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POLITICAL REVIEW FEBBRAIO 2025

MILLEPROROGHE

Dopo alcune settimane in stand-by, la Commissione Affari Istituzionali del Senato ha concluso l’esame del cd. Milleproroghe. I ritardi dei lavori sono scaturiti a seguito di alcune frizioni tra maggioranza e opposizioni, soprattutto sui temi fiscali quali la rottamazione delle cartelle fiscali e il concordato preventivo. L’accordo raggiunto prevede che la rottamazione riguarderà soltanto i contribuenti che avevano già aderito, ma che poi sono decaduti. Secondo i dati del Sole24, le contestazioni non riscosse ammonterebbero a circa 1.275 miliardi di euro. Con la riapertura dei termini, l’Agenzia delle Entrate ipotizza di recuperare 130-140 milioni. Mentre, per quanto riguarda la “rottamazione quinquies”, la trattativa all’interno della maggioranza resta ancora aperta. La misura è fortemente sostenuta dalla Lega, ma trova resistenze nella maggioranza, dove Forza Italia considera prioritario il taglio delle aliquote Irpef, mentre Fratelli d’Italia ha alcuni dubbi sulle coperture.

LA SFIDUCIA VERSO SANTANCHE’

A seguito del rinvio a giudizio per false comunicazioni sociali riguardanti la società Visibilia, le opposizioni hanno presentato in Parlamento una mozione di sfiducia nei confronti di Daniela Santanchè. Nonostante le accuse, la Ministra ha dichiarato di non avere intenzione di dimettersi, sottolineando la sua innocenza ed esprimendo fiducia nella magistratura. Durante il dibattitto in Aula erano assenti i deputati di Forza Italia e della Lega, mentre la Premier Giorgia Meloni ha affermato che un rinvio a giudizio non rappresenta un motivo sufficiente per le dimissioni, sottolineando però che le valutazioni spettano alla diretta interessata. Nel frattempo, esponenti dell’opposizione, sottolineando la gravità delle accuse a suo carico, hanno reiterato la richiesta di dimissioni immediate. Il processo è previsto per marzo.

CASO ALMASRI

Non accennano a placarsi le critiche al Governo sul caso Almasri. Nonostante l’intervento alle Camere dei Ministri Nordio e Piantedosi per riferire sulla liberazione del generale libico, le opposizioni continuano ad incalzare l’Esecutivo, non risparmiando critiche alla Premier Meloni, complice anche l’assenza in Aula. Rimarcando le posizioni di Nordio, il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha valutato l’apertura di un’inchiesta nei confronti della Corte penale internazionale, confermando la nullità dell’atto. Tuttavia, secondo la CPI, il Governo italiano avrebbe abusato del potere esecutivo per disobbedire agli obblighi internazionali. Contestualmente, il Tribunale dei ministri ha avviato un’indagine per omissione d’atti d’ufficio, mentre le opposizioni annunciano una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia.

LA SFIDA DEI DAZI

Il presidente Trump ha annunciato che, a partire dal mese di marzo, saranno introdotti nuovi dazi su acciaio e alluminio, favorendo quindi la produzione nazionale, alle prese da anni con una crisi sistemica. Le nuove tariffe seguono il percorso avviato nelle settimane precedenti, dove l’amministrazione americana ha imposto dazi del 10 per cento su tutte le merci cinesi, a cui seguiranno anche quelle prodotte in Canada e Messico. L’Unione europea non sarà esente. Infatti, l’associazione industriale europea dell’acciaio stima di perdere fino a 3,7 milioni di tonnellate di esportazioni verso gli USA.  Gli attriti commerciali si riverberano anche nel campo tecnologico, dove si registrano forti divergenze sulle regole da adottare rispetto ad una governance condivisa dell’Intelligenza Artificiale. Infatti, gli Usa, insieme alla Gran Bretagna, hanno deciso di non firmare la “dichiarazione finale per un’IA aperta, inclusiva ed etica”, sottoscritta da 61 Paesi, tra cui Francia, India e Cina

SOCIAL REVIEW: I TREND TOPIC DELLE ULTIME SETTIMANE

GIUSEPPE CONTE

Il politico più performante sul tema Almasri è Giuseppe Conte, con un video su TikTok in cui attacca duramente la premier sulla controversa liberazione del generale libico: “ora riporta a casa con un volo di Stato pagato dai contribuenti un criminale accusato di stupri su bambini. Che fine ha fatto la donna, la madre, cristiana?”. Il post ha raccolto 202.6K interazioni e 1.7 milioni di visualizzazioni. Nel grafico sottostante si nota il particolare andamento delle menzioni sul tema, con tre picchi – il 23 gennaio, 29 gennaio (il più alto con 35.8K menzioni) e 5 febbraio – relativi rispettivamente al primo intervento del Governo sul caso, alla notizia dell’indagine nei confronti di Giorgia Meloni e all’informativa in Parlamento dei ministri Nordio e Piantedosi. Considerando l’intero periodo di analisi si contano 339.2K menzioni e 4.4 milioni di interazioni.


GIORGIA MELONI

Il personaggio politico con l’uscita più performantesul tema Donald Trump èGiorgia Meloni. In un post su Instagram la premier esprime il proprio augurio di buon lavoro al neopresidente Trump, attraverso una foto che li ritrae insieme e un tono istituzionale e che punta al dialogo tra i due Paesi: “Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e USA, affrontando insieme le sfide globali e costruendo un futuro di prosperità e sicurezza per i nostri popoli”.Il contenuto ha raccolto 207.9K interazioni. Nel grafico sottostante si vede il picco di menzioni più alto: è il 21 gennaio (95.6K menzioni), il giorno dopo la cerimonia d’inaugurazione del nuovo presidente Statunitense. Le citazioni totali in Italia nell’ultimo mese sono state 917.4K, mentre il tasso di engagement ha raggiunto 8 milioni di interazioni.