Verso FP10, APRE discute il prossimo Programma quadro al Parlamento europeo - APRE

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L'appello di APRE per un FP10 autonomo e ambizioso: la discussione su priorità italiane e prospettive future al Parlamento europeo

Si è tenuto lo scorso 6 marzo, presso la sede di Bruxelles del Parlamento europeo, l’evento organizzato da APRE dal titolo “La ricerca e innovazione italiana in Europa: da Horizon Europe a FP10”.

A pochi mesi dalla presentazione della proposta della Commissione europea sul Quadro finanziario pluriennale e sul prossimo Programma Quadro, FP10, l’incontro ha riunito a Bruxelles rappresentanti istituzionali europei e nazionali del settore della ricerca e innovazione, offrendo un’importante occasione di confronto sulle priorità italiane in vista dell’elaborazione del prossimo Programma quadro.

Tra gli altri, hanno preso parte all’evento Elena Donazzan e Giorgio Gori, Vice presidenti della Commissione ITRE del Parlamento europeo, e Marco Canaparo, Rappresentante Permanente Aggiunto dell’Italia presso l’Ue.

L’appello per un Programma quadro autonomo e ambizioso

L’evento è stato aperto da Cristina Pedicchio, Presidente di APRE, che ha affermato che è necessario garantire che il prossimo Programma quadro per la ricerca e l’innovazione sia indipendente e autonomo, a garanzia di una ricerca libera e competitiva e capace di rispondere alle sfide europee e alle priorità italiane, introducendo una visione ampiamente condivisa nel corso dell’incontro.

Lo stesso messaggio è stato ripreso sa Annamaria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, che nel suo messaggio di saluto ha comunicato che l’Italia è impegnata affinché il prossimo Programma Quadro europeo di ricerca e innovazione sia ambizioso, autonomo e transdisciplinare e allineato con gli interessi del Sistema Italia.

Elena Donazzan ha affermato che la ricerca, essenziale per l’innovazione e la competitività, va sostenuta con un fondo indipendente a supporto della competitività europea. Giorgio Gori ha notato come sia fondamentale mantenere un Programma quadro autonomo e con risorse adeguate.

Nel corso dell’evento, sono stati presentati i risultati dell’analisi della performance nazionale in Horizon Europe (2021-2024) elaborata da APRE. Secondo l’analisi, l’Italia ha ottenuto 3,76 miliardi di euro, pari all’8,70% dei fondi totali del programma. Emerge inoltre che l’Italia ha registrato un tasso di successo del 15,88% in Horizon Europe, inferiore alla media europea del 18,89%. Ancora più marcato il divario nei progetti a coordinamento, con un tasso di successo dell’11,65% rispetto al 16,32% a livello europeo. Il Paese si classifica terzo per numero di partecipazioni ai progetti e quinto per rientro finanziario. Dall’analisi emerge la necessità di allargare la base partecipativa del sistema italiano di R&I a Horizon Europe, migliorare la qualità della partecipazione e, soprattutto, adottare interventi mirati e specifici.

La tavola rotonda “Da Horizon Europe a FP10: sfide europee, priorità italiane”

La tavola rotonda, moderata da Andrea Ricci, Presidente del CTS e del Gruppo di esperti APRE “Verso FP10”, ha visto la partecipazione di Maria Chiara Carrozza, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Massimiliano Esposito, Capo Unità ‘Coordinamento e Programmazione’ presso la DG RTD della Commissione europea, Michele Guerrini, Consigliere scientifico della Rappresentanza permanente dell’Italia presso l’Ue, Cristina Leone, Coordinatrice progetti R&S e politiche UE-NATO, Leonardo S.p.A., e Francesco Priolo, Rettore dell’Università degli Studi di Catania.

La discussione ha fatto emergere le principali esigenze degli attori dell’ecosistema italiano di ricerca e innovazione evidenziando la necessità di superare le criticità dell’attuale Programma quadro e gettare le basi per un FP10 più efficace, in linea con le priorità e le ambizioni del sistema Paese italiano. La tavola rotonda ha inoltre sottolineato la necessità condivisa di mantenere il Programma quadro indipendente e autonomo.

Maria Chiara Carozza ha notato come il Programma quadro per la ricerca e l’innovazione sia un atto fondante dell’Unione europea previsto dal Trattato e rappresenta uno dei principi su cui l’Ue è nata. Ha poi aggiunto che il Programma sia un valore aggiunto per l’Ue, poiché crea un mercato unico delle competenze nella ricerca e nell’innovazione e favorisce la cooperazione internazionale attraverso la R&I.

Maggiori informazioni

La ricerca e innovazione italiana in Europa: da Horizon Europe a FP10 – APRE

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