Queste sono le parole di Luis (in arte Zefiro), un giovane ragazzo di 22 anni di Abano Terme con molte passioni nella vita come il canto che adora. Grazie alle sue canzoni ama raccontare la sua storia e le sue emozioni. Da qualche anno però Luis si è dedicato a qualcosa di diverso, allo studio in radiologia, conseguendo la Laurea Universitaria in Tecniche di Radiologia Medica. Dietro a questo grande traguardo c’è una storia di coraggio e di forte determinazione perché Luis, a differenza dei suoi compagni, ha deciso di intraprendere questo percorso per conoscere meglio la sua malattia, la fibrosi cistica.
Luis combatte con questa patologia fin dalla nascita, la sua famiglia lo aiuta ed assiste nelle cure quotidiane e nei frequenti ricoveri per contrastare il progredire della malattia. Ma da qualche anno Luis ha deciso di essere “protagonista del suo percorso di cura” iniziando ad affrontare le visite mediche e gli esami di routine senza i suoi genitori. Questo gli ha permesso di essere più indipendente e di instaurare un nuovo rapporto con i medici che fin da bambino lo seguono e assistono al Centro di Cura FC di Verona.
“I medici del mio Centro di Cura sono una famiglia per me – ci racconta Luis – quando ho deciso di intraprendere il mio percorso di studi in Tecniche di Radiologia Medica ne ho discusso con il mio medico e lui mi ha incoraggiato a proseguire questo percorso. Un giorno ho chiesto alle mie dottoresse di poter vedere la mia radiografia polmonare, anche se ancora non sapevo interpretare bene le immagini visto le poche ore di tirocinio, ma ciò nonostante ho provato e con grande sorpresa le mie ipotesi erano esatte!! Ero riuscito a leggere le mie radiografie”.
Luis ci racconta come sia fondamentale per lui aver un team medico così motivato e vicino alle sue esigenze. Negli anni lo hanno sostenuto in momenti difficili in cui le cure erano pesanti e sembravano non funzionare – “senza l’aiuto e il calore umano dei miei medici non sarei stato in grado di riuscire a superare tanti momenti difficili, come i ricoveri ospedalieri durante il periodo del Covid -19 dove la mia famiglia e i miei amici non potevano venire a trovarmi”.
Luis, come tanti ragazzi con fibrosi cistica, affronta la sua vita con tenacia e coraggio, cercando di raggiungere importanti traguardi nonostante le difficoltà legate alla malattia per cui oggi non esiste ancora una cura risolutiva. Negli anni ha dovuto affrontare diversi interventi e ricoveri ospedalieri per contrastare il decorso della patologia, sacrificando il proprio tempo e dovendo rinunciare anche allo studio – “Mi è capitato più volte di dover preparare esami durante i cicli di terapia antibiotica in ospedale. Una volta, pur di non saltare un esame, ho richiesto la possibilità di farlo online nella mia stanza di ricovero. Questo perché ho sempre cercato di non farmi ostacolare dalla malattia nonostante sia frustrante lottare ogni giorno contro la fibrosi cistica”.
“Finalmente ho realizzato che non sono la mia malattia, la mia identità di genere o le mie fragilità a definirmi, ma è l’amore che provo e dimostro ogni giorno alle persone che mi stanno accanto, che mi apprezzano e mi fanno sentire speciale”.
Articolo pubblicato: 15 Gennaio 2025 | News