Mercosur, Avec: "Accordo mina sovranità alimentare europea, a rischio il settore avicolo"

Compatibilità
Salva(0)
Condividi

La Commissione Europea ha ufficialmente firmato l’accordo di libero scambio con il Mercosur, suscitando una serie preoccupazioni nel settore agricolo.

Anche Avec, l’associazione europea che riunisce le rappresentanze nazionali del settore avicolo, evidenzia i rischi significativi dell’accordo per l’agricoltura, la sicurezza alimentare e la sostenibilità delle produzioni europee, e invita i responsabili politici del Consiglio e del Parlamento europeo a opporsi a questo accordo.

Secondo l’Associazione, il nuovo accordo privilegia l’esportazione europea di prodotti agroalimentari trasformati, esponendo così l’Ue a una forte dipendenza dai Paesi del Mercosur per i beni agricoli essenziali (come zucchero, carne bovina, riso e pollame). Il tutto a discapito degli elevati standard produttivi applicati in Ue.

L’accordo Ue-Mercosur non è solo un accordo commerciale, è un compromesso“, ha dichiarato Birthe SteenbergSegretario Generale di AVEC. “L’Unione europea mette in gioco la nostra autonomia strategica in agricoltura, mina i nostri agricoltori e, in definitiva, mette a rischio la nostra sovranità alimentare a lungo termine“.

Per quanto riguarda il settore avicolo, la quota aggiuntiva proposta di 180.000 tonnellate di carni avicole esportate dal Mercosur in Ue, equivale ai livelli di produzione di Finlandia, Svezia e Danimarca messi insieme.

In totale, cumulando le importazioni esistenti e la quota Mercosur, l’Unione europea importerebbe 1,1 milioni di tonnellate di carne avicolail 9% del suo consumo in Ue. Si tratta di un volume considerevole, se si tiene inoltre a mente che gli accordi commerciali con l’Ucraina e la Thailandia sono in fase di rinegoziazione, anch’essi Paesi significativi nell’export di carne avicola.

Le importazioni di pollame nell’ambito dell’accordo Mercosur colpiscono in modo sproporzionato alcuni dei tagli più richiesti dai consumatori europei, come i petti di pollo. Avec evidenzia che se l’Ue continuasse ad importare ingenti volumi di petti di pollo, si rischierebbe di perdere la produzione interna e di dover dipendere da altri Paesi. Ad oggi, già il 25% dei petti di pollo consumati in Unione europea proviene da Paesi extra-Ue (come Brasile, Thailandia, Ucraina e Cina).

I produttori europei rispettano gli standard produttivi più elevati al mondo in tema di benessere animale, tutela ambientale e sicurezza alimentare, e investono ingenti risorse in pratiche sostenibili. Mentre l’Ue continua a implementare normative più severe per migliorare la sostenibilità e il benessere animale, rendendo così la produzione locale sempre più costosa, gli agricoltori europei devono affrontare una crescente concorrenza da parte delle importazioni prodotte con requisiti notevolmente inferiori.

Recenti audit della DG SANTE della Commissione europea hanno rivelato problemi sistemici nella conformità del Brasile agli standard europei, comprese violazioni della sicurezza alimentare scarsa attenzione alla salute e al benessere animale. L’accordo Mercosur evidenzia dunque una palese disparità. “Se gli standard europei sono così importanti, perché non li estendiamo anche ai prodotti che importati? Perché permettiamo che prodotti di qualità inferiore, che non rispettano le nostre stesse regole, ci facciano concorrenza?“, conclude Birthe Steenberg.

Recapiti
Unione Nazionale Filiere Agroalimentari