Il viceministro Maurizio Leo, secondo a Giancarlo Giorgetti nella guida del MEF, conferma che si può fare, mantenendo l’attenzione ai conti pubblici, nel campo della rottamazione delle cartelle.
Leo: cronoprogramma dipende da risorse e quadro macroeconomico
A margine di un convegno sulle politiche familiari, Leo assicura che il Governo Meloni è determinato ad «andare avanti» su nuove misure che alleggeriscano il carico fiscale delle famiglie. Aggiunge che l’Esecutivo lavora incessantemente a risposte concrete ed anche immediate, ma che il cronoprogramma degli interventi in cantiere dipende dalle risorse disponibili e dal quadro macroeconomico. Dice: «vogliamo che i cittadini percepiscano in tempi ragionevoli i benefici della nostra azione, sia in termini di riduzione della pressione fiscale sia di semplificazione del sistema».
L’impegno c’è, dunque.
E’ certo una questione anche politica.
Ed è un sì che separa questa misura dal Concordato preventivo biennale che, numeri che non soddisfano alla mano, termina il suo percorso con un no alla proroga.
Alemanno: la rottamazione da proposta di legge Gusmeroli rimuoverebbe gli ostacoli delle precedenti
L’On. Alberto Gusmeroli – Presidente della Commissione attività produttive e componente della Commissione finanze – ha appena presentato in Parlamento una proposta di legge che trova la condivisione dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT). Consiste: nella possibilità di pagare le cartelle in 10 anni con 120 rate mensili, di uguale importo, senza sanzioni e interessi; nella previsione di decadenza dalla rottamazione solo dopo il mancato pagamento di 8 rate.
Questa formulazione rimuoverebbe, è idea ferma dell’INT, gli ostacoli contenuti nella rottamazione quater come la maxirata e le rate mensili onerose, che hanno portato alla decadenza del beneficio per numerosi contribuenti.
Il Presidente dell’Istituto, Riccardo Alemanno, accoglie con un “ben venga” la quinta possibilità data al contribuente di estinguere il debito pagando le somme dovute a titolo di capitale e interessi, quelle a titolo di aggio e il rimborso delle spese sostenute dall’agente della riscossione, ma non le sanzioni, gli interessi di mora o le somme aggiuntive. Una “opportunità” che non può prescindere – afferma il Presidente INT – dall’annosa questione (appesantita dalla necessità di rispettare gli equilibri di bilancio) del tentativo, protratto nel tempo, di ridurre il cosiddetto “magazzino” di crediti dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
“Rottamazioni con piani di rientro troppo elevati, hanno richiesto sempre ulteriori interventi legislativi. Mi auguro – conclude Alemanno [ndr] – che la rottamazione quinquies venga approvata con le caratteristiche annunciate e che i contribuenti interessati possano, così, gestire la chiusura del debito con lo Stato e contemporaneamente […] gli impegni correnti, gravati, nonostante vari interventi in tema di imposte e contributi, da un peso eccessivo proprio di imposte e contributi. Circa l’equità tra contribuenti in difficoltà che non hanno potuto versare il dovuto e contribuenti che non hanno voluto pagare il dovuto, ricercarla in sede di rottamazione rischia di creare problemi di tempo e di complesse verifiche; l’equità deve essere ricercata a monte dell’iscrizione a ruolo con interventi il più possibile a ridosso del mancato pagamento. La tempestività è fondamentale per recuperare quanto dovuto, i risultati positivi delle lettere di compliance dell’Amministrazione finanziaria ne sono la dimostrazione.”
Alemanno produrrà una memoria nella quale verranno dettagliate le problematiche del sistema. Con il Consigliere nazionale Salvatore Cuomo (Commissione fiscalità dell’INT), la presenterà ai Presidenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato, Marco Osnato e Massimo Garavaglia.
dir. Alessia Lupoi – Redazione redigo.info