Giappone, investimenti, collaborazioni e innovazione per il rilancio dell’industria dei semiconduttori

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Dal 2021, il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria (METI) ha messo in atto una strategia ambiziosa per rilanciare l’industria nazionale dei semiconduttori, con investimenti già pari a 28 miliardi di euro. Tuttavia, nell’ottica di colmare il divario con i leader globali del settore, saranno necessari ulteriori miliardi nei prossimi anni.

Uno dei progetti chiave di questa strategia è Rapidus, il consorzio giapponese che riceverà da sovvenzioni governative quasi l’intero investimento iniziale di 12,5 miliardi di euro per il suo stabilimento di semiconduttori in Hokkaido, parte di un piano complessivo da oltre 30 miliardi. Tokyo ha promesso in totale 25 miliardi di euro in sussidi per triplicare le vendite dei semiconduttori entro il 2030. Il METI ha già stanziato ulteriori 3,68 miliardi di euro per il 2024, di cui 312,5 milioni destinati alla ricerca e sviluppo dei processi back-end, rappresentando il primo finanziamento di questo tipo in Giappone.

Rapidus, che conta anche su investimenti privati e finanziamenti aggiuntivi, inizialmente non cercherà di competere con giganti come TSMC e Samsung nella produzione su larga scala, ma si concentrerà su tecnologie di nicchia ad alta specializzazione. Parte del budget iniziale verrà utilizzato per l’acquisto di due macchine per litografia EUV dall’olandese ASML. Per rispettare l’obiettivo di produrre chip di nuova generazione entro il 2027, il consorzio dovrà dotarsi degli strumenti necessari entro quest’anno.

La creazione di una catena di fornitura globale alternativa passa anche attraverso collaborazioni strategiche con Stati Uniti ed Europa. In questo contesto, Rapidus ha avviato una partnership con IBM per lo sviluppo di semiconduttori a 2 nm e ha firmato un memorandum d’intesa con l’Interuniversity Microelectronics Centre (IMEC), un importante centro di ricerca europeo.

Alcune aziende straniere stanno già investendo nella rinascita dell’industria giapponese dei semiconduttori. Intel, ad esempio, ha avviato nel maggio 2024 una collaborazione con 14 aziende giapponesi per automatizzare il back-end della produzione di chip. Ad aprile, è stata istituita a Tokyo la Semiconductor Assembly Test Automation and Standardization Research Association, guidata dal Presidente di Intel Japan, Kumimasa Suzuki, con l’obiettivo di implementare queste tecnologie entro il 2028.

La OMRON Corporation e la Murata Machinery di Kyoto si occuperanno della ricerca e dello sviluppo di sistemi di stoccaggio e trasmissione automatizzati, mentre Yamaha Motors e Resonac Holdings si occuperanno di assemblaggio e test e la Sharp Corporation di ideare e realizzare delle linee guida. Inoltre, a luglio, la taiwanese ASE Technology Holding ha firmato un contratto provvisorio con la città di Kitakyushu, nella prefettura di Fukuoka, per acquistare un terreno pubblico per costruirvi una propria fabbrica.

Oltre agli accordi strategici, le misure principali per attrarre investimenti includono poi sussidi per nuovi stabilimenti produttivi, incentivi fiscali che permettono detrazioni fino al 20% dell’imposta sulle società per aziende che investono nei semiconduttori, collaborazioni per favorire trasferimento tecnologico e investimenti congiunti.

Il Giappone ha rafforzato il supporto ai ricercatori nei settori critici come intelligenza artificiale, semiconduttori, energia e medicina, estendendo i finanziamenti anche alle spese operative, tra cui viaggi e costi per l’organizzazione di conferenze. Particolare attenzione sarà rivolta ai progetti internazionali, con collaborazioni privilegiate con Stati Uniti, Australia ed Europa – per l’Italia parteciperà l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

I finanziamenti provengono da un fondo da 313,12 milioni di euro istituito nel 2022 e gestito dal Ministero dell’Educazione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia (MEXT). A partire dal 2024, verranno erogati progressivamente fino a raggiungere un totale di 103,75 milioni di euro entro il 2028.

Oltre il 70% dei fondi forniti dalla Japan Science and Technology Agency e il 50% di quelli stanziati dalla Agency for Medical Research saranno destinati alla creazione di opportunità di networking tra ricercatori sia a livello nazionale che internazionale.

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Redazione tecnica