14 Gennaio 2025
Social Media Trend 2025: 5 regole fondamentali nella nuova era della comunicazione.
L’epoca d’oro dei social network è finita?
Canali come Facebook, Instagram, TikTok, Linkedin e YouTube sono ormai parte integrante della comunicazione per qualsiasi brand e, sia nel turismo, che in numerosi altri settori, non essere presenti sulle piattaforme digitali più in voga, equivale a non essere presenti sul mercato.
Un’affermazione forte, ma oggi, più reale che mai. Bisogna essere sui social, ma garantire una buona presenza mediatica sulle piattaforme è una sfida sempre più complessa. Se negli anni passati per ottenere risultati erano sufficienti alcuni accorgimenti, una buona dose di competenze e la creazione di contenuti di valore per gli utenti, insieme a immagini accattivanti e qualche video ben studiato, i social di oggi, così come gli utenti che li presidiano, sono molto più esigenti.
Le regole del gioco sono cambiate e, soprattutto per le aziende, ottenere un’ampia visibilità è sempre più difficile. Possiamo affermare che siamo giunti ad una “nuova era della comunicazione”, completamente trasformata. Algoritmi sempre più limitanti, una copertura ai minimi storici, meno controllo del tracciamento, una concorrenza sempre più elevata e poco “spazio” in cui contendersi la visibilità, rendono l’impresa ardua… ma non impossibile! Anche nel 2025 i social network si mantengono un pilastro centrale nella comunicazione dei brand, quindi no, l’epoca d’oro dei social media non è finita, ma per sfruttare al meglio il potenziale di connessione con il pubblico che offrono questi canali, i marketer devono dimenticare quanto hanno imparato in passato e dimostrare di avere abilità nuove, capacità di aggiornamento e tanta, tanta voglia di lanciare sul tavolo i loro assi nella manica.
Per padroneggiare i canali e destreggiarsi tra le nuove sfide imposte da casa Meta (e non solo), continuando a cogliere le opportunità presenti nel mondo digitale, è fondamentale saper innovare, dimostrare di avere competenze trasversali, saper usare la creatività e perchè no… anche correre qualche rischio calcolato, in nome delle visualizzazioni e della copertura.
Pronti? Nuovo anno, nuovi social trend!
Dall’autorevole voce dell’autrice e social media expert Veronica Gentili, ai dati raccolti da Hootsuite, passando per We Are Social e dalle parole del Co-Founder di Not Just Analytics, Yari Brugnoni, le nuove direttive da seguire parlano chiaro… il 2025 si può riassumere così: “zero chiacchiere, parlano i fatti!”.
Vediamo insieme i principali social trend del nuovo anno:
Creatività: la parola d’ordina in cima alle nostre To Do List
Il 2025 è l’anno degli azzardi. Farsi notare è il nuovo #must e per farlo, potrebbe essere necessario ritoccare, almeno sui social, le creatività e il Tone of Voice aziendale. La viralizzazione di TikTok ha portato anche gli altri social ad una trasformazione completa, diventando luoghi virtuali dove l’intrattenimento batte (ahinoi) 1 a 0 l’informazione, causando non poche difficoltà ad aziende e brand che comunicano attraverso contenuti utili ed informativi o istituzionali. Anche utilizzando reels e video, ormai il mercato è completamente saturo e la soglia d’attenzione degli utenti è sempre più bassa: per ottenere visibilità i brand devono ripensare la comunicazione dei social. Questo può rappresentare una grossa sfida per le aziende, perchè è necessario trovare nuovi stimoli, studiare ancora più a fondo lo scenario e ideare nuove forme di contenuto da mettere online per attirare l’attenzione del pubblico. Il consiglio è quello di innovare e di essere creativi, ma facendo attenzione a non cadere nell’errore di snaturare il nostro stile comunicativo, rischiando di ridicolizzare il brand per acchiappare qualche like in più… è necessario, invece, studiare nuovi modi per comunicare i nostri messaggi, con contenuti che possano essere ingaggianti, senza però compromettere l’immagine del marchio. Il rischio di un epic fail (anche se suona un po’ boomer è il termine giusto!) è dietro l’angolo: meglio testare gradualmente e concordare – sempre insieme al management – i rischi da correre e soprattutto i limiti da non oltrepassare.
Micro – community: personalizzato è bene, ma iper personalizzato è meglio
Abbiamo già parlato di personalizzazione dei contenuti in passato e anche per il 2025 continuiamo a ripetere come un mantra, che creare contenuti ad hoc per i diversi tipi di target è una mossa vincente… ma cosa cambia nel nuovo anno? L’invito è quello di intensificare il lavoro, pubblicando, oltre ai classici post a calendario editoriale, anche micro contenuti a spot per le proprie nicchie di pubblico: storie personalizzate per gli “amici più stretti” o per i follower più partecipi, per i clienti più fedeli e così via. Nel turismo si può pensare ad esempio a stories a cadenza settimanale per le famiglie in viaggio, all’uso di gruppi Facebook dedicati a promozioni speciali in linea con le aspettative e gli interessi di un segmento specifico di pubblico che ha già visitato la Destinazione, come gli amanti del cicloturismo o di sport particolari, o ancora un gruppo dove pubblicare unicamente contenuti legati al food per i turisti interessati alla gastronomia locale. Un unico brand, tante sotto-categorie mirate, per i diversi tipi di pubblico. Un lavoro che non sempre è possibile fare, perchè i contenuti da creare dovrebbero triplicare… prendiamolo come un suggerimento da tenere a mente quando andiamo a ripensare il piano editoriale, soprattutto per quei brand che hanno a disposizione diverse risorse per il reparto social.
