L’ondata di dazi annunciata dagli USA sta destabilizzando l’economia mondiale. L’Italia è particolarmente esposta visto che gli USA sono il secondo mercato per i nostri beni. All’impennata dell’incertezza, si aggiunge l’ennesimo caro energia. Il rincaro oggi non tocca i picchi del 2022, ma minaccia la competitività delle imprese italiane. Un ambito, quello della competitività, sul quale l’Europa sta perdendo sempre più terreno rispetto agli USA, a causa della stagnazione della produttività, a sua volta dovuta a investimenti insufficienti.
Il taglio dei tassi in Europa e Stati Uniti è un driver di crescita: stimolerà consumi e investimenti, soprattutto da fine 2025. Se ne gioverà anche l’industria, che sta attraversando una forte crisi di produzione. Ma quella italiana tiene, se si guarda a investimenti, occupazione e valore aggiunto. Ed è ai primi posti per sostenibilità, grazie a una bassa intensità di emissioni e all’efficienza nell’utilizzo delle risorse.
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INDICE DEL RAPPORTO
Introduzione e sintesi
LE PREVISIONI PER L’ECONOMIA ITALIANA
1. Il PIL
2. Le componenti del PIL dal lato della domanda
3. L’occupazione
4. Le retribuzioni e i prezzi
5. La finanza pubblica
6. Il credito per le imprese
7. Lo scenario internazionale
FOCUS:
1. Dazi USA destabilizzanti a livello globale, profonda l’esposizione italiana
2. La manifattura italiana ed europea ai primi posti per la sostenibilità
3. Sta calando la produzione dell’industria italiana, ma non è crisi generalizzata
4. Ampio e in aumento il divario di competitività dell’Unione Europea dagli USA
5. Mix energetico in evoluzione dal mondo all’Italia: bilanciare sicurezza, ambiente e costi
QUI IN ALLEGATO:
– il programma dell’evento, organizzato dal Centro Studi Confindustria (CSC), di presentazione del Rapporto di previsione Primavera 2025, tenutosi a Roma mercoledì 2 aprile 2025;
– il report integrale.