ANCL risponde alle offese di Landini: difesa della dignità professionale dei consulenti del lavoro e del loro ruolo nella sicurezza sul lavoro

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L’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro – ANCL, con sede in Roma, Via Cristoforo Colombo, 456, quale unica associazione di rappresentanza sindacale dei Consulenti del Lavoro operanti sul territorio nazionale (potendo contare su circa 8.000 associati, dei 26.000 iscritti all’ordine), interviene nel dibattito sulla stampa, stigmatizzando le gravi parole del Segretario CGIL Landini, offensive della categoria del Consulenti del Lavoro, sotto l’aspetto della dignità professionale e del mancato riconoscimento del contributo che ogni consulente, con la sua professionalità, quotidianamente fornisce proprio in materia di rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti in relazione alla sicurezza sul lavoro.

In una recente intervista rilasciata alla Testata giornalistica ALANEWS (https://www.alanews.it) e trasmessa sulle principali piattaforme social (Youtube, Instagram), il Segretario Landini, con la consueta enfasi oratoria,  non ha mancato di fare riferimento - in modo per vero confuso e astratto - alla categoria del Consulenti del Lavoro, affermando che le ultime tragiche morti sul lavoro, di cui si è data notizia mediatica, sono il frutto di una disciplina inefficace e dannosa, che sarebbe promossa dall’attuale Ministro del Lavoro (dott.ssa Calderone), che secondo la tesi della CGIL avrebbe la responsabilità politica di una legislazione “fatta per far lavorare in modo assurdo il sistema delle imprese”, aggiungendo che quello affidato alla dott.ssa Calderone “non è il Ministero del Lavoro ma il Ministero delle Imprese” perché il Ministro starebbe facendo la “Consulente del Lavoro come faceva prima, questa è la verità che sta venendo fuori”. Pertanto, secondo il ragionamento del Segretario Landini, ci sarebbe una relazione tra gli infortuni e le morti sul lavoro, la normativa recentemente approvata dal Governo, il ruolo del Ministro del Lavoro e la sua qualità di “Consulente del Lavoro”, come tale poco incline a garantire la sicurezza dei Lavoratori e attenta solo al profitto delle Imprese. ANCL intende sottolineare la gravità del ragionamento espresso dal Segretario Landini, offensivo della dignità professionale dei Consulenti del Lavoro, i quali - contrariamente a quanto ripetutamente affermato da Landini - mettono quotidianamente il proprio impegno professionale per assistere Imprese e Lavoratori nel rigoroso rispetto di ogni normativa e, in particolare, di quella relativa alla sicurezza sul lavoro. Non c’è, quindi, e non può esserci alcuna relazione tra gli infortuni e le morti che, purtroppo, affliggono quotidianamente il nostro Paese nell’ambiente di lavoro, e il ruolo professionale dei “Consulenti del Lavoro”, inspiegabilmente citati dal Segretario, al solo fine di un attacco politico nei confronti del Ministro del Lavoro. 

Materiali Allegati (1)

comunicato_stampa_ancl_27_03_25_2.docx

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Piera Vincenti
p.vincenti@viewpointstrategy.it
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