No link strategy: restare all’interno dei social è la scelta giusta
Algoritmi, croce e delizia dei social media manager: cambiano in maniera repentina e imprevedibile, tanto che stare al passo a volte diventa complicato, soprattutto per i meno esperti. Ti trovi con una strategia pronta, collaudata e funzionante, che però viene stravolta dal cambio di impostazioni, numeri e criteri che l’algoritmo sceglie per te. E noi, marketer coraggiosi… ci troviamo a fare i conti con una realtà tutta nuova, da studiare e rivedere, da testare e comprendere… fino al nuovo, inevitabile, cambio di rotta dettato da Meta e simili. Bene, noi social media manager non ci demoralizziamo mai, sappiamo che Meta testa la nostra capacità di ascolto dei social e ci comportiamo di conseguenza, sempre a testa alta e senza mai cadere nello sconforto. Una regola d’oro, che può fare la differenza tra un post andato bene e un post che invece non ha performato, è quella di far restare l’utente il più possibile all’interno della piattaforma. Via a reels più lunghi e caroselli con immagini e scritte, in modo che il contenuto venga visualizzato con un alto tempo di permanenza.
I Link che portano l’utente all’esterno dei social? Inseriteli solo in bio e neanche sempre: per vendere o per portare gli utenti a compiere azioni più commerciali, usiamo piuttosto le Ads con obiettivo traffico, che sono fatte appositamente per questo. Alla lunga, le visualizzazioni organiche dei vostri post dimostreranno che è una buona strategia: in poche parole, contento l’algoritmo, contento il brand.
Meno è meglio: non sempre “two is megl che one”
Quest’anno, ancora di più rispetto al passato, sarà necessario scegliere con cura i social da presidiare. Come avrete intuito la gestione dei social sta diventando sempre più complessa, adatta esclusivamente agli addetti ai lavori. Un incarico impegnativo, che andrà ad intensificarsi ancora, per cui sarà bene farsi trovare pronti e prepararti, capaci di rispondere alle esigenze del pubblico e degli strumenti sui cui andiamo a comunicare. Meglio, dunque, concentrarsi solo su alcuni social, in cui essere presenti con contenuti di altissima qualità, che presenziare su tutte le piattaforme disponibili con una comunicazione poco personalizzata, che risulterebbe mediocre. Riteniamo che, confrontandovi con i reparti analitici dei vostri brand, dobbiate selezionare i migliori canali da utilizzare per incontrare il vostro target, concentrando qui le vostre risorse ed energie, strutturando strategie, piani editoriali e, infine, contenuti che puntano alla qualità, piuttosto che alla quantità. Può sembrare un sacrificio o una perdita potenziale di visibilità non avere una presenza costante su tutti i canali, ma si dimostrerà, invece, una scelta premiante.
Intelligenza artificiale: da maneggiare con cautela.
Last, but not least… L’IA. L’intelligenza Artificiale è ormai parte, a tutti gli effetti, del mondo della comunicazione. Da diversi studi di settore è emerso che oltre il 70% degli addetti al marketing
utilizza strumenti potenziati dall’IA per la produzione di contenuti e visual: possiamo non essere d’accordo, ma soprattutto per chi tra noi opera nel digitale o sui social network, è importante rendersi conto che l’era dell’IA è arrivata, portando con sé una profonda trasformazione del lavoro. Il suggerimento in questo caso è quello di imparare a gestire l’IA in maniera mirata, per semplificare i compiti più semplici, o anche solo per sfruttarla come supporto strategico, in modo da essere aggiornati e non restare indietro, ma attenzione: per mantenere alta la qualità del lavoro non affidiamoci esclusivamente all’intelligenza artificiale! Il valore umano, la nostra sensibilità, le intuizioni e la conoscenza del campo, del cliente o del pubblico, sono elementi intangibili (e forse poco misurabili), che però continuano ad essere una parte fondamentale del lavoro di chi si occupa di comunicazione. Quindi nel 2025 diciamo di sì ad un corso specifico per capire meglio le potenzialità dell’IA, ma usiamola sempre con cognizione, buonsenso e cautela: come si dice, con moderazione e mai, ve lo chiediamo per favore, per scrivere testi impersonali, che troverete uguali ad altri mille già presenti sul web!
Ci sarebbe tanto altro da svelare, ma ne parleremo approfonditamente sul nostro canale Linkedin durante il corso di questo nuovo anno. Che la “social media strategy” sia con voi… ancora di più in questo sfidante 2025!
Nicole Ferrero