L’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento del 2 aprile 2025, ha definito le modalità di presentazione delle istanze di rettifica dei dati catastali. Il servizio, nominato “Istanza rettifica dati catastali”, sarà accessibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia tramite credenziali SPID, CIE, CNS o Entratel/Fisconline, a seconda dei casi, ed è stato introdotto per consentire ai contribuenti di correggere o precisare i dati catastali degli immobili in tutte le Province italiane, inclusi i dati relativi ai titolari dei diritti reali.
Questo nuovo strumento si affianca al servizio “Contact center”, che continuerà a essere disponibile fino alla sua dismissione, con una data che sarà comunicata ufficialmente. L’attivazione del servizio sarà annunciata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Il nuovo servizio rientra nell’ambito del rafforzamento dei servizi digitali, come previsto dall’articolo 22, comma 2, del D.lgs. n. 1/2024, e si aggiunge agli altri strumenti online disponibili per la consultazione e l’aggiornamento dei dati catastali. Questo approccio mira a ridurre la necessità di recarsi fisicamente presso gli Uffici provinciali.
La funzione guida l’utente nella compilazione e trasmissione telematica della richiesta, semplificando il processo e garantendo l’aggiornamento corretto e tempestivo dei dati. Grazie alla connessione in tempo reale con i database catastali, ipotecari e l’Anagrafe tributaria, si riduce il rischio di invio di istanze incomplete o incoerenti, soprattutto da parte di utenti non professionisti. Inoltre, viene assicurato un rapido riscontro sull’esito delle richieste, tramite ricevute inviate anche via email, con la possibilità di integrare la documentazione quando necessario.
Le istanze possono riguardare correzioni sia oggettive (ad esempio, indirizzo o identificativi catastali) sia soggettive (come errori sulle quote di diritti reali o volture non registrate). Se dovuta, l’imposta di bollo può essere pagata tramite la piattaforma PagoPA. Altri metodi per inviare le istanze agli Uffici provinciali, come supporto cartaceo e posta elettronica, sono ancora utilizzabili.
Redazione redigo.info