Che non avrai più paura - Azione Cattolica Italiana

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«Ti stringerò talmente forte che non avrai paura nemmeno della morte». La frase che chiude Quando sarai piccola, la canzone di Simone Cristicchi presentata al Festival di Sanremo 2025, rivela il nocciolo, sempre lo stesso, delle mille sfaccettature delle policrisi moderne. Tutto il mondo gira intorno alla paura, la più atavica e irrefrenabile esperienza umana. Che sia una relazione in famiglia con una persona affetta da malattia mentale, o un paese che deve scegliere tra leader politici o oligarchi della finanza che soffrono disturbi di personalità, che sia la borsa di New York o il conflitto in Congo, in Ucraina o in Palestina tutto il pianeta gira intorno alla paura, si ferma, esplode dentro le famiglie, nei parlamenti o sotto le bombe dove il vero esplosivo è sempre lo stesso: la paura.

Fermare la paura?

Non ci sono costituzioni e trattati, frontiere o blocchi navali capaci di fermare la paura. Quando di paure personali e collettive ce ne sono troppe non funzionano più le leggi, né i metal detector, né le predicazioni, scompare la voglia di ascoltare la teologia statica e quella rapida, e dunque la voglia di immergersi nell’amore e nella misericordia, si indeboliscono le democrazie e i diritti umani degli ultimi o dei naufraghi, e il “dacci oggi la nostra sicurezza nazionale” rimpiazza ogni sera il “Padre Nostro”.

Non funzionano nemmeno i divieti di usare il fentanyl o la ketamina, non funzionano gli appelli a tollerare le differenze. Leader religiosi sociologi, politici, psicologi ed economisti propongono mille soluzioni per controllare la più primordiale, millenaria emozione umana, ma troppo spesso non offrono formule per disimparare la paura. La paura è un’emozione umana socialmente pervasiva; è la prima emozione menzionata nella Bibbia, quando Adamo reagisce per paura di Dio quando si accorge della sua nudità.

Dal Paradiso terrestre…

Fin dal primo passo fuori dal Paradiso Terrestre la paura ha avuto un ruolo significativo nel plasmare la storia dell’umanità, spesso fungendo da catalizzatore di conflitti e guerre, di deportazioni, di genocidi, di epidemie di droghe, di dittature, di società civili polarizzate, disgregate e piene di depressione. Nel corso del tempo, la paura si è manifestata in varie forme, tra cui la paura dell’ignoto, la paura della perdita, la paura dell’altro e la paura dell’uguaglianza e oggi perfino la demenziale paura di perdersi qualcosa di bello sui social networks.

L’importanza della libertà dalla paura è un’eredità importante ma dimenticata dell’Illuminismo. È stata riconosciuta da Montesquieu nella sua opera classica di filosofia politica Lo spirito delle leggi. Nel Libro XI – proprio nel capitolo in cui ha dato il suo contributo più influente -, Montesquieu descrisse il significato della separazione tra potere legislativo, esecutivo e giudiziario. I leaders politici che fomentano la paura detestano quella distinzione perché riduce le paure della gente e costruisce fiducia tra persone, comunità, istituzioni e imprese trasparenti, invece di abbandonarsi all’obbedienza al capo popolo di turno.

… ai filosofi

I filosofi hanno a lungo dibattuto sul ruolo della paura negli affari umani. Alcuni, come Thomas Hobbes, hanno sostenuto che la paura è il principale motivatore del comportamento umano e che è necessaria per mantenere l’ordine sociale. Altri, come Jean-Jacques Rousseau, sostenevano che la paura fosse un’influenza corruttrice e che conducesse all’oppressione e alla violenza. Gli psicologi hanno esplorato le radici psicologiche della paura e il modo in cui questa influenza spesso il comportamento umano. Hanno anche studiato come la paura possa essere utilizzata per controllare e manipolare le persone.

Un contributo costruttivo e innovativo viene oggi dai neuroscienziati che hanno studiato i meccanismi neurali della paura e il modo in cui questa influisce sul cervello e sul corpo: grazie a loro, da pochi anni sappiamo anche come la paura può essere appresa e disimparata.

Ci sono leaders e oligarchi che spargono un diluvio di paure per evitare qualunque ispezione della loro prepotenza. Però la paura coercitiva non può durare per sempre. La storia dimostra che un punto di svolta arriva quando troppa paura produce resistenza. O quando una paura ne fa inciampare un’altra e, nell’effetto domino che segue, il sistema si sgretola per esporre i meccanismi dietro le quinte che guidano la tirannia, la disuguaglianza e la disgregazione sociale. Presto o tardi in tanti cominciano ad abbracciare altri talmente forte che non hanno più paura.

*Sandro Calvani negli ultimi mesi ha pubblicato: La quinta foglia (ediz. Giardino dei Libri), un romanzo thriller ambientato in Thailandia, Myanmar, Val Gardena, Colorado e a Lumpini in Nepal, per scoprire se stessi e la propria forza interiore, ispirando anche una trasformazione di chi ci conosce e del mondo intero; La forza del 3 (ediz. Franco Angeli), una guida professionale all’auto-aiuto per migliorare se stessi, la famiglia e il lavoro; Protopia, un nuovo impegno quotidiano per i beni comuni globali, scritto con Muhammad Yunus, (ediz. Città Nuova).

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Sandro Calvani