Il Consiglio dei Ministri ha fissato le date nei giorni del ballottaggio delle elezioni amministrative, a scuole chiuse
I comitati promotori dei referendum avevano chiesto di fissare il voto il 25 e 26 maggio, nel primo turno delle amministrative, ma l’esecutivo ha optato per il secondo turno.
Ma per cosa si vota? Cinque sono i quesiti, su lavoro e cittadinanza.
REINTEGRO IN CASO DI LICENZIAMENTO ILLEGGITTIMO
Il primo quesito, relativo a licenziamento e reintegro, vuole garantire lo stesso livello di tutela a lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015 in caso di licenziamento illegittimo. Attualmente, chi è stato assunto prima di questa data può essere reintegrato, mentre chi è stato assunto dopo ha diritto solo a un indennizzo.
RISARCIMENTO IN CASO DI LICENZIAMENTO ILLEGGITTIMO
Oggi nelle imprese con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo il limite del risarcimento è di 6-14 mensilità. Il quesito mira a eliminare questo tetto, lasciando ai giudici il calcolo del risarcimento in base al danno effettivo subito dal lavoratore.
LAVORO PRECARIO
Il terzo quesito vuole evitare l’abuso dei contratti a termine senza motivazione, reintroducendo l’obbligo per i datori di lavoro di indicare una giustificazione (causale) anche per le assunzioni a termine inferiori a 12 mesi. Con il sì si contribuisce a ridurre il lavoro precario, limitando il ricorso ai contratti a termine alle situazioni che davvero lo giustificano.
SICUREZZA
Il quarto quesito intende aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nel caso degli appalti. Oggi, in caso di incidenti sul lavoro dovuti a carenze di sicurezza negli appalti, la responsabilità del committente (es. grande azienda) è limitata solo ai rischi “generici” e non a quelli “specifici” dell’appaltatore. Il quesito mira a rendere sempre responsabile il committente, permettendo ai lavoratori e alle loro famiglie di ottenere un risarcimento diretto.
CITTADINANZA
Il quesito vuole ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana che, una volta ottenuta, sarebbe automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni. Gli altri requisiti rimangono inalterati: conoscenza della lingua italiana, possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, incensuratezza penale, ottemperanza agli obblighi tributari, assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.