La Cisal Fialp Privatizzati ha inviato una formale richiesta di incontro al Presidente dell’AdEPP, Dr. Alberto Oliveti, e a tutti i Presidenti delle Casse AdEPP per avviare le trattative relative al rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro dei Dirigenti e del personale non Dirigente degli Enti Previdenziali Privatizzati e Privati, scaduti il 31 dicembre 2024.
Il Segretario Nazionale Antonio Petrillo sottolinea: “È indispensabile programmare un incontro al fine di concordare un calendario che, per Cisal Fialp, si prevede fitto e intenso escludendo l’adozione di tavoli tecnici che in passato si sono rivelati non produttivi. La nostra Federazione ritiene imprescindibile una revisione degli Istituti sia economici che normativi dei CCNL AdEPP.”
Nella missiva inviata il 18 marzo 2025, Cisal Fialp Privatizzati evidenzia come la mancata convocazione delle organizzazioni sindacali, nonostante la disdetta dei contratti sia stata presentata quasi un anno addietro, abbia generato tensioni tra i lavoratori del comparto.
“È circostanza impropria la mancata convocazione delle OO.SS. Non è stato avviato un confronto tra le parti – inaudita altera parte – ovvero senza alcun coinvolgimento delle legittime rappresentanze dei lavoratori”, ha affermato Petrillo, che ha poi aggiunto: “L’assenza di una comunicazione formale ha ampiamente dimostrato come i provvedimenti non concertati e condivisi con le parti sociali abbiano prodotto, anche involontariamente, discrasie e tensioni.”
La Cisal Fialp Privatizzati propone l’istituzione di un tavolo di confronto fra AdEPP e parti sindacali che possa “intercettare e risolvere a monte le problematiche connesse ai tempi per il rinnovo dei CCNL, aventi ricadute sui lavoratori del comparto la cui indipendenza, autonomia e natura privatistica del CCNL rappresenta, per Cisal Fialp, una condizione primaria.”
Il sindacato ricorda che, come previsto dall’articolo 1 del CCNL, dopo un periodo di vacanza contrattuale pari a tre mesi dalla scadenza (quindi dal 31 marzo 2025) dovrà essere corrisposto un elemento provvisorio della retribuzione pari al 30% dell’indice IPCA applicato ai minimi contrattuali vigenti, che salirà al 50% dopo sei mesi di vacanza contrattuale.