Conclusa la 53ª edizione del World Economic Forum di Davos
Il 24 gennaio si è concluso il tradizionale appuntamento annuale che raduna in Svizzera i leader globali per affrontare le grandi sfide del pianeta.
Durante la quinta e ultima giornata, la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha espresso cautela rispetto alle iniziative del presidente statunitense Donald Trump. “Le questioni complesse richiedono dialogo all’interno delle istituzioni competenti e nel rispetto delle regole”, ha dichiarato Lagarde.
Alcuni degli argomenti affrontati il quinto ed ultimo giorno del Forum di Davos
L’Europa di fronte alle sfide globali
Christine Lagarde, intervenendo all’ultima giornata del Forum, ha lanciato un appello ai leader europei: cogliere rischi e opportunità per affrontare le sfide del presente. La presidente della BCE ha sottolineato i punti di forza dell’Europa, citando un rapporto debito/Pil medio dell’80%, un deficit al 3% e un’inflazione stabile al 2,4%, con la previsione di un suo calo. “Con tassi di interesse al 3% e grandi risorse in termini di risparmi e talenti, l’Europa ha un enorme potenziale, ma servono azioni concrete”, ha spiegato.
Lagarde ha inoltre evidenziato l’importanza di mantenere capitali all’interno del continente e attrarre professionisti qualificati, sottolineando il ruolo cruciale della collaborazione tra i paesi europei.
Focus sugli Stati Uniti
La Presidente della BCE si è anche soffermata sugli squilibri commerciali, evidenziando la necessità di affrontarli attraverso il negoziato. Riferendosi alle politiche di Trump, che coinvolgono anche l’Unione Europea, ha dichiarato: “Non è tutto bianco o nero; non si tratta solo di beni ma anche di servizi e flussi di capitale”. Ha quindi ribadito l’importanza di lavorare insieme e rispettare le istituzioni globali come il FMI e il WTO, sottolineando che l’Europa ha imparato dalla sua storia recente che l’isolamento non è una soluzione.
Produttività e Mercato Unico Europeo
Anche Kristalina Georgieva, direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, ha preso la parola, evidenziando il divario di produttività tra Stati Uniti ed Europa. “Negli Stati Uniti, la crescita è spinta da mercati dei capitali efficienti e da un’energia abbondante ed economica. In Europa, invece, la produttività è stagnante e si è ripresa lentamente dopo la pandemia”, ha spiegato Georgieva. Ha poi suggerito che per essere competitiva, l’Europa deve sviluppare mercati dei capitali profondi e realizzare un autentico mercato unico.
Su un terreno più solido con il ripristino del territorio
Con il 40% del territorio degradato a livello globale, le conseguenze stanno iniziando a farsi sentire nell’industria: un calo della produttività agricola, corsi d’acqua inquinati e una maggiore frequenza di siccità. Ibrahim Thiaw, Sottosegretario generale delle Nazioni Unite; Il Segretario esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD) si unisce ai leader della politica, del mondo degli affari e della società civile per discutere di come invertire questa tendenza.
Thiaw ha spiegato gli impatti positivi del ripristino del territorio e ha affermato che si tratta di un'”impresa enorme” del settore pubblico e privato che deve essere considerata prioritaria. Il Presidente iracheno, Abdulatif Rashid, ha riecheggiato il sentimento. Ha affermato che “il ripristino del territorio è una realtà urgente” e ha condiviso le strategie irachene per affrontare la sfida.
Riscrivere lo sviluppo
Circa 6 miliardi di persone vivono in paesi a medio reddito, ma la crescita in molte di queste economie è stagnante o rallenta a causa di sconvolgimenti globali. Questo panel si è riunito per discutere di come i leader possano sfidare lo status quo per superare un rallentamento prematuro dello sviluppo.
Triangolo USA-UE-Cina
Queste grandi potenze mondiali sono legate da un elevato livello di reciproca dipendenza economica. In questa sessione, si discute della loro futura relazione: come bilanceranno il loro continuo dialogo e impegno con il perseguimento dei loro interessi geoeconomici?