Settantuno chilogrammi è il consumo medio annuo, in Italia, di carne: il doppio della media globale.
Dato destinato ad aumentare durante i prossimi giorni di festa. Giorni in cui è possibile però sottrarci al consumismo compiendo scelte consapevoli che valorizzino il convivio, che tutelino gli ecosistemi, equilibrate dal punto di vista del benessere e per le nostre non esose economie.
La trave che possiamo togliere dal piatto nelle prossime settimane è l’abuso di proteine animali.
Il salmone, ad esempio, immancabile: eppure il 70% dei salmoni che troviamo oggi sul mercato sono di allevamento, vivono ammassati in gabbie marine, costretti a nuotare nei loro stessi escrementi.
E il cotechino: l’allevamento suinicolo industriale conta globalmente non meno di un miliardo e mezzo di animali, chiusi in gabbie costrittive, sottoposti a mutilazioni e profilassi antibiotiche sistematiche. E analoghi paradossi riguardano i polli, i bovini, gli ovini, ecc. in un settore, quello zootecnico industriale, che considera gli animali macchine da produzione alimentare e li maltratta di conseguenza.
Ridurre il consumo di proteine animali scegliendo attentamente la filiera produttiva e premiando quei piccoli allevatori che lavorano rispettando gli animali e l’ambiente, e insieme prediligere un approvvigionamento proteico primariamente vegetale, è un’opportunità concreta e benefica. Benefica per la felicità: in Italia la varietà di legumi tra cui scegliere è straordinaria, sono uno più buono dell’altro senza essere costosi, si prestano a innumerevoli preparazioni, sia salate che dolci, dalle più semplici e gustose alle più raffinate e moderne. È benefica per il nostro benessere: i legumi, infatti, protagonisti della dieta mediterranea, contengono una gran quantità di aminoacidi, le unità strutturali che il nostro organismo utilizza per produrre le proteine e, abbinati ai cereali, generano un apporto proteico completo. È benefica per l’ambiente: il Parlamento europeo* ci rammenta che la coltivazione di piante proteiche può “comportare vantaggi sostanziali per la qualità del suolo, il clima e la biodiversità”, le leguminose infatti sono azotofissatori (contribuiscono alla fertilità del terreno) e hanno scarse esigenze idriche. Benefica per uscire dalla condizione di consumatori compulsivi e diventare, in questi giorni di festa, creatori di significati: anche mettendo un legume nel piatto!
*Risoluzione del Parlamento europeo del 19 ottobre 2023 Strategia europea per le proteine (2023/2015(INI))
Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia
da Il Fatto Quotidiano di lunedì 23 dicembre
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