Pellegrini di speranza è un invito a guardare oltre. Oltre le nostre città e i nostri territori sopraffatti a volte dall’indifferenza, oltre le nostre relazioni dominate da fragilità e insicurezze, oltre perfino i nostri sguardi che intravedono solo un mondo fatto di guerre, disperazione e ingiustizia sociale. Pellegrini di speranza, allora, è l’invito che papa Francesco ci fa in questo anno giubilare che desideriamo vivere come una possibilità di rinascita, di redenzione, di poter fare qualcosa a livello collettivo e individuale per far sì che questo mondo e questo nostro Paese chiamato Italia possano cambiare.
Nell’anno giubilare il cambiamento può essere reale, concreto, coraggioso. Dipende da noi. E dalla nostra capacità di fare rete, sistema. Di raccogliere sorrisi e coraggio e metterli in circolo.
Il Giubileo della porta accanto
Questo numero di Segno nel mondo – che vede la storica rivista promossa dall’Azione cattolica italiana in un’inedita e affascinante alleanza con il quotidiano Avvenire con ben nove uscite annuali – non poteva dunque che occuparsi del Giubileo della porta accanto, così come ci è parso giusto chiamarlo nella scelta del titolo di copertina.
Il Giubileo della porta accanto esprime tutto quello che la speranza cristiana racchiude in un pugno di parole e vuole dire a un mondo troppo spesso indifferente verso chi non ce la fa. Quella porta accanto – felice intuizione semantica di don Tonino Bello – che non ha paura di stringere mani, abituarsi agli abbracci, tessere relazioni, perdonare le offese, costruire ponti.
Un Giubileo della porta accanto che varca i portoni della povertà in una città come Roma – come spiega bene nell’articolo il direttore della Caritas diocesana, Giustino Trincia –, accoglie i migranti, sostiene la remissione del debito dei Paesi poveri, custodisce la pace, ha cura della democrazia, avendo alle spalle “i santi della porta accanto” che praticano speranza, da Pier Giorgio Frassati, che il 3 agosto sarà proclamato santo, alla testimonianza di vita profetica di padre Paolo Dall’Oglio.
Diffondiamo Segno
Un numero quindi da sfogliare per intero, e da far girare nei gruppi e nelle parrocchie. Non mancano incontri “pop”, infine, perché anche un buon ascolto e una buona lettura ci aiuteranno a vivere bene questo Giubileo della speranza.
*alcune faq per accedere all’app di Avvenire sono consultabili nella pagina dedicata di Segno