La Vera Storia di Jack o' Lantern

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La Vera Storia di Jack o’ Lantern

Scoprite l’incredibile viaggio di Jack o’ Lantern: da leggenda irlandese a icona di Halloween. Questo è il racconto che vi sorprenderà!

Vi siete mai chiesti da dove viene la strana usanza di decorare le zucche ad Halloween? Le zucche intagliate, meglio conosciute come Jack o’ Lantern, sono diventate il simbolo più iconico di Halloween, una delle feste più amate da grandi e piccini. Ma la loro storia è molto più antica e bizzarra di quanto possiate immaginare!

Pur essendo una tradizione irlandese che è poi stata acquisita dall’America, oggi ad Halloween troviamo le zucche ovunque anche in Italia: nei negozi, nei parchi di divertimento per bambini e adulti, usate come decorazioni in casa. Insomma, ad Halloween le nostre città si trasformano in un regno di spiriti, fantasmi e, naturalmente, zucche.

Ma quanti di voi conoscono la strana e curiosa leggenda su cui si basa questa antichissima usanza? Ve lo sveliamo in questo articolo.

La storia di Stingy Jack: l’uomo che sfidò il diavolo

La nostra storia ci porta indietro nel tempo, nella verde e piovosa Irlanda del 1600. In quei tempi lontani, tra le campagne nebbiose e i pub affollati, viveva un personaggio conosciuto da tutti come Stingy Jack, ovvero “Jack il taccagno”.

Alcune leggende lo descrivono come un fabbro, altre come un contadino. Tutti però concordano su una cosa: Jack era un buono a nulla che passava le sue giornate a bere dal mattino alla sera come se non ci fosse un domani.

Non solo era un alcolista incallito, ma nei racconti viene dipinto anche come un manipolatore e un imbroglione, una vera e propria piaga per la società. Insomma, Jack era il tipo di persona che i vostri genitori vi direbbero di non frequentare mai!

Jack era un personaggio decisamente particolare. E fu proprio questa sua peculiarità a metterlo faccia a faccia con il Diavolo in persona, che Jack riuscì a ingannare non una, ma ben due volte.

Il primo incontro di Jack con il Diavolo

La storia inizia in una notte del 31 ottobre, molti secoli fa. Jack, come al solito, si trova nel suo pub preferito, intento a bere come una spugna. Ma quella non era una serata come le altre. Quella notte, il Diavolo in persona decide di fare una visita al nostro “eroe”.

Infatti, sembra che la pessima reputazione del nostro amico avesse attirato l’attenzione persino del principe delle tenebre. Il Diavolo, curioso di vedere con i propri occhi questo campione di vizi, si presenta al pub per tentarlo, impossessarsi della sua anima e aggiungerla alla sua infernale collezione.

Ma Jack, che non era solo un alcolizzato e un manipolatore, ma anche un imbroglione di prima categoria, decide di giocare d’astuzia. Quando capisce le intenzioni del Diavolo, gli propone un patto: trasformarsi in una moneta d’argento in modo che lui potesse pagarsi un ultimo drink prima di partire insieme a lui per gli inferi.

Il Diavolo accetta. Dopotutto, che male può fare concedere un ultimo sorso a un’anima dannata? Ma ecco il colpo di scena: non appena il Diavolo si trasforma in moneta, Jack lo afferra e lo infila nel suo portafoglio. Ma nel portafoglio c’era anche un crocifisso. Il Diavolo si trova così intrappolato, incapace di riprendere la sua forma. Jack, allora, propone un nuovo patto: “Ti libero se mi concedi altri dieci anni di vita”.

Il Diavolo, messo alle strette e probabilmente un po’ imbarazzato per essersi fatto fregare così facilmente, accetta obtorto collo e se ne torna all’Inferno a mani vuote. E così, Jack riesce a beffare il Diavolo e a guadagnarsi altri dieci anni di bagordi e imbrogli.

Il secondo incontro

Dieci anni passano in un lampo, soprattutto se li passi tra un bicchiere e l’altro come il nostro caro Jack. Ed eccoci di nuovo al 31 ottobre. Il Diavolo, ancora scottato dalla figuraccia precedente, torna a bussare alla porta del nostro allegro compagno, questa volta con la ferma intenzione di reclamare finalmente quell’anima maledetta.

Ma Jack, si sa, la sa lunga. Fingendo di accettare il suo destino, chiede di nuovo al Diavolo un ultimo desiderio: “Prima di andare, che ne dici di cogliere per me una mela succulenta da quell’albero laggiù? Sai, per mangiarla durante il viaggio verso gli inferi!”

Il Diavolo, che a questo punto sembra più ingenuo di un bambino il primo giorno di scuola, accetta di nuovo e si arrampica sull’albero. Jack, veloce come un ninja, tira fuori un coltello e incide una croce sul tronco dell’albero. Scacco matto di nuovo!

Il Diavolo, intrappolato sull’albero, si trova di fronte a un’altra proposta: “Ti faccio scendere se rinunci definitivamente a prenderti la mia anima”. Lucifero, esausto, accetta e lascia Jack al suo destino.

Ma non cantate vittoria troppo presto per il nostro Jack. Perché, come si suol dire, non si può scappare per sempre dal proprio destino.

Il destino beffardo di Jack

Come tutti, anche per il nostro Jack arriva il momento di tirare le cuoia. Baldanzoso come sempre, si presenta alle porte del Paradiso, ma qui viene respinto più velocemente di un vampiro davanti a una testa d’aglio.

Così si dirige verso i cancelli infernali. Qui il Diavolo, ancora scottato dalle beffe subite, decide di continuare a onorare il patto: non può prendere l’anima di Jack, così scaglia contro di lui un tizzone ardente per scacciarlo.

Recapiti
Aurela