Meloni compatta la maggioranza
L’intervento in Parlamento della Premier Giorgia Meloni, che ha preceduto il Consiglio Europeo del 19 e 20 marzo, è arrivato dopo alcuni giorni ricchi di tensioni nel Governo, soprattutto sui temi della politica internazionale, quali dazi e Ucraina. Le posizioni all’interno della maggioranza restano però distanti sul programma di riarmo europeo, con la Lega che ritiene prioritario investire per rafforzare lo sviluppo del Paese. Forza Italia, invece, preme per avere una politica di difesa e di sicurezza per l’Europa, accompagnata però dalla solidarietà euro-atlantica. Durante le comunicazioni, la Meloni, riprendendo alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, ha scatenato la dura reazione delle opposizioni, che hanno accusato la Premier di “oltraggiare” la memoria europea.
Una piazza per l’Europa
Dopo l’appello del giornalista di Repubblica Michele Serra, si è svolta a Roma la manifestazione in sostegno dell’Europa. Seppur in piazza del popolo non era esposta nessuna bandiera politica, all’evento era presente quasi tutta l’opposizione, ad eccezione del Movimento 5 Stelle. A margine della manifestazione, la segretaria dem Elly Schlein ha richiamato la necessità di un Europa federale. Nonostante i numeri della manifestazione, e l’invito a “non perderci di vista”, restano le divisioni nel centrosinistra, soprattutto nel Partito Democratico, reduce dallo scontro sul voto a Strasburgo sul riarmo europeo.
Rearm EU
Il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo di massima sul progetto ReArm Europe, il piano proposto dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e finalizzato ad incentivare investimenti nel campo della difesa. La proposta nasce dopo la decisione degli USA di sospendere, in parte, gli aiuti militari a Kiev, e si basa su due binari: potenziare gli investimenti e un maggior coordinamento. Restano però alcuni dubbi sui canali di finanziamento. Il piano dovrebbe essere pagato in parte con prestiti UE ai singoli Stati e in parte con un maggiore indebitamento degli Stati stessi. Sebbene il cambio di paradigma sia importante, il piano non prevede la creazione di una vera e propria difesa comune, né tantomeno di un esercito europeo. Lo sviluppo di sistemi d’arma “made in EU” è caldamente sostenuto dalla Francia, mentre l’Italia si è mostrata tiepida rispetto ad una maggiore sinergia. Contestualmente, il nuovo governo tedesco, guidato da Friedrich Merz, ha annunciato un piano da 500 miliardi per un ingente piano di riarmo.
La sfida dei Dazi
Bruxelles e il Canada potrebbero rispondere ai dazi statunitensi, introducendo contro-dazi per 46 miliardi. La risposta da Washington non si è fatta attendere, con il Presidente Trump che si è detto convinto di poter vincere la guerra commerciale con l’Europa, rilanciando e minacciando nuovi dazi sulle auto europee. Nel frattempo, l’OCSE ha tagliato le stime sul Pil mondiale, segnando un – 0,2 % rispetto alle precedenti stime di alcuni mesi fa. La “guerra” commerciale intrapresa da Donald Trump rischia di peggiorare la situazione, provocando un rallentamento dell’economia globale. Avendo, una forte vocazione all’export, l’Italia potrebbe quindi risentire dell’introduzione di barriere commerciali.
Social Review: i trend topic dell’ultimo mese
Matteo Salvini
Il politico più performante sul tema Scontro Trump-Zelensky è Matteo Salvini, con un video su Facebook che racchiude un momento chiave del diverbio tra il presidente statunitense e quello ucraino. Il leader della Lega si posiziona chiaramente dalla parte di Donald Trump, scrivendo: “Obiettivo PACE, basta con questa guerra! Forza #Trump”. Il post ha raccolto 52.7K interazioni e 1.7 milioni di visualizzazioni. Nel grafico sottostante si nota un chiaro picco di menzioni il 1 marzo (159.4K menzioni), relativo al giorno dell’incontro tra i due leader alla Casa Bianca. Considerando l’intero periodo di analisi si contano 1.6 milioni di menzioni e 17.9 milioni di interazioni.
Giuseppe Conte
Il personaggio politico con l’uscita più performante sul tema ReArm Europe è Giuseppe Conte. In un post su Facebook il leader del MoVimento 5 Stelle esprime una lunga critica alla premier Giorgia Meloni per l’ipotesi di un aumento delle spese militari: “Mentre apprendiamo che Meloni lavora giorno e notte per spendere altri 20 miliardi in armi e spese militari con l’ok dell’Europa, il Governo partorisce – dopo oltre due anni – un decretino da circa 3 miliardi per 3 mesi”. Il contenuto ha raccolto 41.2K interazioni. Nel grafico sottostante si vede il primo picco di menzioni dell’ultimo periodo: è il 6 marzo (31.8K menzioni), il giorno di approvazione da parte del Consiglio Europeo del pacchetto per sostenere il progetto ReArm Europe. Le citazioni totali in Italia nell’ultimo mese sono state 402.6K, mentre il tasso di engagement ha raggiunto 5.1 milioni di interazioni.