lavoratori con lavori esposti all’IA che va dal 45% nelle regioni urbane come Stoccolma (Svezia) e Praga (Repubblica Ceca), al 13% nelle regioni rurali come Cauca (Colombia).
I lavoratori urbani hanno maggiori probabilità di essere interessati, con una media del 32% già esposta all’IA generativa, rispetto a solo il 21% dei lavoratori rurali. Questa tendenza potrebbe rischiare di peggiorare gli attuali divari di reddito e produttività tra aree urbane e rurali, nonché i divari digitali tra regioni.
Le regioni precedentemente considerate a rischio relativamente basso di automazione sono ora tra le più esposte all’IA generativa, secondo il rapporto. Mentre l’automazione guidata dalla tecnologia ha storicamente interessato regioni non metropolitane e manifatturiere, ora le aree metropolitane, i lavoratori altamente qualificati e le donne affrontano una maggiore esposizione poiché l’IA generativa eccelle nell’esecuzione di attività cognitive e non di routine. “La rapida adozione dell’intelligenza artificiale generativa sta rimodellando i mercati del lavoro locali, offrendo soluzioni alla carenza di manodopera e aumentando la produttività”, ha affermato il segretario generale dell’OCSE Mathias Cormann. “Ma rischia anche di ampliare il divario digitale tra aree urbane e rurali. Per sfruttare il suo potenziale per tutti, i decisori politici devono dare priorità all’infrastruttura digitale, aumentare l’alfabetizzazione digitale e supportare le PMI per garantire che i benefici dell’IA raggiungano tutti e aiutino ad affrontare i colli di bottiglia delle competenze locali”.

Quota di occupazione esposta all’intelligenza artificiale generativa

(Immagine F Ascani Format Research – elaborazione grafica con ChatGPT)

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redazione