Intelligenza Artificiale nella PA: le linee guida AgID - SCAI COMUNICAZIONE

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Intelligenza artificiale nella PA: cosa prevedono le linee guida AgID e perché sono importanti

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui le Pubbliche Amministrazioni operano, migliorando l’efficienza, l’accesso ai servizi e la gestione delle informazioni. Per garantire un’adozione responsabile e strategica, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha pubblicato le prime Linee Guida per l’adozione dell’AI nella PA, un documento che definisce criteri, regole e buone pratiche per integrare l’AI nei processi pubblici in modo etico, trasparente e conforme alle normative europee.

Si tratta di un passo fondamentale per guidare la trasformazione digitale della PA in maniera sicura ed efficace, evitando rischi come bias algoritmici, mancanza di trasparenza e problemi di protezione dei dati.

Ma cosa prevedono concretamente le Linee Guida AgID? E perché sono così importanti per il futuro della PA?

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Le linee guida AgID: i punti chiave per l’adozione dell’AI nella PA

Le linee guida AgID si allineano all’AI Act europeo e al GDPR, stabilendo regole precise su come l’AI deve essere adottata nella PA per garantire trasparenza, equità e sicurezza. Tra gli aspetti principali:

Ambiti di applicazione

L’AI può essere utilizzata nella PA per:

  • automatizzare attività ripetitive, migliorando l’efficienza dei processi amministrativi
  • supportare le decisioni con analisi predittive basate su dati.
  • personalizzare i servizi pubblici, migliorando l’esperienza dei cittadini.

Principi chiave

Le PA devono rispettare:

  • conformità normativa: ogni sistema AI deve essere allineato alle leggi europee e nazionali.
  • protezione dei dati: l’uso dell’AI deve garantire sicurezza e rispetto della privacy.
  • non discriminazione e trasparenza: evitare bias e rendere i sistemi AI comprensibili e accessibili.
  • supervisione umana: l’AI deve affiancare, non sostituire, i decisori pubblici.

Maturity Model e valutazione dell’impatto

Le PA dovranno:

  • valutare il proprio livello di maturità digitale con il Maturity Model, che misura la preparazione all’adozione dell’AI
  • effettuare analisi di impatto attraverso strumenti come DPIA (Data Protection Impact Assessment), FRIA (Fundamental Rights Impact Assessment) e AIIA (Artificial Intelligence Impact Assessment).

Gestione del ciclo di vita dell’AI

Le amministrazioni pubbliche dovranno pianificare l’intero ciclo di vita dei sistemi AI, dalla fase di progettazione al ritiro, con un focus su trasparenza, aggiornamenti e sicurezza.

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Perché la consultazione pubblica è un’opportunità da non perdere

Le linee guida AgID sono attualmente in fase di consultazione pubblica fino al 20 marzo 2025. Questo significa che ogni PA, ente pubblico o professionista del settore può contribuire con osservazioni, suggerimenti e proposte per migliorare il documento.

Partecipare alla consultazione è fondamentale per dare voce alle esigenze reali della PA, contribuendo a definire regole chiare e praticabili; evitare imposizioni dall’alto, garantendo che le linee guida siano applicabili e utili sul campo; prepararsi meglio all’adozione dell’AI, comprendendo le best practice e le normative in arrivo.

AI e comunicazione pubblica: il tema chiave per il futuro delle PA

Uno degli aspetti più rilevanti delle linee guida AgID riguarda l’utilizzo dell’AI nella comunicazione pubblica. L’adozione dell’intelligenza artificiale cambierà radicalmente il rapporto tra PA e cittadini, portando nuove opportunità ma anche sfide importanti.

In che modo l’AI sta trasformando la comunicazione pubblica?

  • Chatbot e assistenti virtuali: sempre più comuni italiani stanno implementando chatbot AI per rispondere automaticamente alle domande dei cittadini, alleggerendo il carico degli uffici pubblici.
  • Generazione automatizzata di testi e documenti: sistemi di AI generativa possono creare bozze di delibere, determine e ordinanze, riducendo il tempo necessario per la redazione e garantendo coerenza normativa.
  • Analisi semantica e ricerca avanzata: l’AI può migliorare la ricerca nei documenti amministrativi, facilitando l’accesso alle informazioni nei portali istituzionali e negli albi pretori.
  • Centralini intelligenti: nuove tecnologie basate su NLP (Natural Language Processing) permettono di smistare automaticamente le chiamate, collegando i cittadini direttamente agli uffici competenti senza dover passare da risponditori automatici rigidi.

Tuttavia, l’adozione di questi strumenti deve essere governata con attenzione, perché AI non può sostituire il contatto umano nei servizi pubblici, le risposte automatiche devono essere accurate e trasparenti, e le PA devono garantire un uso etico dell’AI, evitando bias e disinformazione.

Casi pratici di AI nella PA italiana

L’AI è già in azione in molte amministrazioni italiane con risultati significativi. Alcuni esempi concreti:

  • INPS e gestione delle PEC: algoritmi di AI permettono di smistare oltre 6 milioni di PEC l’anno, migliorando l’efficienza amministrativa.
  • Comune di Siena e chatbot “Caterina”: un assistente virtuale AI risponde alle domande dei cittadini, riducendo il carico sugli uffici comunali.
  • Ministero della Giustizia e analisi documentale: sistemi AI aiutano a protocollare automaticamente migliaia di documenti ogni giorno.
  • Regione Emilia-Romagna e AI per l’analisi delle leggi: l’AI valuta l’efficacia delle normative regionali, supportando le decisioni politiche.

Scopri di più nel nostro webinar sull’intelligenza artificiale nella PA

Partecipa al nostro webinar gratuito il 26 febbraio alle 11 per approfondire le linee guida AgID, capire il loro impatto sulla comunicazione pubblica e vedere casi pratici di AI nella PA.

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